Una giovane famiglia di stelle

Il telescopio spaziale Spitzer svela la presenza di un gruppo di giovanissime stelle ancora immerse nella nube originaria e delle quali nessuno aveva mai notato la presenza.


Una giovane famiglia di stelle

Non è facile osservare le stelle appena nate, tutt’altro. Il bozzolo di gas e polveri che ancora le avvolge, e che solo più tardi sarà spazzato via dal vento stellare, si comporta come uno schermo estremamente efficiente. Solamente l’osservazione nell’infrarosso riesce a penetrare quella cortina e portare alla luce i tesori che racchiude. Ecco perchè per una simile attività il telescopio Spitzer è quanto di meglio gli astronomi abbiano a disposizione.

L’ultima scoperta di questo tipo risale a qualche giorno fa, allorché, grazie a una incredibile immagine dello Spitzer Space Telescope, gli astronomi hanno potuto individuare un gruppo di giovanissime stelle ancora profondamente immerse nella nube dalla quale si erano formate. Si tratta di una prima assoluta, dato che di quelle stelle non si poteva finora neppure sospettare l’esistenza. Osservando la stessa regione celeste in luce visibile, infatti, le polveri della nube fanno sì che di quelle stelle non vi sia la benché minima traccia.

Gli astronomi, che per la collocazione in cielo hanno battezzato il nuovo ammasso stellare Serpens Sud, si sono immediatamente chiesti se quelle stelle facciano parte di una famiglia indipendente appena formatasi oppure se appartengano al gruppo stellare più ampio noto come Serpens Cluster. Per sciogliere il dilemma hanno utilizzato le parabole dello Smithsonian Submillimeter Array (SMA) e misurato il moto del gas che circonda il giovane ammasso. Hanno così potuto stabilire che il Serpens Sud si sta muovendo alla stessa velocità del Serpens Cluster, una chiara indicazione del potente vincolo che tiene legate tra loro anche le famiglie più piccole.

La scoperta – come d’altra parte anche quella del Serpens Cluster – è stata effettuata all’interno del Gould’s Belt Legacy Program, il programma osservativo che si è posto come finalità lo studio delle regioni di formazione stellare entro 1600 anni luce dalla Terra. Gran parte di queste regioni compongono la cosiddetta Fascia di Gould, l’immenso anello di nubi molecolari scoperta nel 1879 dall’astronomo Benjamin Gould.

Uno dei nodi che il programma dovrà sciogliere sarà quello che riguarda il legame esistente tra le stelle appartenenti ai grandi ammassi stellari. Vale a dire determinare se le stelle nascono tutte quante più o meno contemporaneamente da un’unica nube, oppure se nascono in tempi diversi in piccoli gruppi che poi si raggruppano per formare l’ammasso più popoloso. Insomma, detto più terra-terra, si tratta di scoprire se ciò che lega le stelle di un ammasso popoloso è un vincolo fraterno oppure una sorta di meccanismo di adozione.

La sfida è ardua, ma Spitzer può fornire agli astronomi un aiuto prezioso.

Fonte: Coelum

Informazioni su Stefano Simoni 644 Articoli
Di professione informatico, è nato e vive a Roma dove lavora come system engineer presso una grande azienda nel settore IT. E' l'ideatore e sviluppatore di Astronomia.com, portale nato dal connubio tra due delle sue più grandi passioni: "bit" e stelle. Da anni coltiva l’interesse per la progettazione e lo sviluppo di siti web aderenti agli standard e per il posizionamento sui motori di ricerca.