In viaggio verso le stelle

Si parla spesso, in questo sito, di viaggi verso le stelle. E’ il sogno di molti e la fantasia dilaga verso le tecnologie che potrebbero essere usate per superare le barriere del tempo e dello spazio. Si è tenuto un Congresso internazionale proprio su questo tema e vediamo quali sono, al momento, le idee meno fantascientifiche.


L’Enteprise di Star Trek

Il prof. Sidney Perkowitz dell’Università di Atlanta, ha fatto il punto di cent’anni di studi e di ricerche e ha presentato le strategie meno “fantascientifiche” che potrebbero (forse) essere messe in cantiere tra qualche decennio.

Con la tecnologia presente siamo in grado di raggiungere solo lo 0.005% della velocità della luce. In queste condizioni, per arrivare alla stella più vicina a noi (Alpha Centauri), sarebbero necessari ben 80 000 anni. Una vera eternità rispetto ai poco più di quattro anni che impiega la luce per coprire lo stesso percorso.

Ovviamente, non darebbero un grande aiuto a superare questa distanza, tecnologie come le vele a fotoni o i motori a reazione nucleare: la velocità della luce rimarrebbe un miraggio troppo lontano.

L’idea forse più realistica che è stata discussa sarebbe quella di contrarre lo Spazio-Tempo davanti all’astronave e dilatare quello posteriore. In tale modo si creerebbe una bolla spazio-temporale che spingerebbe il velivolo spaziale a velocità altissime senza violare le leggi della relatività. Gli studi teorici sono già stati fatti, ma rimane un problema al momento insormontabile: bisognerebbe sfruttare la massa negativa, che, al momento e per quanto ne sappiamo, non esiste.

L’alternativa sarebbe quella di accettare la bassa velocità raggiungibile dall’uomo e prepararsi alla solita animazione sospesa dell’equipaggio. Magari in modo molto più moderno. Basterebbe inviare una nave contenente solo il DNA umano e altri reagenti chimici in grado di “creare” l’equipaggio al momento dell’arrivo.

Perkowitz conclude auspicando che si cominci veramente a pensare alle strategie scientifiche “realistiche” per superare le distanze stellari. La scoperta di centinaia di pianeti che orbitano attorno ad altre stelle, fa venire veramente l’acquolina in bocca. Tanti pianeti a disposizione ed essere incapaci di raggiungerli è una specie di supplizio di Tantalo.

Magari il prossimo Concorso per i lettori sarà quello di trovare un sistema SCIENTIFICAMENTE valido per raggiungere in breve le stelle. Le formule relative all’attuazione del marchingegno sarebbero benvenute, ovviamente…

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46 Commenti

  1. Formule.. 😥 va beh…vedremo…la “bibolla-spazio-temporale” davvero si può considerare l’idea forse più realistica? C’entrano forse i tachioni? Quelle cose che sarebbero a massa o energia immaginaria? Mhm…beh, altroché se posso scriverle delle formule…immaginarie… 😛 quando parte il concorso?

  2. Caro Enzo,
    perchè un universo così grande se possiamo solo guardarlo :mrgreen:
    Se ho capito bene tu saresti per il sistema “Enterprise” ed anche con una certa fiducia :mrgreen: Sicuramente bisognerà inventare qualcosa che modifichi lo spazio-tempo localmente… solo con la velocità non andremmo più lontani di Marte!

  3. caro Gaetano,
    e perchè mai dovremmo pensare che l’Universo è stato fatto solo per noi???
    Siamo già fortunati nel poterlo guardare. 🙂

    Io non ho soluzioni preferite (sono solo risultati di un congresso) e penso che bisognerà aspettare ancora molto, molto tempo. Nel frattempo, sarebbe meglio che la razza dominante si dia una bella ripulita morale e razionale prima di prepararsi a incontrare gli … “altri”. Che ne dici? :mrgreen:

  4. Mi risulta che le particelle con massa negativa esistano, per lo meno nel cosiddetto “mare di Dirac” o all’interno di un buco nero. Non si potrebbero sfruttare?

