Paura degli asteroidi? Scaldiamoli!

I film ci spingono a distruggerli, la Scienza preferisce deviarli gravitazionalmente, ma cosa bisognerebbe veramente fare per scongiurare un impatto con un asteroide vagante?


Le ultime ricerche, collegate al celeberrimo asteroide Apophis, sembravano indicare che la migliore strategia per scongiurare l’impatto di un asteroide pericoloso per la Terra sia quella di cercare di deviarne la traiettoria. Tuttavia, l’esatto rischio di scontro si conoscerebbe soltanto poco tempo prima, quando ormai qualsiasi manovra correttiva sarebbe inutile. Sperare che le Nazioni trovino un accordo preliminare per l’invio di una missione terribilmente dispendiosa, senza una sicurezza del disastro, è utopia pura. Nel caso di Apophis si è arrivati pensino a pensare che sarebbe stato meglio evacuare tutta la California e ricostruirne le città piuttosto che “rischiare” una missione spaziale di correzione orbitale. Questa, purtroppo, è la politica…

Ricordiamo che un eventuale impatto di Apophis con la Terra nel 2036 libererebbe un’energia pari a 68000 volte quella della bomba atomica di Hiroshima. E Apophis è piccolo, nettamente inferiore al chilometro di diametro. Fortunatamente, sembra ormai del tutto scongiurato il pericolo Apophis, ma asteroidi con la cattiva abitudine di passare vicino al nostro pianeta ve ne sono tanti, circa un migliaio superiori al chilometro, e quindi l’evento prima o poi capiterà e la burocrazia politica mondiale, con le sue lentezze e indecisioni, potrebbe portarci verso una fine simile a quella dei dinosauri di 65 milioni di anni fa.

Nel caso di Apophis si pensava di agire con il cosiddetto “trattore gravitazionale”, ossia con un’astronave “pesante”, da inserire molto vicina all’asteroide. I suoi razzi l’avrebbero mantenuta immobile rispetto all’oggetto celeste e avrebbero compensato la sua attrazione gravitazionale. Come conseguenza, dato che anche la piccola astronave avrebbe attratto leggermente l’asteroide, quest’ultimo si sarebbe spostato lentamente verso di lei fino a cambiare l’orbita quel tanto che bastava per non colpire la Terra.

La strategia operativa del trattore gravitazionale

La strategia operativa del “trattore gravitazionale”. L’astronave T è mantenuta “ferma” dai getti dei suoi razzi (controllati in modo da non investire l’asteroide). L’asteroide A è attratto lentamente verso il velivolo spaziale e cambia lentamente la sua orbita attorno al Sole, scongiurando l’impatto.

Bellissima tecnica, ma da eseguire molto tempo prima dell’impatto (anni) e con il problema di far scorrere lentamente l’ipotetico punto di scontro sulla superficie del nostro pianeta. Questo si sarebbe spostato lungo un arco lunghissimo, attraversando Nazioni diverse, prima di uscire dalla Terra. E chi avrebbe diretto le manovre? E se si fosse guastato il sistema spaziale? E se magari fosse stato “bloccato” volontariamente sopra qualche paese “scomodo”? Insomma, il gioco del potere e degli interessi economici avrebbe facilmente vinto sui rischi di una catastrofe “locale”.

La traccia dei possibili punti d’impatto prevista per Apophis nel 2036

La traccia dei possibili punti d’impatto prevista per Apophis nel 2036 (prima degli ultimi dati che hanno scongiurato qualsiasi possibilità di scontro). Il luogo più probabile era al largo della California e poi, con rischi via via minori, si allungava lungo una linea che attraversava buona parte della superficie terrestre. Nel caso di una manovra col trattore gravitazionale, il punto d’impatto si sarebbe mosso proprio lungo questa sottile fascia fino a uscire dalla Terra.

Nel frattempo. Però, qualcuno ha pensato anche a soluzioni diverse. Una sembra particolarmente interessante, anche perché estremamente semplice e -a prima vista- banale. Come spesso capita, sono proprio le idee ovvie che si dimostrano le più intriganti: in fondo le leggi della Natura sono molto meno complesse delle formule intricate che si costruiscono quando ancora si brancola nel buio. Gregory Matloff del City Tech di New York, in collaborazione con la NASA, ha scoperto l’uovo di Colombo, forse pensando a quanto capita comunemente sulle comete.

