
Dunque per il GMT (Giant Magellan Telescope) i responsabili del progetto hanno scelto Las Campanas, in Cile. Lì la Carnegie Institution, una delle istituzioni che collaborano per la realizzazione di questo strumento di nuova concezione, ha già un suo osservatorio e dunque ha già toccato con mano le eccezionali condizioni climatiche – astronomicamente parlando – di Las Campanas. Clima secco, cieli scuri e con bassissima turbolenza, alta quota (siamo a 2300 metri) e possibilità di scrutare il cielo dell’emisfero meridionale.
“Questa decisione – ha commentato il presidente del Comitato per il $GMT$ Wendy Freedman – rappresenta un passo cruciale nel nostro cammino verso la realizzazione del primo osservatorio astronomico della nuova generazione”. Gli fa $eco$ Charles Alcock, direttore dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, un’altra delle istituzioni che partecipano al progetto: “Il $GMT$ rappresenta l’alba di una nuova era per l’esplorazione astronomica”.
Comprensibile l’enfasi. Quasi doverosa, anzi, viste le aspettative per questo “next-generation telescope”. E le ragioni di certo non mancano: con i suoi sei specchi da 8,4 metri disposti intorno a uno specchio centrale di identiche dimensioni, il $GMT$ potrà davvero segnare una nuova era nell’osservazione del cielo. Le sue dimensioni gli consentiranno un potere risolutivo incredibile, permettendogli di acquisire immagini fino a dieci volte più nitide di quelle del telescopio spaziale Hubble.
Il cammino per la realizzazione di questa meraviglia, però, è ancora piuttosto lungo. I piani del progetto, infatti, prevedono che il $GMT$ dovrebbe diventare operativo nel 2016. Per il momento è stato realizzato (luglio 2005) solamente il primo dei sette specchi e attualmente è in corso la delicata fase della sua lucidatura, che terminerà nei primi mesi del 2009.
Ci vorrà ancora una decina d’anni, dunque, prima di vedere all’opera il $GMT$ e toccare con mano le sue prestazioni. Nel frattempo, accontentandoci delle promesse dei progettisti, limitiamoci a sognare…
Fonte: Coelum