Si chiama S/2008 – S1 un nuovo satellitino di Saturno, scoperto dalla sonda Cassini orbitante intorno al pianeta inanellato. Nella foto a fianco vediamo una sequenza di tre immagini prese in istanti differenti, in un lasso di tempo di 10 minuti e sono tre pose di 46 secondi ciascuna della zona dell’anello G.
In queste tre foto, nelle quali veniva seguito l’anello G, le striscette sono dovute a stelle di sottofondo, mentre nell’anello G si vede una macchia decisamente più chiara (ricordo che l’anello G è particolarmente debole, oscuro), che si sposta (confrontandola da una foto all’altra) lungo l’anello, proprio come farebbe un oggetto orbitante a quella distanza.
Gli scienziati della missione Cassini ritengono che questo arco luminoso sia luce riflessa da un piccolo satellite (di appena 500 metri di diametro!), che rappresenta la maggiore fonte di materiale esistente nell’arco e nel resto dell’anello. Materiale espulso da questa mini-luna forma dunque questo arco brillante situato vicino al bordo interno dell’anello G, ben visibile nelle tre foto.
Queste foto sono state riprese dalla narrow-angle camera a bordo della Cassini il 27 ottobre 2008 ed in particolare la foto a sinistra è stata ripresa nella luce visibile, la seconda nella luce rossa e la terza in luce infrarossa. Inoltre la risoluzione della prima immagine è di 7 km per pixel, mentre le altre due sono a minore risoluzione (9 Km per pixel) e perciò appaiono più sgranate dal momento che sono state leggermente ingrandite per poterle confrontare con la prima.
Le foto inquadrano il lato degli anelli non direttamente illuminato dal Sole, quando la sonda si trovava a 5° dal piano orbitale degli anelli, ad una distanza di 1.2milioni di km dal signore degli anelli.
Il problema ora è capire se satelliti così piccoli debbano essere considerati satelliti a tutti gli effetti e perciò ricevere un nome, magari tratto da divinità di qualche comunità poco conosciuta ed abitante in zone altrettanto poco conosciute e frequentate del nostro pianeta…
Nuove denominazioni di caratteristiche degli anelli
A seguito dell’analisi dei dati della missione della Sonda Cassini, sono state assegnate 9 nuove denominazioni ad altrettante caratteristiche del sistema di anelli di Saturno. Si tratta di nuovi nomi per zone che separano altre formazioni di anelli.
Nella tabella successiva riporto le caratteristiche delle varie parti che compongono gli anelli di Saturno e le zone dette “Gap”

Sopra: caratteristiche dei Gap di Saturno
Nella foto vediamo uno stupendo panorama degli anelli di Saturno realizzato a partire da più foto della sonda Cassini: in essa sono segnati i nomi delle caratteristiche degli anelli, così come erano noti al maggio 2007.
Nella foto successiva invece c’è un ingrandimento della parte della divisione di Cassini, dove sono collocate sette delle nove nuove caratteristiche che hanno ricevuto una denominazione.
Fonte: http://ciclops.org
E’ sempre più stupefacente il Sistema di Saturno:anelli, lune e mini lune.
Armonia che imprime gioia, equlibrio che imprime serenità.
Credo che ancora altro scopriremo e ci sbalordirà.
@Mario,
hai proprio ragione. Sembra proprio il regno dell’armonia celeste: satelliti che confinano anelli, anelli che formano satelliti e tutto perfettamente scandito dalle leggi della dinamica. Galileo e Newton ne sarebbero stati entusiasti … 😆
avete pienamente ragione!
Io quando ammiro fotografie come la seconda (che per la cronaca è una mega-jpg da 11795×1425 pixel!!) sono veramente affascinato da questa armonia e da questo equilibrio di righe colorate che si alternano con righe scure in gioco di luci ed ombre unico in natura!
Pensate che qualcuno anni fa aveva paragonato il sistema di anelli di Saturno ad un “microsolco”, un disco in vinile, un LP. Ricordate?
In realtà però questa armonia è solo locale e apparente: se andiamo a vedere il sistema di anelli più da vicino o nell’arco dei 360° si scoprono turbolenze, anelli che si deformano al passaggio dei satelliti pastori, archi di anello e tante altre particolarità che rendono Saturno l’oggetto più affascinante del sistema solare.
Ciao a tutti!
Queste sere che cercavo Lulin ho puntato diverse volte Saturno, che con il mio riflettore 150 è un bell’oggettino, con il suo anello, Ho notato Titano, che una sera era vicinissimo, Oltre Titano, è possibile che possa aver visto anche qualche altro satellite, con la Barlow, ed un f20?
@Luigino
probabilmente sì: Teti, Dione e Rea hanno una magnitudine intorno a 10 quindi dovrebbero essere visibili, se il cielo è particolarmente buio.
Giapeto, Encelado, Mimas e Iperione invece hanno rispettivamente magnitudini intorno alla 12, 12, 13 e 14, quindi magari visibili in fotografia, se hai la possibilità di connettere una fotocamera al telescopio.
Inutile dire che Stellarium ti da la configurazione dei satelliti visibili “in diretta”…