Queste ultime, a mano a mano che si avvicinano al Sole, e quindi si riscaldano, iniziano a sublimare il ghiaccio che le compone, liberando getti di gas che si disperdono nello spazio. Parecchie missioni hanno mostrato benissimo come questo avviene naturalmente.

I getti di gas osservati sulla cometa Hartley 2

I getti di gas osservati sulla cometa Hartley 2 dalla missione EPOXI

Durante queste fasi peculiari, la cometa non segue soltanto la legge dettata da Newton, ma subisce effetti non gravitazionali derivanti dai getti di materiale. Ne deriva che il suo movimento è difficilmente controllabile e la sua traiettoria subisce variazioni anche importanti.

Gli asteroidi non sono, ovviamente, come le comete, ma non sono nemmeno troppo diversi. Sicuramente il calore del Sole non riesce a fargli sublimare il ghiaccio (sempre che ne abbiano) e nemmeno a modificargli l’orbita, se non solo attraverso la pressione di radiazione e alcuni effetti di piccola entità che tendono a farli migrare lentamente verso le zone più interne o più esterne, su tempi lunghissimi. Noi, invece, avremmo bisogno di qualcosa di veramente rapido e decisivo.

Tuttavia, se non si può cambiare la composizione degli asteroidi, si può cambiare la “potenza” del calore solare. Matloff ha così studiato la possibilità di riscaldare sufficientemente la superficie di un asteroide in modo da creare un getto di materia gassosa, tale da cambiargli l’orbita di quel tanto che basta per scongiurare la catastrofe. Per concentrare i raggi solari, sarebbero sufficienti due vele solari (non servirebbero solo per viaggiare nello Spazio…) posizionate nel punto giusto e con le giuste dimensioni. Esse sarebbero costruite con superfici di metallo riflettente sottilissime, pari a un decimo dello spessore di un capello umano. Esse viaggerebbero per un anno a fianco dell’asteroide e ne riscalderebbero una sua parte fino a creare un getto violento e continuo di materiale. Insomma, creerebbero una cometa artificiale e controllata.

Per potere ottenere lo scopo bisogna studiare bene fino a quale profondità deve arrivare il calore. Né troppo in profondità (col rischio di scaldare soltanto), né troppo superficialmente. Matloff e il suo gruppo hanno indicato che la giusta posizione dovrebbe aggirarsi intorno al decimo di millimetro sotto la superficie. Ovviamente, ciò dipenderebbe anche dalla struttura fisico-chimica dell’asteroide, ma le osservazioni spettroscopiche preventive darebbero i dati necessari.

Le ricerche di laboratorio continuano, agendo su esempi di svariati meteoriti, in modo da avere una chiara idea di quando, quanto e come si dovrebbe agire a seconda della composizione dell’oggetto “bersaglio”. Si comincia anche a pensare di utilizzare il passaggio ravvicinato di Apophis del 2029 per sfruttarlo come banco di prova, non essendoci rischi di alterare la situazione in modo peggiorativo. Tuttavia, gli USA e la Russia hanno idee discordanti a riguardo. Ovviamente…

Speriamo che prima del “vero” e “sicuro” scontro futuro (che sicuramente prima o poi giungerà), la mente umana sia progredita almeno come la tecnologia spaziale…

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24 Commenti

  1. Enzo sei eccezzionale,quest’articolo e addir poco un capolavoro accurato delle possibili strategie per evitare un impatto con un asteroide!
    Sono d’accordissimo con te,il problema sono le stupide burocrazie terrestri e non la tecnologia spaziale.
    Tornando all’articolo però le vele solari non potrebbero essere danneggiate dalla spazzatura in orbita intorno alla terra?
    Mi spigo meglio le vele dovrebbero affiancare l’asteroide,ma per farlo dovrebbero essere lanciate anni prima però non troppo lontane da poter catturare i raggi solari,quindi esso dovrebbe manto enersi a una distanza compresa tra la luna e la terra.
    Inoltre quando costerebbe il progetto? Quali nazioni lo finanzierebbero?
    E tornando con i piedi per terra,non potrebbe essere utilizzato anche per scopi militari concentrando i raggi su nazioni ostili?
    Purtroppo ahimè alla stupidità non cè limite,e ad ogni scoperta scentifica corrisponde anche un utilizzo cattivo della stessa. 👿
    Grazie e Ciao a tutti! :mrgreen:

