Il “pranzo” in diretta

Tre immagini a dir poco fantastiche. Una risoluzione angolare incredibile. Che altro dire? Osservato all’ESO il pranzo di una stella calda che si ciba del materiale della compagna più fredda.


Utilizzando quattro telescopi da 1.8 metri ciascuno dell’Osservatorio Paranal dell’ESO (VLTI), connessi tra loro virtualmente, si sono ottenute immagini stupefacenti di una binaria molto stretta in cui una delle due stelle viene rifornita di materia dalla compagna. Il sistema dei quattro telescopi si è comportato come un unico strumento di 130 metri di diametro, raggiungendo una risoluzione cinquanta volte maggiore di quella dello Space Telescope: un solo millisecondo d’arco invece di 50.

Assistendo in diretta al pranzo si è stabilito che, contrariamente a quanto si pensasse, il fenomeno avviene in molto “gentile”. Non solo, infatti, si vedono le due stelle separate, ma si possono misurare anche i loro diametri. Probabilmente, il materiale non si trasferisce direttamente da una all’altra, ma viene espulso come vento stellare e poi catturato gravitazionalmente dalla compagna. La donatrice è una gigante fredda, di dimensioni inferiori a quanto previsto, mentre la “cannibale” è più piccola e calda. La massa ingoiata da quest’ultima sarebbe già circa la metà dell’altra. Il loro periodo orbitale è di 260 giorni e la reale separazione tra loro pari a poco più della distanza Sole-Terra. La stella più grande ha un diametro paragonabile alla distanza Sole-Mercurio.

Il sistema in questione prende il nome di SS Leporis e si trova a circa 1100 anni luce da noi. Si sapeva già che aveva un comportamento un po’ strano, ma ora abbiamo la prova in diretta.

sistema SS Leporis

Il sistema SS Leporis – ingrandisci

Tanto per concludere e comprendere l’eccezionalità dell’osservazione, ricordiamo che la separazione di un millisecondo d’arco equivale a risolvere un astronauta sulla Luna visto dalla Terra. Il VLTI ci riserverà molte sorprese in futuro…

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10 Commenti

  1. “In diretta”… con un ritardino di 1100 anni, ma poco male 😎 grazie della segnalazione, davvero suggestivo!!

  2. Grazie Enzo per la notizia. Due domandine forse un po’, come si dice da noi a Firenze, “un po’ bischere (trad. : sciocche) ” , come ho detto con 600 anni di ritardo nell’articolo su Kepler, sono tornato ora dalla visitina in ospedale:
    1. Pensavo che la “cannibale ” dovesse essere più grande, ma a quanto pare sognavo, vero?
    2. mi sbaglio o l’osservatorio in questione è quello che si dovrà via via ampliare aldilà abbondantemente dell 4 antenne attuali e diventare un ampio ed efficientissimo radiotelescopio? Se si, altrochè ne vedremo delle belle!

  3. caro Mario,
    ben tornato!!!!
    1) la cannibale è più piccola come dimensione, ma ha massa maggiore. Dicendo grande intendevo come diametro…
    2) non proprio un radiotelescopio, ma un telescopio interferometrico. ossia lavora sempre nell’ottico, ma sfrutta il diametro virtuale per arrivare a grandi risoluzioni.

  4. Salve. La stella “donatrice” è una gigante rossa, più grande e fredda, mentre quella “cannibale” è una stella azzurra, più piccola ma dalla temperatura superficiale molto più elevata.
    In effetti, ci si attendeva che il fenomeno fosse molto più violento, anche visivamente, con getti di materia ponte tra le due stelle, che evidenziassero chiaramente il trasferimento di massa.
    Invece, come dice giustamente Enzo, il fenomeno è molto più gentile di quanto si credesse, e lo spostamento di materia avviene, molto probabilmente, sotto forma di vento solare.
    Mi chiedo però, visto quanto sia stretto questo sistema, come mai i risultati dell’effetto gravitazionale della stella più densa, siano molto meno evidenti di quanto calcolato, e tali da non “strappare” letteralmente la materia dalla compagna. Forse ci saranno ulteriori scoperte circa i trasferimenti di materia stellare? Staremo a vedere, la faccenda si fa interessante…

    Visitate il blog!
    http://mondogeologico.blogspot.com/

  5. Una curiosità: le immagini sono effettivamente “quello che si vede”, o ci sono successive rielaborazioni digitali? E la “distorsione” delle immagini è una conseguenza di questi o veramente gli effetti mareali sono così intensi?
    Grazie.

  6. caro Bertupg,
    potendo misurare i diametri penserei che le immagini siano abbastanza “reali”. Sulle deformazioni ho qualche dubbio…

  7. Grazie per le immagini e le spiegazioni, una domanda tecnica: qual’è il limite di grandezza per questo “metodo” di telescopio? ossia, quante antenne e a quale distanza possono stare per ottenere i migliori risultati?

  8. caro roberto,
    in linea di massima nesssuna limitazione teorica: potrei usare la Terra e la Luna. sarebbe sempre più difficile, però, mantenere la situazione sotto controllo tecnico …