  5. Prof, chiedo scusa, vorrei fare solo un piccolo O.T.: sempre in “quel” sito che le ho segnalato, c’è la notizia che i flare solari, come quello di ieri, e che arriverà domani 😯 con forti tempeste (ma non ci mette 8 minuti la luce?) facendo “ribollire” l’atmosfera, ripuliscono dai detriti spaziali facendoli cadere + in fretta! Ma sarà vero?

  6. Secondo il mio personalissimo parere l’animazione sospesa con DNA o senza è una pirlata. Cosa ce ne viene in tasca quando dopo 80.000 anni degli astronauti vengono sintetizzati su Alfa Centauri se noi sulla Terra siamo tutti morti da millenni? E magari mentre l’astronave lenta viaggia, se nel frattempo salta fuori il genio che inventa quella veloce, quando la prima arriverà troverà un sistema già abitato (anche) da uomini. O motore a curvatura o niente, poche storie.
    P.S. e se Roddenberry, come a volte capita per gli artisti, ci avesse azzeccato? Se gli “altri” aspettassero che noi si inventi un motore a curvatura per contattarci? Magari è una cosa così complessa che solo le civiltà ripulite, come dice Enzo, ci possono arrivare e quindi è una garanzia contro brutti incontri.

  7. Moreno
    la luce sì, ci mette 8 minuti, ma la materia no!! 🙁
    se così fosse anche noi potremmo metterci 8 minuti: è tutto qui il nocciolo della questione…
    e poi c’è sempre in agguato l’effetto PLP… 😯
    comunque mi sta venendo una bella ideuzza per i viaggi interstellari…
    ora ci penso un po’ su… 😉

  8. Pier, in effetti mi confondo 🙄 : la luce solare c’impiega 8 minuti ma i flare? 2 giorni? Ma non sono radiazioni??

  9. caro Moreno,
    due giorni vuol dire viaggiare a 75 milioni di km al giorno… ossia a circa 3 milioni di km all’ora… non ti sembra una bella velocità per delle particelle, anche se piccole… Non saranno fotoni, ma fanno del loro meglio… :mrgreen:

  10. La massa negativa non esiste!? Strano, c’è tanta negatività in giro!!!
    Forse è nascosta come la materia oscura: ma c’è caro Enzo, ti assicuro che c’è!
    Se dovessi scrivere un racconto su questo argomento, punterei sulla trasformazione e l’uso della massa negativa… 😉

  11. Forse, è ancora troppo presto anche per sognare. Troppo microscopico ed insignificante è l’essere umano, in confronto alle immensità, quasi inconcepibili, dell’universo. E’ impossibile credere che l’essere umano sia stato posto al centro di questo universo. Che l’universo stesso sia finalizzato alla vita in genere ed a quella umana in particolare. Eppure, per millenni, l’uomo è stato spinto a credere di essere lui il principe del c.d. creato. Ancora oggi, tanta gente, la maggioranza, anche istruita, si ostina non solo a conservare queste convinzioni ormai del tutto superate, ma, addirittura a pretendere di imporle agli altri!

  12. Chissà… magari un giorno saremo in grado di manipolare fisicamente le somme dei cammini di Feynman, e “pilotare” il punto in cui essi danno la massima probabilità di trovare un oggetto che si muove: in un istante potremo arrivare dovumnque vogliamo, su Alpha centauri così come nella galassia di Andromeda e oltre! :mrgreen: :mrgreen:

  13. Concordo pienamente con Mario. L’animazione sospesa non risolverebbe il problema del tempo con cui raggiungeremmo le stelle – tra l’altro 80000 anni vale solo per la stella più vicina! Inoltre, chi ci garantisce che esseri umani creati solo al momento dello sbarco sappiano fare gli astronauti? L’ibernazione, magari….Mah…La prima ipotesi invece, per quanto sembri fantascientifica, è già più realistica. Chissà se la massa negativa esiste!