  2. @raffaele
    einstein diceva:
    “due cose sono infinite..l’universo e la stupidità umana..ma ho qualche dubbio sul primo”
    ho detto tutto con questa frase…
    tornando all’asteroide…mi sembra che oltre ad apophis ce ne sia uno pericoloso per il 2044..uno scienziato dichiarò che se fosse troppo tardi per fare qualcosa, lui sarebbe sceso in cantina non per proteggersi ma per prendere la migliore bottiglia di vino a sua disposizione per gustarsela aspettando l’impatto…
    a vedere sti politici che pensano i soldi(tanto loro hanno i bunker che non so fino a che punto siano poi sicuri) mi vengono i brividi…

  3. Non so perchè ma il trattore gravitazionale mi è sempre sembrato una gran cavolata…ma quanto dev’esser grossa un’astronave per attrarre un asteroide di gorsse dimensioni verso di se? So che basta un infinitesimo per potergli deviare la traiettoria ma…continua a sembrarmi una cosa inverosimile! A maggior ragione se penso a quanto potrebbe costare…

    Però se tutti ne parlano da così tanto tempo si vede che tanto stupida non è come idea…bah! 😕

    Bell’articolo comunque!

  4. Complimenti, come sempre!

    Ed ora toglietemi una curiosità: se invece di uno “specchio” si usasse un sistema tipo generatore di microonde, la cosa sarebbe fattibile oppure questo funziona solo sull’acqua presente nei cibi? Lo chiedo perchè sarebbe più facile puntare un punto preciso, magari con lo strumento su un braccio orientabile, piuttosto che triangolare sole-sonda-asteroide… considerando anche che quest’ultimo di certo non sta fermo ma ruota su se stesso.

    PS Il discorso delle microonde me lo sono immaginato anni fa per fondere il core di un pianeta per un processo di terraforming mediante diversi satelliti in orbita. Che dite, devo smettere con Asimov e Star Trek? :mrgreen:

  5. caio a tutti,
    cerco di rispondere coralmente… Il trattore in realtà funziona senza grandi masse, ma solo se lanciato molto tempo prima. Il che vorrebbe dire prima del 2029 per Apophis, dopo sarebbe estremamente dispendioso e difficilmente fattibile. Per la vela e gli impatti, so che hanno fatto studi sui materiali scelti e dovrebbero essere sicure. I NEA sono oggetti molto vicini e quindi il Sole sarebbe ancora in condizioni vantaggiose. Sulle microonde può anche darsi…non so. La rotazione esiste ovviamente, ma si sa benissimo quant’è…quindi si potrebbe “sparare” sempre al momento giusto.
    Comunque sia, sono solo teorie e possibilità che mai saranno veramente studiate proprio perchè non si deciderà mai chi dovrà assumersi le spese e non ci sarà mai volontà politica, dato che la sicurezza del rischio si avrà solo poco tempo prima, quando ormai solo Harrison Ford potrà intervenire :mrgreen: Inoltre non dobbiamo dimenticarci che come si può deviare un asteroide dalla rotta d’impatto, la stessa manovra può fare il… contrario. Forse è meglio aspettare e sperare come i dinosauri (loro sono sopravissuti per 180 milioni di anni… e noi?).

  6. 💡 Ma ancorare al suolo dell’asteroide un vettore tipo l’Ariane 5, perpendicolarmente al moto, oppure a 45°, accenderli al massimo fino ad esaurimento carburante non si riuscirebbe a spostare la sua orbita quel tanto che basta? Vabbè, forse ho sparato una cavolata 😳

    E altra domanda: ci preoccupiamo tanto della Terra ovviamente, ma se questo Apophis ci becca la Luna? O la spacca piccola com’è, o ce la sposta fuori orbita, tipo “Spazio 1999”? In ambedue i casi nonm c’è mica da ridere, mi sà…

  7. Moreno! questa volta l’hai detta un po’ grossa… 😉 Una cosa è fare stare fermo un razzo cercando di pareggiare la forza di gravità dell’asteroide e un’altra cosa è volere spostare l’asteroide tirandoselo a rimorchio…
    Il trattore vuole solo “bloccare” la situazione (per non far cadere il razzo sull’asteroide) e poi aspettare che agisca la piccola, ma non trascurabile, gravità del razzo. E’ più lenta, ma costa molto meno!!
    Quando si fanno i calcoli di rischio per la Terra si sa anche cosa può capitare alla Luna. Normalmente il rischio è minore, essendo la Luna più piccola… Stai tranquillo, anche lei è tenuta sotto controllo… :mrgreen:
    Comunque non ti preoccupare delle … cavolate: ne dicono tante quelli che comandano o che dovrebbero comandare che le tue sono pesanti come petali di rosa 😛 😛 😛

