Una strana supernova

Scoperta una supernova la cui enorme luminosità, più del doppio di quanto normalmente osservato, suggerisce una massa originaria superiore al limite di Chandrasekhar.


Una strana supernova

Supernova SNLS-03D3bb

Prima di montarsi la testa, ogni supernova di Tipo Ia è una tranquilla nana bianca con massa pari a circa due terzi della massa solare. Esaurito il combustibile nucleare, il suo destino sarebbe quello di una lunghissima agonia: miliardi e miliardi d’anni di lento, inesorabile e – tutto sommato – noioso raffreddamento. Ma se nei suoi paraggi c’è una compagna cui sottrarre materiale stellare, la nana bianca può organizzare un’uscita di scena con il botto. E che botto!

Accumulando il materiale risucchiato alla compagna, la nana bianca finisce col raggiungere un limite che compromette la sua stessa struttura. Questo valore limite della massa era stato calcolato nel 1930 dal grande astronomo di origini indiane Subrahmanyan Chandrasekhar e da allora è noto proprio con il suo nome.

Quando la nana bianca supera il limite di Chandrasekhar, le condizioni al suo interno portano alla violenta e repentina accensione nucleare del carbonio e dell’ossigeno, con il risultato che la stella esplode trasformandosi in una supernova di Tipo Ia. Tutto sommato, allora, le supernovae di questa classe sono più o meno simili e le loro curve di luce – magari con qualche aggiustamento – si possono sovrapporre. Si tratta, dunque, di preziose “candele campione” che si possono utilizzare con ottimi risultati per valutare distanze cosmologiche.

La supernova SNLS-03D3bb scoperta il 24 aprile 2003, però, rischia di mettere in serio pericolo questo scenario. Nello studio dettagliato pubblicato qualche giorno fa su Nature, un team di astronomi annuncia che ci troviamo di fronte a una supernova molto differente dalle altre. La sua luminosità, infatti, è il doppio del normale, segno che la quantità di Nickel prodotta è oltre due volte quella che caratterizza le altre supernovae. Ma questo significa che dobbiamo ipotizzare una stella il 50% più massiccia del limite di Chandrasekhar.

Questa massa elevata viene confermata anche dallo studio della velocità di espulsione dei materiali. In una supernova, infatti, l’energia liberata dalla combustione nucleare è la diretta responsabile della violenta espansione dei materiali stellari. Ma questa sua azione viene contrastata dalla forza di gravità: più massiccio è l’oggetto iniziale e meno velocemente si allontaneranno i materiali espulsi. Facendo i conti per SNLS-03D3bb gli astronomi hanno ottenuto nuovamente una massa superiore al fatidico limite.

Come è possibile? Una spiegazione potrebbe essere che la supernova è stata prodotta dalla collisione tra due normalissime nane bianche. Oppure che la nana bianca fosse caratterizzata da una rapida rotazione, una situazione dinamica che innalza il limite di instabilità stellare. Insomma, qualche idea concreta in proposito c’è. I più preoccupati, però, sono i cosmologi: se queste “candele campione” perdessero la loro affidabilità sarebbe proprio un bel guaio.

Fonte: http://www.coelum.com/index.php?goto=news&nva=2006&nvm=9&id=307

Informazioni su Stefano Simoni 644 Articoli
Di professione informatico, è nato e vive a Roma dove lavora come system engineer presso una grande azienda nel settore IT. E' l'ideatore e sviluppatore di Astronomia.com, portale nato dal connubio tra due delle sue più grandi passioni: "bit" e stelle. Da anni coltiva l’interesse per la progettazione e lo sviluppo di siti web aderenti agli standard e per il posizionamento sui motori di ricerca.

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2 Commenti

  1. sono un appassionato di astronomia e leggo sempre con piacere ed attenzione articoli e libri sull’argomento,auindi quanto scritto in questo articolo appaga e stimola maggiormente la mia curiosità,molto interessante questo nuovo orizzonte sulle supernove

  2. sono sempre alla ricerca di nuove scoperte nel campo astronomico ho dei libri con immagini che ho divorato cercando sempre versioni aggiornate.ho scoperto questo sito spreando di trovare sempre novita. Grazie al nostro telescopio in attesa di quello nuovo e piu potente.