  14. Se ciò che serve per “spingere” un’astronave è una espansione dello spazio-tempo, oltre alla massa negativa non c’è anche l’energia oscura? Se non ho capito male è proprio questa che accelera l’espansione dell’universo, o no? Una volta compresa potrebbe addirittura essere possibile sfruttarla! 😉

  15. Caro Enzo sono daccordo con Francesca su implementare la ricerca per mezzi più consoni e capaci di portare persone, ammassi di DNA pensanti, non singoli frammenti da ricostruire; e poi cosa saprebbero questi esseri che nascono in quel momento, oppure troviamo il modo di farli nascere già scienziati e trasportiamo pure frammenti di coscienza ?
    Certo che anche implementare la ricerca in questi tempi la vedo buia: siamo tutti impegnati a bloccare i guai combinati dal “dio” denaro e ci barcameniamo per sopravvivere spesso facendoci le scarpe l’uno con l’altro.

  16. Io penso che tutti i limiti sono puramente immaginari, limiti che ci poniamo da soli per il piacere di superarli!Quante volte l’uomo primitivo avrà detto che quella montagna era insuperabile?Quante volte si è detto che l’uomo non poteva volare? che il muro del suono era insuperabile?Che la luna era irrangiugile? Se avessimo detto ad un uomo del 1900 che Julles Verne aveva ragione non ci avrebbe presi per pazzi?Io non sono uno scienziato ma solo un appassionato di astronomia dilettante e sicuramente meno bravo di tanti che frequentano questo sito ma sono sicuro che l’Umanità arriverà alle stelle! Fra un secolo? due? tre? che importanza ha?

  17. Vorrei fare una parziale rettifica al mio primo commento. L’animazione sospesa può essere una soluzione ma non da sola, occorre accoppiarla ad una velocità almeno prossima a quella della luce. Continuiamo con l’esempio di Alfa Centauri del nostro Enzo: se l’astronave impiega 5 anni ad arrivare, con l’animazione sospesa evito due grossi problemi che sono anche due grandi meraviglie dell’Enterprise che noi per adesso non sappiamo assolutamente riprodurre: la gravità artificiale e gli ammortizzatori gravitazionali. Senza gravità artificiale dopo 5 anni nello spazio gli astronauti sarebbero praticamente senza scheletro e probabilmente morirebbero, senza ammortizzatori gravitazionali alla prima accelerazione l’equipaggio diventerebbe una massa informe di protoplasma, a meno di accelerare e poi rallentare talmente lentamente da moltiplicare di molte volte il tempo di viaggio. Con l’animazione sospesa si eviterebbe tutto ciò e si risparmierebbe pure sui sistemi di mantenimento in vita dell’equipaggio, quindi astronavi più piccole, meno complesse, meno costose. Ancora più semplice un’astronave robot che esplori il sistema e solo dopo aver accertato la presenza di pianeti abitabili si potrebbe pensare di inviare degli umani. Tutto ciò per distanze ridotte, direi entro i 25 anni luce, oltre ci vuole la velocità curvatura anche per i robot, altrimenti passerebbe troppo tempo prima di ricevere dati dalla missione.
    A Michele: attenzione, ci sono dei limiti invalicabili, limiti posti dalla struttura stessa del cosmo. Superare il muro del suono non viola delle leggi fisiche, è solo questione di resistenza dei materiali. Superare la velocità della luce viola la relatività di Einstein, a meno di ricorrere a dei trucchi: l’Enterprise non supera la velocità della luce, in effetti l’astronave è ferma, è lo spazio tempo attorno ad essa che viene deformato. Una cosa sono i limiti del nostro pianeta, un’altra quelli dell’universo. E sulla Luna ci siamo arrivati ma poche volte e adesso non ci andiamo più, non ci sono voli di linea per la Luna come ci sono per l’America o l’Australia, ti sei mai chiesto perchè? E il tempo è importante, fra trecento anni potremmo non esserci più o potrebbe non esserci più una civiltà tecnologica.

  18. Giusto Mario B. sull’animazione sospesa, la velocità della luce, i robot e quant’altro, io penso comunque che sulla Luna ci torneremo (come dice michele), prima Marte (forse) però perchè all’uomo piace prima andare a caccia di posti e sfide nuove. Certo il tutto solo ed esclusivamente se , almeno in buona parte, risolviamo i, non direi proprio pochi, problemi terrestri e quindi ci vorrebbe una svolta talmente epocale che non voglio nemmeno pensarci.
    Quindi realisticamente facciamo quello che possiamo e guardo dritto sempre al cielo, all’immensità dell’universo e…usciamo sempre a rimirar le stelle.

