Perché le persone si arrabbiano quando qualcuno va contro la linea dettata dai media

La prima ragione forse non è difficile da capire. Viviamo in un mondo dove tutto quello che si fa o si crede viene dettato dalla TV (un po’ anche dai giornali, ma pochi leggono). Dai consigli per gli acquisti, al tempo che farà domani, ai cani cha azzannano le caviglie, ai padri che abbandonano i figli in macchina, ecc., ecc. Ogni tanto esplode una bomba e immediatamente segue una reazione a catena e un certo fatto diventa, per un certo periodo di tempo, frequentissimo e rappresenta la verità da seguire e a cui credere ciecamente.
La seconda ragione è legata al catastrofismo. Si parla di Scienza solo quando prevede o viene interpretata in modo che possa prevedere catastrofi terribili. Meglio ancora se causate dallo stesso uomo. Protezioni civili che invitano la gente a non uscire di casa perché magari cade uno delle migliaia di satelliti che prima o poi cadono quasi tutti. asteroidi maligni che seppur piccolissimi non pensano altro che a distruggere la nostra civiltà. Stelle che esplodono dietro l’angolo o che si nascondono dietro lo stesso angolo, campi magnetici e rotazioni che si invertono, UFO assassini e terribilmente idioti tanto da farsi sempre scoprire, e via dicendo.
Non ultimo il riscaldamento globale antropico. E’ l’uomo che uccide se stesso e anche la Terra. Che bello, più catastrofico di così… E allora ecco che i mari salgono di metri, gli uragani scoppiano in Finlandia, la neve sparisce anche a ottomila metri, l’Antartide diventa una spiaggia alla moda, i buchi d’ozono gareggiano con i buchi neri cosmici (una volta un ingegnere me lo disse: “Cosa si sa esattamente dei buchi neri d’ozono?”), ecc., ecc.
Le motivazioni delle nostre scelte
I media parlano solo e soltanto del Global Warming e si divertono ad associargli scenari apocalittici. Poche volte sono accompagnati da articoli scientifici o da dibattiti aperti. IL GW diventa un atto di fede e guai a chi non ci crede.
Non abbiamo quindi alcun interesse a propinare anche in questo sito le litanie che si possono trovare sui media. Noi abbiamo scelto di portare a conoscenza di tutti quello che viene nascosto sotto il tappeto, non perché di valore minore ma solo perché contrario alla visione giudicata intoccabile. Cerchiamo allora di selezionare gli studi più rappresentativi tra questi e di confrontarli con le idee assolutiste correnti.
Ripeto: non abbiamo intenzione di scrivere ciò che si può trovare ovunque e che, casualmente, è sempre a favore dell’incubo GW. Al Gore e i suoi ripensamenti mai pubblicizzati correttamente e l’IPCC con i suoi dati truccati sono classici esempi di ciò di cui non parleremo mai.
Ci siamo resi conto che la climatologia è una scienza ancora al suo ABC. Ce lo dimostrano i cosiddetti scettici, coloro che non vogliono e non possono accattare dati imprecisi e parziali. Data la limitatezza delle informazioni sul passato e sul presente del clima terrestre, è impossibile proporre modelli di previsione futura sia a distanza di giorni che a distanza di anni o secoli. Chi lo fa è sicuramente in malafede.
Molti fenomeni legati alle variazioni di temperatura e di produzione e assorbimento di CO2 sono ancora praticamente sconosciuti e non quantificabili. Il contributo del Sole, degli oceani, dei venti, dei fenomeni ciclici marini e atmosferici, e di cento altre realtà naturali è ancora ben lontano dall’essere risolto e inseribile nei modelli. Ne consegue che qualsiasi modello ci venga dato come ammissibile rappresenta una menzogna a cui noi non possiamo accodarci per onestà scientifica.
Non descriveremo mai, perciò, risultati che provengono da questo tipo di modelli, siano proposti dai soliti media, sia da centri di ricerca governativi, come addirittura la NASA o agenzie simili.
Conclusioni
Ne consegue che il nostro sito pubblica e discute soltanto di ricerche che tengano in debito conto l’incertezza della materia in questione. Sono trascurati quelli presentati dai media o anche da centri di ricerca governativi che non mostrino di avere seguito le regole stesse della ricerca scientifica, sempre e comunque legata al dubbio, alla precauzione e all’umiltà culturale. Di loro ne parlano già diffusamente i media e i loro alleati. Ciò vuol dire che potremmo anche discutere di lavori pro-GW, ma solo se legati alle condizioni di serietà appena definite.
Non siamo nemmeno disposti ad accettare l’intrusione di persone che vogliano sollevare, con le buone o con le cattive maniere, argomenti estranei all’articolo (che noi abbiamo già valutato e considerato non scientifici e non accettabili) per cercare di divulgarli anche sul nostro sito. Di solito questi inserimenti tendono a spostare l’argomento verso la lotta non scientifica tra i pro e i contro-GW. Per non creare confusione e caos si deve discutere solo e soltanto delle motivazioni e della validità di quanto pubblicato e non cercare di trascinare la discussione su argomenti estranei e collegati strettamente alle visioni catastrofiche del GW. Come già detto di loro se ne può parlare nei siti che caldeggiano il GW e sono innumerevoli. Noi facciamo un altro tipo di divulgazione.
Le nostre NON sono scelte assolutiste e anti democratiche. Sono ragioni scientifiche che danno occasione ai lettori di mettere a confronto ciò che viene riportato dai media o dai siti governativi (e per conoscere quelli il nostro sito NON serve a niente) e quello che viene trascurato completamente. Noi pensiamo di fare opera culturale aperta e leale e in questo contesto siamo pronti ad ogni discussione vera e fruttuosa.