  8. ancora per Moreno…
    per farti capire meglio: se prendi un aereo o un elicotteror o un satellite riesci a non cadere a terra con una spesa abbastanza modesta. Potresti però pensare di usare un aereo per muovere la Terra? Direi di no…ci vuole un po’ più di carburante… 😉

  9. Ho fatto una veloce ricerca.Esistono circa 6000 oggetti NEAR con dimensioni variabili tra qualche metro e i 32 km.Le origini di questi oggetti sono dovute all’effetto gravitazionale di Giove sulla cintura di asteroidi che proietta verso l’interno del Sistema Solare questi asteroidi.Esistono poi 82 comete di questo tipo probabilmente originanti dalla cintura di Kuiper senza pero’ una certezza impatto.
    Da studi fatti esiste un oggetto L’asteroide (29075) 1950 DA che venne perso dopo la sua scoperta nel 1950 poiché non furono effettuate sufficienti osservazioni per calcolarne l’orbita e fu riscoperto il 31 dicembre 2000. La probabilità che impatti il giorno 16 marzo 2880 è stimata in 1 su 300. Probabilità che, per un oggetto di tali dimensioni (il diametro è di circa 1 km.), è approssimativamente maggiore del 50% rispetto alla somma delle probabilità d’impatto di tutti gli altri oggetti simili da oggi al 2880 ed 1 su 300 e’ una probabilita molto alta.Detto questo, se l’oggetto in questione, avra’ dimensioni inferiori a qualche metro ( diciamo tra i 10-70 ), godiamoci lo spettacolo di un supemegabolide che illuminera’ il cielo ed il cui impatto sprigionera’ un’energia di qualche decina di megatoni, come accaduto nel 1908 a Tunguska o il 6 giugno 2002 nel mediterraneo, se avra’ dimensioni fino al kilometro……spariamogli addosso le decine di migliaia di missili nucleari che abbiamo e speriamo che funzioni.Se avra’ dimensioni ancor piu’ grandi, ho messo in cantina Barolo e Amarone.A mio personalissimo giudizio, nessuna nave, vela o retrorazzo che dir si voglia, sara’ in grado di deviare un oggetto di tale massa che viaggia a 30mila km orari ed ho i miei forti dubbi anche per dimensioni tra il centinaio di metri ed il kilometro…….un po’ come se tentassimo di far muovere una petroliera usando le vele!!!!….mha!!!……certo che si muove, ma solo se le dimensioni delle vele sono proporzionali alla massa/dimensioni della petroliera…..e qui non parliamo di un oggetto fermo, ma un oggetto che sfreccia nello spazio a una velocita’ enorme e con una massa in movimento di notevoli dimensioni……a milano si dice….gli fai ROSINA!!! :mrgreen:

  10. Voglio uscire dal solito catastrofismo.
    E se usassimo le stesse tecniche per avvicinare l’asteroide e parcheggiarlo in orbita tranquilla e stabile per utilizzarlo come base di lancio e riserva di minerali? Ovviamente la tecnologia attuale è lontanissima dal poter progettare una cosa simile, ma forse così i governi si potrebbero muovere poichè risparmierebbero notevoli risorse sui lanci e sui materiali.

  11. Ahi, ahi, bisogna fare un po’ di chiarezza… 😕
    caro marco,
    cerco di sistemare un po’ le cose che hai detto (con troppa sicurezza, direi 😉 ).

    “Ho fatto una veloce ricerca.Esistono circa 6000 oggetti NEAR con dimensioni variabili tra qualche metro e i 32 km.Le origini di questi oggetti sono dovute all’effetto gravitazionale di Giove sulla cintura di asteroidi che proietta verso l’interno del Sistema Solare questi asteroidi.”

    quelli sono solo gli oggetti scoperti, ma quelli reali sopra i 100 metri sono molte decine di migliaia. Possiamo solo dire di conoscere quasi tutti gli oggetti superiori al chilometro.