  19. A parte Star Trek, in cui la velocità “di curvatura” veniva raggiunta… ma non si spiegava come (almeno che io ricordi) mi viene in mente un vecchissimo manga:
    2001 Nights
    In pratica, ad iniziare l’era dei voli interstellari, era stato il ritrovamento, all’interno del sistema solare, di un enorme asteroide di antimateria.
    Sfruttando l’annichilazione materia-antimateria venivano creati dei baby black-holes che venivano “imbrigliati” all’interno delle astronavi e consentivano di accumulare un quantitativo di energia tale da consentire la curvatura dello spazio-tempo.
    Facile eh? 😛

    Poi chissà… possibile che scenari alla Star Wars o stile ciclo della Fondazione di Isaac Asimov (con galassie intere “civilizzate” e navigate in lungo e in largo) non saranno mai accessibili.

  20. Forse, e mi ripeto (forse) troppo, ma diamoci una mossa Iuka70, non vanifichiamo i possibili scenari che oggi sono fantascienza, elucubrazioni della mente belle e stimolanti ma…forza usciamo davvero a rimirar le stelle.

  21. @Mario Fiori
    non mi è chiaro il senso del tuo post… 😕
    Qui si parla di “rimirar le stelle”… ma da molto vicino!
    Mi stai invitando a mettere mano (iniziare a costruire a livello di bricolage) un motore a curvatura?? 😆 😆 😆

  22. 😆 Si potrebbe sempre provare, non credi Iuka70?
    Aldilà di tutto, forse sono un romanticone perso e fuori tempo, ma guardare di più le stelle e riflettere davanti all’immensità del cielo in una notte limpida (facendolo più e più volte) aiuterebbe moltissimo a capire che tanti problemi che abbiamo potrebbero essere meglio e più velocemente risolti.
    Potremmo così dedicarci di più ad esplorare e conoscere, ad essere più uniti nel rispetto delle diversità di tutti e così via.
    Ma andiamo avanti e … organizziamoci con le…scatole di montaggio.

  23. Beh sì…
    guardare un cielo terso stellato in una notte senza Luna e nel buoi più totale è sempre un’esperienza emozionante e… ridimensionante (per l’Uomo).
    E quello che riesci a vedere sono sostanzialmente stelle della tua galassia (e nemmeno troppo lontane)… a parte (forse) quella strana macchia vicino a Cassiopea (M31).
    Se poi consideri immagini come il campo ultra profondo di Hubble 😯 … ulteriormente ridimensionante! (una ridimensionata di diversi ordini di grandezza superiore!)

    Ma, giustamente, ci si chiede…
    riusciremo mai a toccare con mano quello che (per ora) possiamo solo vedere da lontano e nel suo passato?
    La fantascienza stimola la fantasia… rimarrà sempre solo una fantasia o si riuscirà a superare un limite (la velocità della luce) che ci tiene ancorati alla nostra “zolla” e a quelle immediatamente limitrofe?
    🙄

  24. caro luka70,
    pensiamo alla fortuna che abbiamo, ossia di poter “vedere” l’Universo… Non è cosa così scontata. Forse dovremmo accontentarci. D’altra parte, molti, ormai, non alzano nemmeno più lo sguardo… Accontentiamoci dei fotoni… per adessso almeno! :mrgreen:

  25. Giusto Enzo, era quello che volevo dire ; “rialziamo finalmente e .. nuovamente gli occhi al cielo, non potrà che farci bene “.

  26. esattamente Mario,
    ho cercato di accodarmi al tuo pensiero precedente. Per raggiungere una meraviglia bisogna prima meritarne di farne parte… 😕

  27. Per far parte dell’Universo e dell’esistente non serve “meritare”.
    O si fa parte (si esiste) o non si fa parte (non si esiste).
    E in questo non ci sono particolari meriti (morali?).
    Anche un battere intestinale fa parte dell’Universo (con la “U” maiuscola).
    Fa il suo “sporco lavoro” e non è nemmeno particolarmente interessato nell’osservazione dei corpi celesti!
    😆

  28. Ma mi sa nemmeno Noi (come razza umana).
    Anzi… se mai dovessimo riuscirci… notiziona!
    Ci riuscirebbe pure il battere dell’esempio (a scrocca ma ci riuscirebbe).
    Sarebbe un battere cosmonauta iperluminale abusivo (ma nemmeno più di tanto abusivo)!!!
    :mrgreen:

