Il 29 settembre la navicella spaziale MESSENGER della NASA ha effettuato il terzo e ultimo passaggio radente (flyby) di Mercurio. Il MESSENGER è passato a poco più di 200 km dalla superficie rocciosa del pianeta ottenendo un Gravity Assist (GA) necessario per inserirsi nell’orbita di Mercurio nel 2011.
“Con questo flyby si avrà il nostro ultimo GA, e così è fondamentale che l’intero incontro proceda come previsto” dice Sean Solomon, ricercatore capo al Carnegie Institution di Washington “Questi flyby sono stati importantissimi per scoprire alcuni segreti di Mercurio e sono le punte di diamante della missione: daranno la possibilità di osservare Mercurio dall’orbita per un anno intero”.

Le linee gialle indicano le parti di
Mercurio fotografate durante il
sorvolo del MESSENGER del 29
settembre. La parte nera indica il
terreno mai osservato fin ad ora.
Quando la sonda spaziale si avvicinerà a Mercurio, le apparecchiature di bordo fotograferanno il terreno ancora sconosciuto e come si allontanerà fotograferanno l’emisfero sud in alta definizione. Gli scienziati prevedono che il sistema di ripresa della sonda scatterà più di 1.500 immagini. Finora, è stato fotografato più del 90% della superficie del pianeta. Queste nuove foto colmeranno alcune lacune e forniranno un’immagine ad alta definizione degli obiettivi di interesse.
“Stiamo per raccogliere immagini a colori ed in alta risoluzione degli obiettivi scientifici che avevamo identificato durante il secondo flyby” ha detto Ralph McNutt, scienziato del laboratorio di fisica applicata dell’Università John Hopkins “e contemporaneamente lo spettrometro effettuerà le misure degli stessi obiettivi”.

Una galleria delle immagini del MESSENGER durante i due precedenti flybys di Mercurio. Tra le altre, le foto includono il grande bacino ad impatto Caloris, il più grande vulcano su Mercurio, una cicatrice da impatto dalla strana forma ellittica ed un nuovo cratere con i raggi che ricordano l’aspetto di un ragno.
La navicella potrà anche studiare come il pianeta interagisce con il vento solare. Durante questo incontro, saranno prese misure ad alta risoluzione spettrale e ad alta risoluzione spaziale dell’atmosfera estremamente sottile di Mercurio e della coda simile a una cometa, che possono essere influenzate fortemente dall’attività solare.
“L’esplorazione della coda del pianeta fornirà indizi importanti per quanto riguarda i processi che mantengono in vita l’atmosfera di Mercurio” dice Noam Izenberg del laboratorio di fisica applicata Johns Hopkins “Lo spettrometro ci darà una fotografia istantanea di come la distribuzione di sodio e di calcio nell’atmosfera di Mercurio varia con le condizioni solari e planetarie. Inoltre pensiamo di cercare parecchi nuovi componenti atmosferici”.
Un altimetro creerà il profilo topografico della superficie di Mercurio: i dati serviranno agli studi successivi riguardanti la forma e la struttura dei crateri e le grandi fratture superficiali di Mercurio. Le informazioni inoltre estenderanno la visione equatoriale della forma del globo di Mercurio e permetterà di confermare la scoperta fatta durante il primo e secondo flyby che la regione equatoriale di Mercurio è leggermente ellittica.
Rimanete sintonizzati per conoscere i risultati ottenuti durante il flyby.
Articolo in lingua originale
Ho sentito da poco su urania che l’atmosfera di Mercurio contiene vapor d’acqua! Davvero affascinante! 🙂