    “Da studi fatti esiste un oggetto L’asteroide (29075) 1950 DA che venne perso dopo la sua scoperta nel 1950 poiché non furono effettuate sufficienti osservazioni per calcolarne l’orbita e fu riscoperto il 31 dicembre 2000. La probabilità che impatti il giorno 16 marzo 2880 è stimata in 1 su 300. Probabilità che, per un oggetto di tali dimensioni (il diametro è di circa 1 km.), è approssimativamente maggiore del 50% rispetto alla somma delle probabilità d’impatto di tutti gli altri oggetti simili da oggi al 2880 ed 1 su 300 e’ una probabilita molto alta.”

    E’ solo una eventualità sulla base delle osservazioni a disposizione e per un senso di rotazione. Se girasse al contrario tutto scenderebbe di molto. Comunque, la distanza in anni e l’imprecisione sugli effetti non gravitazionali di pressione di radiazione indicano che la stima è ancora troppo imprecisa.

    “Detto questo, se l’oggetto in questione, avra’ dimensioni inferiori a qualche metro ( diciamo tra i 10-70 ), godiamoci lo spettacolo di un supemegabolide che illuminera’ il cielo ed il cui impatto sprigionera’ un’energia di qualche decina di megatoni, come accaduto nel 1908 a Tunguska o il 6 giugno 2002 nel mediterraneo, se avra’ dimensioni fino al kilometro……spariamogli addosso le decine di migliaia di missili nucleari che abbiamo e speriamo che funzioni.”

    i missili nucleari servirebbero a poco (non farti influenzare dai film catastrofici). Le dimensioni poi sono sicure essendo stato osservato col radar. Il chilometro non glielo toglie nessuno.

    “A mio personalissimo giudizio, nessuna nave, vela o retrorazzo che dir si voglia, sara’ in grado di deviare un oggetto di tale massa che viaggia a 30mila km orari ed ho i miei forti dubbi anche per dimensioni tra il centinaio di metri ed il kilometro…….un po’ come se tentassimo di far muovere una petroliera usando le vele!!!!….mha!!!……certo che si muove, ma solo se le dimensioni delle vele sono proporzionali alla massa/dimensioni della petroliera…..e qui non parliamo di un oggetto fermo, ma un oggetto che sfreccia nello spazio a una velocita’ enorme e con una massa in movimento di notevoli dimensioni……a milano si dice….gli fai ROSINA

    No, su questo dici cose non vere: un oggetto di un chilometro potrebbe tranquillamente spostarsi con il trattore gravitazionale. Basta fare i conti sui pochi centimetri di spostamento remoto necessari per “mancare” la Terra…. Come dico nell’articolo, il vero problema è la pianificazione politica.
    Sbagliato anche il discorso della velocità. Non c’entra niente… Il razzo avrebbe velocità relativa nulla (come sta facendo la sonda Dawn con Vesta e come ha fatto NEAR con Eros).
    Non so cosa diciate voi a Milano, ma di sicuro farebbe molto dal punto di vista tecnologico…

    Sicuramente è un oggetto da studiare attentamente nel futuro, ma il 2880 è troppo lontano per trarre conclusioni.
    Comunque un chilometro è al limite della distruzione globale: quello dei dinosauri era di dieci chilometri! Come diciamo noi ad Asti: gli fa una doppia rosina! :mrgreen: :mrgreen:

  12. Complimenti per il sito e l’ informazione che offrite chiara esaustiva e soprattutto onesta un sincero grazie

  13. caro Stefano,
    per sistemarlo in un’orbita tranquilla ci vorrebbe ben altro… Accontentiamoci di spostarlo un pochino (centimetri) e poi lasciarlo andare tranquillo. Un centimetro ottenuto in tempo vorrebbe dire migliaia e migliaia di chilometri nel giro di pochi anni. E poi parlare di orbita tranquilla nella zona dei NEA è impossibile: sono tutti oggetti caotici.
    Potremmo essere già in grado di andare su un asteroide e sfruttarlo dal punto di vista minerario. L’energia necessaria per andare su molti NEA ben conosciuti è minore di quella necessaria per andare sulla Luna. Non si fa per questioni di spese di missione, politiche

  14. Sbaglio o nel deviare l’impatto del 2880 potrebbe giocare un bel ruolo il nostro caro Giove? Già devia ed attire qualche cometa, magari nei vari passaggi allontanerà, forse di quel poco che basta, anche quest’oggetto… 😕

  15. Caro Enzo,
    leggendo il titolo, per un momento ho pensato a una variante artificiale dell’effetto Yarkovsky. 😯
    Ma siamo sicuri che sotto alla superficie degli asteroidi ci sia del materiale da sublimare? 😕 Tu la composizione la conosci senz’altro….. Non credo che tutti gli asteroidi abbiano acqua da fare evaporare…..

