Modelli 3D con i mattoncini LEGO – Altri tre apparecchi fotografici retrò

In questa puntata parlerò di due modelli di fotocamere di marca molto nota e di una cinepresa professionale, realizzati con mattoncini LEGO di dimensioni ridotte e che potremo come sempre analizzare con il mio programma 3D interattivo


Continuando con le proposte di siti con gli occhi a mandorla ho trovato, ad un costo contenutissimo, dei modelli davvero ben fatti e molto simpatici di apparecchi fotografici realizzati con i mattoncini LEGO, compatibili, di dimensioni ridotte.

Come nella scorsa puntata presenterò un paio di modelli di marche davvero molto note (Nikon e Canon) e di una cinepresa professionale (della Arriflex) viceversa nota solo agli esperti del settore.

Anche in questo caso i tre modelli che presento non si trovano né nel (costoso) catalogo della LEGO, né nel sito dei MOC (My Own Creations) dal quale di solito attingo la maggior parte dei modelli che poi vi propongo: come sempre potrete studiarli per mezzo del mio programma di visualizzazione 3D interattiva e comunque nella prossima puntata tornerò ai MOC di appassionati.

I tre modelli di oggi vengono forniti come sempre ognuno nella sua scatola oppure in una bustona, contenente a sua volta un insieme di buste numerate, insieme al manuale cartaceo contenente le istruzioni di montaggio, che come sempre scannerizzo per una più agevole utilizzazione.

Prima di passare all’analisi dei tre modelli, vi ricordo che in questa pagina del sito potete trovare l’elenco di tutti i modelli 3D fin qui presentati: l’elenco viene aggiornato automaticamente quando pubblico altri articoli di questa categoria.

Un altro modello retrò della Nikon

Il modellino ha tratto lo spunto da uno dei tanti modelli F della notissima marca giapponese

dotato di ottica intercambiabile grazie all’innesto a baionetta (diventato poi uno standard per queste fotocamere), con mirino a pentaprisma e che utilizzava le pellicole in formato 135, le famose 24×36 (conosciute universalmente così, ma che Wikipedia nomina stranamente come “36×24”, mai sentito in anni ed anni di utilizzazione): si tratta di pellicole più comuni ed economiche rispetto alle professionali “6×6” incontrate nei modelli della scorsa puntata.

Non da ultimo era dotata di un motore elettrico per il trascinamento della pellicola, una volta effettuato lo scatto.

Il modello con gli occhi a mandorla è denominato “Nekan FY3“, proseguendo in quel gioco di trasposizione delle lettere del nome NIKON

ed è particolarmente ricco di dettagli sia vista frontalmente

che nella parte posteriore,

dove in questo caso però non si apre lo sportello del vano portapellicola.

Dato che come detto vengono utilizzati parti di formato ridotto rispetto allo standard LEGO, il modellino ottenuto ha dimensioni comparabili con quelle della fotocamera vera, 16 x 12.3 x 9.3 cm per un totale di 405 pezzi.

Cliccando questa immagine

si aprirà come sempre un’altra pagina del browser dove possiamo analizzare interattivamente il modellino digitalizzato in 3D, grazie al mio programma.

Un altra grande casa di apparecchi fotografici, Canon

Il modellino con gli occhi a mandorla questa volta è davvero piccolo e leggero, misurando 7.6 x 7.2 x 10 cm, per un totale di 407 parti costituenti, tant’è che sembra davvero un giocattolino, mentre è anche stavolta ricco di particolari e dotato di un flash elettronico.

Anche costruendolo (nel mio caso) virtualmente con i pezzi di dimensione standard si ottiene un modello di 10.2 x 9.5 x 13.1 cm, ancora una volta decisamente più piccolo di quello reale, che è mediamente di circa 14.5 x 11.5 x 7.5 cm e ovviamente più pesante.

Il modello si chiama “Camera EUS 6C – Mark IV” laddove “Camera” si può ricondurre al nome Canon stavolta con questo banale cambio di lettere

ma l’appartenenza a questa casa giapponese si può dedurre dalla sigla “EUS” stavolta riconducibile ai modelli “EOS” mentre l’abbinamento “6C Mark IV” non si riferisce ad alcuna fotocamera in particolare.

Ad esempio qui vediamo il modello Canon EOS 5D Mark IV

mentre per il flash la mia ricerca ha portato a questo modello, sicuramente quello realizzato con i mattoncini

Cliccando infine questa immagine

possiamo come sempre visualizzare interattivamente ed in 3D il nostro piccolo modello per gustarne i particolari.

Ed infine una cinepresa professionale

Si tratta di un modello che francamente non conoscevo, ma che senz’altro i più esperti riconosceranno come come la tedesca “Arriflex 16sr3

Il modello realizzato con i mattoncini ridotti prende il nome di “Aoliflex HS II – SR16” decisamente intrigante per la ricchezza di particolari e la cura nel riprodurre l’originale

 

Stavolta il nome è stato generato da questa sostituzione di appena due lettere

ma comunque sia denominato, il modello non sfigurerà nella nostra libreria.

Una volta costruito, le dimensioni di questo modellino sono 16 x 7 x 12.5 cm a fronte di 603 pezzi ridotti, leggermente inferiori a quelle della cinepresa originale, di 26.4 x 8.8 x 19.5 cm. che tra l’altro ho letto pesasse ben 7kg, con il caricatore completo e con la batteria da 24 volt.

Costruendola digitalmente con i pezzi standard le dimensioni fornite dal programma LeoCAD sono ora 20.6 x 8.8 x 15 cm e dunque ancora piccole rispetto all’originale.

E qui sorge un mistero: il sito cinese dove possiamo acquistare questo modello (per meno di 20€) indica come dimensioni queste ultime, che si ottengono però realizzando il modello con i pezzi normali, mentre il modellino vero confermo abbia le dimensioni più contenute perché realizzato con i pezzi ridotti. Foto vecchia, senz’altro…

Cliccando ora questa immagine

potrete vedere i tanti particolari con cui è stato realizzato il modello, potendolo ispezionare interattivamente con il mio programma: nulla a che vedere rispetto al tenere questo modellino in mano, potendo constatare che pesa nettamente di più del modellino “Camera” precedente, leggerissimo.

Conclusione

Termino questa puntata mostrando la foto dei tre modellini posizionati in modo da compararne le dimensioni

Anche in questo caso il montaggio IRL (in real life) ha richiesto particolare attenzione nel non farsi sfuggire di mano i pezzi più piccoli, tant’è che questi modelli sono consigliati ad appassionati di più di 14 anni.

Comunque danno veramente grandi soddisfazioni una volta ultimati: la costruzione digitale invece richiede analoga attenzione nel posizionare correttamente nelle 3 dimensioni le varie sotto-parti costituenti, visto che il risultato finale non è certo un semplice parallelepipedo!

Appuntamento alla prossima puntata dove vedremo altri modelli di apparecchiature fotografiche, stavolta dal sito dei MOC.


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Informazioni su Pierluigi Panunzi 548 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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