  29. Una domanda a cui nemmeno i forum trekkiani riescono a rispondere (o meglio, evitano accuratamente di affrontare l’argomento):
    Ma se comprimo lo spazio davanti all’astronave, ed espando quello dietro, cosa succede a quello ai lati?!? 😯 Dopo un po’ non si strappa? Oppure in qualche modo lo spazio precedentemente compresso “scivola” intorno alla “bolla di curvaura” e va a riempire le regioni di spazio “espanso” che ci lasciamo alle spalle? Ma anche in questo caso ci deve essere una interruzione del “continuum spazio-temporale”… è teoricamente possibile?!?

  30. caro moreno ammesso si parta con una sonda ad una velocita iniziale, man mano sfruttando le sostanza magnetiche del vento solare, oppure particelle spaziali derivante dalla esurimento stellare, e,,,,,,,,,,,,, infine come fanno i umanoidi, con mezzi i quali non riusciamo ha identificare, quelli vengono dove noi oggi stiamo pensando di andare cioe dalle costellazioni, dobbiamo sfruttare per le velocita spazio tempo non v,è secondo la mia ignoranza alternativa. e la stessa formula degli umanoidi grazie antonio———inoltre i dirigenti della NASA anzicchè continuare a spendere per ulteriori studi sui pianeti a parte marte—– sugli altri bassta cosi, unificare gli scenziati sul pianeta rerra,per il solo scopo di raggiungere le mete sopra stabilizzare anche lo studio sul sole e basta spendere –per il nostro campo solare—- convergere gli sforzi tutti insieme per ideare subito un mezzo a velocita oltre la luce—antonio

  31. A Bertupg: leggiti La fisica di Star Trek di Lawrence Krauss, lì spiega veramente bene la scienza che sta dietro l’Enterprise.

  32. Scusami Mario ma, secondo me, dire che la velocità della luce è insuperabile perchè “è un limite posto dalla struttura stessa del cosmo” è come dire che l’uomo non può volare perchè non ha le ali. E’ un riflesso della nostra ignoranza!A parte il fatto che, forse, i neutrini vanno più veloci della luce ed alcuni sospettano l’esistenza dei ” tachioni” particelle che vanno molte volte più veloci della luce, è evidente che le nostre conoscenze della fisica sono ancora alquanto lacunose e che, ci auguriamo, potremmo scoprire effetti fisici ancora sconosciuti che ci permetteranno di superarla o di aggirare tali “leggi di natura”!