    @AndreaGG: Bella l’idea del fascio di microonde!!! Ammesso che ci sia acqua sull’asteroide, ovviamente!!! :mrgreen:
    Bisognerebbe creare un satellite con pannelli solari, o con un piccolo generatore nucleare… O magari tutti e due!!! E poi, ovviamente, dotarlo di un maser con cui bombardare la superficie con precisione…….
    Mica tanto fantascienza, direi che è realizzabile senza spendere poi troppo…. Ma la vela solare costa MOLTO meno… Chissà…. ❓

  16. @AndreaGG: Questa è una domanda perfetta per Enzo.
    Posso solo dire che il semiasse maggiore di (29075) 1950 DA è di circa 1,7 UA, mentre l’orbita si compie in circa 2,2 anni. E’ molto vicino a una risonanza 1:5 con Giove, ma il semiasse è un po’ corto…. Non so, mi pare difficile un’interferenza, visto che la prima lacuna di Kirkwood è a 1,9 UA di semiasse maggiore….
    Ma qui conta il parere dell’esperto, non di un mago Otelma come me… 🙄

  17. per me dovrebbero utilizzare una specie di vela cioè mi spiego meglio un’astronave che si appoggia sul suolo dell’asteroide come (deep impact) che ha delle cavità fatte a vela che soffia ossiggeno e lo sposta perchè l’asteroide viaggia ad una velocità pazzesca secondo me potrebbe andare

  18. Credo che nel 2880 la tecnologia sarà qualcosa di assurdo, continuando di questo passo! cioè tra qualche anno arriviamo su plutone tra 869 anni non ci voglio neanche pensare che vado a iberarmi ! :mrgreen: :mrgreen:
    10 kilomerti l’asteroide che ha colpito la terra nel periodo dei dinosauri? 😯 non lo sapevo ! quanta energia sprigionò ?

  19. cari amici,
    non penso ci sia acqua su un oggetto così, ma qualcosa da far evaporare sicuramente sì… In fondo basta poco.
    Troppo lontano da giove e anche dalle risonanza. Oltretutto se fosse stato in una risonanza avrebbe già cambiato orbita. Inserirlo in una risonanza è ben più difficile che dargli un lieve colpetto per cambiargli appena appena l’orbita. In realtà, Red ha ragione: aumentare l’effetto Yarkovsky in maniera artificiale o se volete un piccolo effetto razzo. In superficie abbiamo soprattutto carbonati, olivina e pirossene, sottoforma di megaregolite, ossia polvere detritica dei micro impatti. Ricordo ancora che la velocità non conta: le sonde sanno benissimo arrivare a velocità zero vicino al bersaglio, come già fatto iun precedenza per Eros e adesso con Vesta.
    Per calcolare l’energia, si può fare facilmente (compitino!). Velocità dell’ordine di 30 km/sec, densità: 2.5 g/cm3, diametro 10 km. Buon divertimento e occhio all’enormità della soluzione!!!!

  20. Io non sono sicuro di aver capito il “trattore gravitazionale”: sarebbe come a dire che, siccome l’attrazione gravitazionale c’è, è sufficiente bloccare uno dei due poli per invertire la direzione dell’attrazione? O che i motori del trattore annullano di fatto l’attrazione dell’oggetto celeste e quindi l’unica forza che rimane in campo è quella, pur minima, (di attrazione ) del trattore?

  21. caro andre,
    è giusta la seconda! I motori del trattore compensano l’attrazione dell’asteroide e quindi è l’asteroide che si sposta verso il trattore. In fondo noi siamo attratti dalla Terra, ma anche la Terra è attratta da noi…

  22. Parecchio tempo fa lessi che un sistema per spostare asteroidi prevedeva l’impiego di una bomba atomica che veniva fatta esplodere vicino all’oggetto, l’energia dell’esplosione avrebbe vaporizzato la superficie e spinto la rocciona dall’altra parte. L’idea mi sembra simile a quella con le vele solari anche se più violenta e spiccia.

  23. caro Mario Bioletti,
    l’idea dell’esplosione atomica sembra meno interessante ed efficiente. Piuttosto che una cosa rapida e violenta, sembra meglio agire con continuità e a lungo. E poi chi sarà mai d’accordo a mandare ordigni nucleari nello spazio???!!!!