Ogni tanto è necessario

Questo raccontino è veramente “stupido”, ma mi sono divertito moltissimo a scriverlo.

Ogni tanto è necessario

Come capita sempre è ben difficile vedere la Luna quando è “nuova”. Il movimento attorno alla Terra la porta tra noi ed il Sole e quindi il nostro satellite ci mostra di giorno la sua faccia non illuminata. E così accadde anche il 14 marzo del 2088. Il problema nacque quando nei giorni successivi non si scorse la sua sottile falce ingrandirsi sempre più: niente di niente. Le persone comuni quasi non se ne accorsero, ma agli astronomi il fenomeno apparve subito incredibile. Dove era finita?

Prima di notare la sua scomparsa dal cielo, molti capirono che qualcosa non andava a causa della mancanza totale delle maree. A Mont Saint-Michel i turisti aspettavano come sempre il magnifico spettacolo del mare che avrebbe dovuto circondare la vecchia abbazia e trasformarla in un’isola. E invece solo fango per chilometri e chilometri tutt’attorno. Ci fu una vera rivoluzione e l’ufficio turistico ebbe il suo bel da fare per convincere la gente che la colpa non era sua. No, non vi erano lavori in corso o scioperi in atto: dovevano prendersela con la Luna. Ben pochi ci credettero e gli alberghi dovettero restituire i soldi ai visitatori, che se andarono profondamente disgustati dall’organizzazione francese. Ma dovunque le maree erano sparite e la gente alla fine cominciò a rivolgere gli occhi al cielo. Era vero: la Luna non c’era più. Inutile guardare gli almanacchi con le fasi lunari: il nostro satellite non sorgeva e non illuminava più le notti. Dove poteva essere finito?

Uno scienziato coreano, noto per le sue idee un po’ eccentriche, espose pubblicamente la sua soluzione, illustrandola con grafici e formule complicate. Secondo lui un mini buco nero aveva attraversato il Sistema Solare e, passando vicino al nostro pianeta, gli aveva “strappato” il satellite portandolo su un orbita indipendente attorno al Sole o forse addirittura trascinandolo con se verso gli spazi interstellari. Era convinto che la scoperta gli avrebbe fruttato il premio Nobel, ma ebbe soltanto un coro di risate da parte dei colleghi. Anche fosse stato come descritto dalla strana ipotesi, la Luna doveva ancora vedersi da qualche parte nel cielo. Non poteva aver percorso così tanti milioni di chilometri da sottrarsi alla nostra vista. L’astronomo coreano cercò di tamponare le critiche dicendo che la traiettoria era prospetticamente quasi coincidente con la direzione del Sole, ma nessuno gli dette ascolto.

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7 Commenti

  1. caro lollo, l’avevo detto che era proprio “stupida”…. In realtà “qualcuno” , che non ci interessa sapere chi sia o dove sia, ha deciso che era ora di darci una luna un po’ meno malconcia di quella che avevamo. E quindi ecco che ci viene regalata una luna “nuova” di zecca … C’è poco da capire…. è solo uno scherzo!

  2. 🙁 Sara’ pure una storia stupida,ma non e’ forse il tragico futuro che realmente
    attende il nostro satellite?

  3. Mi fa pensare al film di Fellini “La voce della luna”, solo che lì la luna precipita sulla terra, cosicché gli uomini si chiesero cosa fosse venuta a fare, sino a che qualcuno gli sparò. Mi sembra che entrambi i racconti siano simili: volendo trarne una conclusione (la cosidetta “morale” ma senza pretesa alcuna) direi che il racconto di Zappalà ci aiuti a riflettere sull’incapacità di certa modernità di cogliere la “bellezza” nella natura, (ed ammonisca sullo strapotere della tecnologia che se mal usata tende ad annientare ciò che sembra “superfluo” e – solo per un difetto di miopia – “brutto”) mentre il racconto felliniano, rappresenti il sentimento di arresa della natura nei confronti di un’umanità non più capace di contemplarla (quasi come un ideale continuazione del racconto di Zappalà)
    Grazie ad entrambi

  4. caro Ciccio,
    ti ringrazio doppiamente: prima per avere interpretato correttamente lo “sfondo” moraleggiante dello scherzo, secondo per avermi messo vicino a Fellini … Non merito certo questo onore! Comunque i commenti come i tuoi mi danno ancora lo stimolo per continuare in questa mia voglia di divertimento consapevole, in cui l’ironia (e spesso il sarcasmo) cercano di accompagnare una tristezza velata, ma reale del nostro mondo attuale.
    Attendo con piacere altri tuoi commenti (anche negativi) sugli altri raccontini…
    Ciao