  33. Siamo, probabilmente, solo agli albori di sensazionali scoperte scientifiche sulla realtà fisica dell’universo. Allo stesso tempo non dobbiamo dimenticare che ancora brancoliamo nel buio più fitto. Ci sono solo le premesse per immaginare e prospettare, possibili viaggi interstellari, non solo, ma anche nel tempo, passato e futuro. Però è assai prematuro sognare oggi, possibili scenari prossimi. Teniamo fermi i piedi per terra. Da un momento all’altro, la successione delle nuove scoperte, potrebbe rivoluzionare ogni conoscenza finora considerata un vangelo. Che le particelle subatomiche si scambino informazione dai più remoti angoli dell’universo, fino a mettere in crisi la teoria della velocità della luce, come misura insuperabile, è una verità conosciuta fin dalla fine del secolo scorso. Un fisico inglese ha perfino ipotizzato un universo come ologramma, cioè non reale. Dalle teorie più diffuse si darebbe per scontato una possibile distorsione del tessuto spaziotemporale. Così come si è già potuto sperimentare in laboratorio, l’esistenza di particelle, neutrini o tachioni che siano, in grado di spostarsi ad una velocità superiore a quella della luce. Però, c’è sempre, un però. Questi fenomeni sono sempre confinati alle enormi distanze e dimensioni astrofisiche oppure a quelle tanto microscopiche da rasentare il fondo di quel mondo finora conosciuto. Il massimo dell’estremamente grande, oppure, dell’estremamente piccolo. Due mondi solo apparentemente antitetici, ma, in realtà una cosa sola. Il mondo dei buchi neri o quello delle particelle subatomiche. La sfida è quella di rendere questi fenomeni fisici, basati su leggi fisiche ben conosciute, da Einstein in poi, a dimensione umana. Una tecnologia simile è ancora lontana da essere a nostra portata. Personalmente, sono convinto che le leggi fisiche che governano l’universo, sono ancora lontane da essere penetrate fino in fondo dalla mente umana. E che, inoltre, sono potenzialmente in grado di riservarci delle altre sconvolgenti sorprese. Questo universo è ancora avvolto in un mistero quasi impenetrabile. Il buio è ancora fitto. Anche quando ci si risolvesse ad intraprendere questo viaggio, sfruttando porte aperte da tecnologie in grado di piegare lo spazio tempo e, pertanto, avvicinare a noi le stelle, piuttosto che il contrario, credo che, comunque, sarebbe un viaggio verso un ignoto assoluto e pieno di insidie mai, finora, affrontate dal genere umano. Per intenderci, questo non è un viaggio oltre le colonne d’Ercole, perchè richiede il superamento di limiti insiti nella stessa natura umana. L’uomo, cioè, dovrebbe accettare una trasformazione della sua stessa natura intrinseca. Diventare altra cosa. Si tratta, però di un’eventualità non disponibile. Cioè inevitabile. Perchè, l’uomo, fatalmente, è spinto dalla sua ansia di conoscenza e dall’urgenza di risolvere problemi contingenti di sopravvivenza, a superare le barriere frapposte dal mondo fisico in cui è confinato.

  34. Infatti Michele l’uomo non può volare. Prova. Per farlo devi avere delle attrezzature tecnologiche che sono alla nostra portata solo da un secoletto, più o meno. Potresti provare a dirlo ad Einstein, se non fosse morto, che il limite della velocità della luce deriva solo dalla nostra ignoranza. E il fatto che i tachioni, ammesso che esistano, vadano più veloci della luce non cambia il fatto che noi, che non siamo fatti di tachioni, più veloci della luce non possiamo andare. Per viaggiare più veloci della luce l’unica strada percorribile, e non sono io a dirlo ma scienziati che ne sanno certo mooolto più di noi, come risulta dal convegno oggetto dell’articolo di Enzo, è la tecnologia di curvatura. In pratica tengo ferma l’astronave e ci faccio scorrere attorno l’universo. Come si possa fare però nessuno lo sa. Un’ultima cosa: attenzione che la scienza procede di solito per somme, cioè le ultime scoperte si sommano alle vecchie ma non le eliminano, quindi sarà ben difficile che nuove teorie sconvolgano del tutto la relatività, la integreranno, ma le basi resteranno quelle. Quindi ripeto: ci sono cose impossibili, adesso come fra centomila anni, non dimentichiamolo mai.

  35. Caro Enzo,
    ma mentre gli astronauti sono nella ” Bolla Protettiva “, sulla Terra passano
    80 000 anni.
    PS Non vorrei sembrare uno che non capisce niente ma ho solo dieci anni e mi impegno a capire più cose possibili 😳

  36. caro Tommy,
    complimenti e grazie per seguirci! Sono i ragazzi come te che danno speranza nel futuro 😛

    In realtà se si viaggiasse a velocità simili a quella della luce avresti proprio ragione. Diverso è invece il concetto di deformare lo Spazio-Tempo. E’ come se facessimo muovere lui e noi restassimo fermi. In qualche modo, potremmo poi ristabilire le condizioni precedenti e ritornare allo stato iniziale. Tuttavia, siamo ancora nel mondo della fantascienza e dobbiamo accontentarci di ammirare le stelle da lontano e cercare di comprenderle sempre meglio.

    D’altra parte non è detto che essere sul posto insegnerebbe di più di quanto si possa imparare da lontano. Prendi come esempio la Terra. Noi conosciamo meglio gli interni di altri pianeti che non quello della nostra “casa”. A volte certi fenomeni si studiano meglio da distante che non da troppo vicino.

