Sentinelle Solari

Una nuova missione è al vaglio della NASA. Solar Sentinels, questo è il suo nome, mirerebbe a circondare il Sole attraverso delle sonde, per tenere un occhio fisso sulla sua attività.


“Abbiamo soltanto un massimo solare per imparare ciò di cui abbiamo bisogno prima di tornare nuovamente sulla Luna.” prof. Robert Lin, a capo del team Sentinelle Solari, giugno 2006.

Nel suo libro “Spazio”, scritto nel 1970, James Michener descriveva una fantomatica missione Apollo che perdeva il suo equipaggio a causa delle radiazioni emanate all’improvviso da una violenta tempesta energetica, provocata da un’esplosione sulla superficie solare (solar flare). Circa due anni dopo, nel 1972, una vera tempesta solare si scatenò fra le missioni Apollo 16 (aprile) e Apollo 17 (dicembre), proprio durante gli ultimi viaggi spaziali verso la Luna.

Charlie Duke

Charlie Duke sulla Luna, 1972

L’evento suscita ricordi ancor oggi. La NASA sta preparando i suoi astronauti per tornare sulla Luna e fra non molto si comincerà anche a parlare di Marte. Con gli equipaggi “là fuori” per periodi così lunghi, “le probabilità di trovarsi nel mezzo di una tempesta sono molto elevate”, dice David Hathaway, fisico solare al Marshall Space Flight Center della NASA.

“L’esperienza acquisita sulla tempesta solare nell’Agosto del 1972, dimostra chiaramente che se un equipaggio sulla superficie lunare fosse direttamente esposto, potrebbe ammalarsi gravemente.” Addirittura il dr. Laurence Townsend e i suoi colleghi dell’Università del Tennessee hanno calcolato che le particelle energetiche derivanti da una super tempesta – come quella registrata da Sir Richard Carrington nel 1859 – potrebbe uccidere.

Non soltanto gli esseri umani sono a rischio. Le moderne apparecchiature elettroniche, miniaturizzate e sofisticate, sono molto più suscettibili alle radiazioni di quanto non fossero i loro predecessori di 40 anni fa. Un esempio recente: la sonda giapponese Nozomi Mars fu messa fuori uso da un intensa pioggia di radiazioni, nell’Aprile del 2002. Le future sonde NASA non saranno esenti da questi rischi.

Un’ ottima occasione è proprio dietro l’angolo. Il Ciclo Solare numero 24 sta per iniziare e ci si aspetta un picco tra il 2010 e il 2012. Durante questo periodo gli astronomi avranno modo di studiare una grande quantità di esplosioni solari e di espulsioni coronali di massa (CME).

“Gli astronauti della NASA hanno pianificato il ritorno sulla Luna circa nel 2020,” fa notare Robert Lin, fisico solare alla UC di Berkeley. “Avremo soltanto una opportunità per imparare ciò che abbiamo bisogno di conoscere” per garantire protezione a questi equipaggi.

Da un paio d’anni Robert Lin è a capo di un team commissionato dalla NASA per studiare una missione di “Sentinelle Solari”, che aiuterà gli scienziati nella prevenzione di tempeste energetiche, al fine di avvisare per tempo eventuali astronauti esposti a rischi diretti. Il loro report è stato appena pubblicato.

Sentinelle Solari

Sopra: copertina del report appena rilasciato dal team Solar Sentinels

Il gruppo di esperti fa notare che molti nuovi veicoli spaziali sono progettati per studiare il Sole durante il suo ventiquattresimo Ciclo, incluso lo STEREO, Solar-B, e l’Osservatorio della Dinamica Solare. Queste missioni porteranno a casa foto in 3D delle esplosioni solari, mappe dettagliate del campo magnetico instabile nelle macchie solari, e sonderanno la dinamo magnetica all’interno della nostra stella.

