Un nuovo video della sonda Dawn della NASA ci porta ad effettuare un sorvolo della superficie dell’asteroide gigante Vesta. I dati ottenuti dalla camera a bordo permetteranno agli scienziati di determinare il processo di formazione delle bellissime striature superficiali mentre stanno svelando a tutti i fan della missione questo misterioso corpo celeste, il secondo oggetto più massiccio della fascia asteroidale principale.
Dal video si può notare che Vesta non è completamente illuminata: non c’è luce nelle latitudini settentrionali perché come la Terra, Vesta ha le $stagioni$. Attualmente sull’asteroide è inverno per la parte settentrionale e la zona del polo Nord è posta in ombra: osservando la rotazione da appena sopra il Polo Sud, metà di Vesta è illuminata perché per metà di Vesta è giorno, mentre per l’altra metà è notte. (ndr parole sacrosante da parte del Dr.Lapalisse della NASA)
Un’altra caratteristica che si nota nel filmato è la massiccia struttura circolare che si vede nella zona polare australe (ndr, quella illuminata !), zona che gli scienziati non vedevano l’ora di osservare da vicino, dopo che l’Hubble Space Telescope l’aveva individuata anni fa: questa struttura circolare, una depressione, è larga parecchie centinaia di km con dirupi alti anche questi parecchi chilometri. Al centro della depressione si staglia un’imponente montagna che si innalza di circa 15km (ndr il doppio dell’Everest!) rispetto alla base della depressione stessa: in tal modo è una delle montagne più alte tra tutte quelle note, presenti negli oggetti celesti conosciuti del sistema solare.
Le immagini, ottenute da un’$altezza$ di 2700km dalla superficie dell’asteroide, hanno permesso di determinare l’asse di $rotazione$ di Vesta ed il suo sistema di coordinate, longitudine e latitudine: uno dei primi compiti del team scientifico è stato proprio quello di calcolare esattamente la posizione sulla $sfera celeste$ del Polo Nord.
Il primo meridiano di Vesta (quello con $longitudine$ 0°, che viceversa va stabilito e fissato secondo nessun criterio particolare, come è il caso ad esempio del $meridiano$ di Greenwich) è stato invece definito dal team di scienziati usando un piccolo cratere di circa 500m di diametro che hanno denominato Claudia, nome comune nella Roma antica nel secondo secolo aC. E così anche gli altri crateri di Vesta riceveranno i nomi delle vergini Vestali, le principesse della dea Vesta e, finite quelle, riceveranno il nome da altre donne romane (ndr immagino anche Cornelia, la madre dei Gracchi), mentre altre caratteristiche superficiali saranno denominate a partire da nomi di sagre paesane e di località di quell’epoca.
Simpatico no?!
Rimanete sintonizzati per le prossime novità…
Ciao, io vi seguo da diversi anni, e pue io ho un mio piccolo blog su una comunity ho notato una cosa detta sia dia te che su altri siti e c’è una cosa che non mi torna e cioè, il monte Olimpo su Marte, non è 24 km di altezza? quindi è la seconda cima del sistema solare, non la prima per altezza
😳
ho riletto bene l’articolo: in effetti dicono “one of the highest elevations on all known bodies” che ho erroneamente tradotto come “il più alto”…
ora correggo subito!! grazie ! 😉
comunque 15km è l’altezza del monte rispetto al piano sottostante: ancora su Vesta non hanno stabilito il piano di riferimento…