    Viaggiare per trovare alieni? Boh… aspettiamo. Quando sarà il momento i contatti arriveranno. L’Universo non ha fretta e noi dobbiamo adeguarci a lui di cui facciamo parte integrante.

    ciao!!!! 😉

  37. grazie mille Enzo ❗ da grande desidero essere proprio come te!
    comunque, sarà pure fantascienza ma c’è un proverbio che dice ” sono i sogni che portano alle stelle ” e gli uomini ne hanno molti di sogni.
    Un’altra domanda ( d’altronde sono fatto così, per ogni news troverai minimo una mia domanda ma io non mi dispero, l’astronomia ha più domande che risposte, quindi sono sulla buona strada; piuttosto sei tu che non si deve disperare ) è lo stesso principio dei buchi neri?
    PS voi dello staff del sito fate attirare la gente all’universo come un buco nero che attrae la materia e la luce verso sé ❗

  38. scusate ma il problema nn è la velocità: anche a quella della luce per raggiungere pianeti abitabili x noi, occorrono molto + di 4-5 anni, ma se dopo 4-5 mesi l’organismo in assenza di gravita si debilita in modo irrimediabile e ve lo immaginate quanto carburante, cibo, acqua, ossigeno, sostanze chimiche, farmaci, palestra pneumatica, ecc. occorrono; per nn parlare delle infezioni batteriche e miceti, della sindrome claustrofobica (si parla al massimo di un appartamento di 50 mq dove nn puoi uscire a fare una passeggiata, il panorama è solo stelle e buio), senza contare incontri con micrometeoriti e altro ancora, guasti ecc. ecc; il tutto anche per il ritorno. no il problema nn è la velocità.

  39. Dna umano e reagenti chimici? Ma di che state parlando? Credete che se fossimo in grado di creare un essere umano a partire dal Dna l’applicazione più urgente sarebbe quella di mettere su un’astronave un po’ di materiale genetico e “reagenti chimici” in attesa del momento propizio di soffiarci sopra e creare l’Uomo, magari in vista di un nuovo pianeta abitabile? Non so ma argomenti tipo il prolungamento della vita, le cure per il cancro, bazzecole? Ma per favore…

  40. Buona sera. Secondo la teoria della relatività non potremmo mai superare la velocità della luce. quindi come fare per raggiungere il cosmo più lontano?

  41. per me il problema rimane sempre quello della possibilità di vivere in una astronave per anni, anche viaggiando alla velocità della luce. l’universo è troppo grande e la luce troppo lenta per poterlo esplorare in tempi vivibili per l’uomo.

  42. La butto nella teoria non so quanto fantascientifica. In liena teorica nulla è impossibile anche quello di attraversare in lungo e in largo tutto l’universo conosciuto.
    Come? qui entra in gioco la mia teoria e fantasia, ovvero quella di riuscire a modificare le strutture fisiche che compongono comunemente tutto ciò che ci circonda, incluso il nostro universo, per creare buchi spazi dimensionali paralleli che non vadano in contrasto con le comuni leggi della fisica nella dimensione in cui viviamo ma fungano da tunnel esterni come vere e proprie autostrade dimensionali affinchè si potrebbe viaggiare ad una velocità di molto superiore a quella della luce senza compromettere le attuali leggi della fisica, e non andrebbe in contrasto neanche con la teoria della relatività di Albert Einstein.

  43. L’idea della curvatura è possibile solo in teoria. In pratica non si può fare a patto di una disgregazione molecolare, il che vuol dire non arrivare a destinazione sani. La bibolla è solo un invenzione teorica, io dico che o ci aiuta un evento esterno al nostro saper così come è oggi o resterà una bellissima utopia. Magari sfruttando le stringhe e l’energia che le attraversa…

  44. Credo che il nostro universo sia infinito in quanto noi incapaci di raggiungerne i confini.
    Altresì penso che il nostro universo si all’interno di un’area in cui si trovano tantissimi altri universi con specifiche leggi della fisica diversi tra di loro, quindi per questo invisibili tra di loro ma nello stesso tempo non in conflitto in quanto la natura fisica è dettata dalla stessa matrice fisica.
    Per rendersi conto della loro esistenza basterebbe trovare la chiave di ingresso, l’algoritmo madre della struttura fisica che confermerebbe la realtà di universi paralleli.
    Ciao a tutti Paolo.
    webmail.mail@virgilio.it