Ma tutto ciò potrebbe non essere abbastanza. Sono necessari più sensori e più “occhi”, il team delle Sentinelle indirizza gli sforzi alla ricerca di risposte ai due seguenti quesiti: (1) In che modo il Sole “accelera” le particelle energetiche? E (2) come nascono le espulsioni coronali di massa (CMEs)? Il progetto, nella prima fase, prevede le seguenti componenti:

Sentinelle Eliosferiche interne – quattro sonde identiche stazionate nelle orbite di Venere e Mercurio. Servirebbero esclusivamente a campionare fresche particelle energetiche accelerate dal Sole.

Sentinella Eliosferica Interna

Sentinella NEAR-Earth (in figura): Una singola sonda orbitante attorno alla Terra. Questa Sentinella avrebbe a bordo un coronografo, ossia uno speciale telescopio per osservare la fievole corona solare nel momento in cui iniziano le CMEs.

Sentinella Farside: una singola Sentinella per osservare il lato nascosto del Sole. Assieme alle altre sonde, questa sonda ci offrirebbe immagini complete dell’altro lato del Sole, quello non visibile dalla Terra.

“Le Sentinelle sarebbero basate sulla tecnologia attuale, così da poter essere lanciate in tempo per il prossimo apice del Ciclo Solare,” dice Lin. Questi strumenti non sono da intendersi come sistemi definitivi di monitoraggio. “Ma ciò che potremo imparare da essi formerà in modo naturale le basi per una vera rete operativa”.

Il Consiglio di Amministrazione della NASA sta vagliando le proposte del team delle “Sentinelle”.
Nel frattempo, il Ciclo Solare numero 24 sta iniziando.

Fonte: http://science.nasa.gov/headlines/y2006/01sep_sentinels.htm

Informazioni su Stefano Simoni 644 Articoli
Di professione informatico, è nato e vive a Roma dove lavora come system engineer presso una grande azienda nel settore IT. E' l'ideatore e sviluppatore di Astronomia.com, portale nato dal connubio tra due delle sue più grandi passioni: "bit" e stelle. Da anni coltiva l’interesse per la progettazione e lo sviluppo di siti web aderenti agli standard e per il posizionamento sui motori di ricerca.

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4 Commenti

  1. Salve,
    visito questo sito regolarmente sin dalla giorno della sua pubblicazione, quindi mi sembra giusto lasciare un commento per dirti “complimenti”, il sito è ottimo, è continuamente arricchito di argomenti interessanti anche per chi come me è new alla materia. Poi ogni tanto spuntano sezioni nuove che si integrano perfettamente alle altre già presenti.
    In bocca al lupo, questo sito andrà lontano….. è STELLARE! 🙂

  2. sono d’accordo con Rosy,però penso sia importante avvisare gli eventuali osservatori della nostra stella (sole) della pericolosità.
    basta un attimo, non solo per danneggiare un telescopio, ma in modo serio la vista.occorre fare uso di filtri solari adeguati.
    Aldo

  3. Ciao Aldo, d’accordissimo con quanto affermi, questo articolo però è una traduzione speculare della sezione science@NASA, pertanto viene riportato tale e quale.

    Stiamo lavorando alle prime guide, che partiranno proprio dai rudimenti dell’osservazione, quest’argomento verrà sicuramente approfondito 😉

  4. Anch’io sn un ricercatore da molti anni, in cui ho scoperto tramite studi che il sole è governato da una energia ancora più potente che lo tiene sotto controllo, di tale energia di cui se ne accorse un noto fisico del 1878. E regolato da un principio matematico detto angolo aureo che misura 137,5° di cui esiste una una affascinante successione matematica detto di fibonaci, non entro nei dettagli nel spiegare l’effettiva distanza tra il sole la luna e la terra, l’effettiva energia che esiste che non ci soffermiamo nel guardarlo, perchè oggi siamo immersi nelle nostre invenzioni tecnologici, quali la tv – computers – video game – ect … Infatti perchè il noto fisico del 1878 se ne accorse!!! perchè notava le stesse cose che oggi noi abbiamo di cui non ci soffermiamo …. Saluti