Stando agli attuali modelli stellari, le stelle nane dovrebbero essere gli astri più semplici e prevedibili in circolazione. A differenza di quanto avviene nelle stelle più grandi e complicate, infatti, in quelle nane il trasporto di energia è completamente convettivo, con le stelle, cioè, che si comportano come un’enorme pentola in ebollizione. Questa particolarità dovrebbe assicurare un’estrema semplicità del campo magnetico che possono generare, molto più simile al campo magnetico della Terra piuttosto che a quello di gran lunga più complicato che caratterizza il Sole.
Il condizionale è imposto dalla scoperta di quanto sta accadendo a TVLM513-46546, una piccola stella di tipo spettrale M distante circa 35 anni luce in direzione della costellazione di Bootes. Questa stella, la cui massa è meno del 10% di quella del nostro Sole, è stata osservata contemporaneamente da quattro tra i più potenti telescopi di cui dispongano oggi gli astronomi e ha mostrato di possedere un’incredibile attività magnetica, assolutamente inaspettata per stelle così piccole e fredde.
Il gruppo di astronomi coordinati da Edo Berger (Princeton University) ha infatti puntato su questa stella le antenne del VLA (dominio radio), le apparecchiature di ripresa del Gemini Telescope (spettri nel visibile), gli strumenti dell’osservatorio orbitante Swift (dominio UV) e quelli dell’Osservatorio Chandra (dominio X): un poker di strumenti che abbraccia praticamente l’intero spettro elettromagnetico. Al di là dei risultati, dunque, l’importanza di queste osservazioni – il cui resoconto completo verrà pubblicato sul numero di febbraio 2008 di Astrophysical Journal – sta anche nel fatto che è la prima volta che viene indagato con un tale spiegamento di mezzi un oggetto celeste così piccolo e, tutto sommato, insignificante.
Con grande sorpresa degli astronomi, però, TVLM513-46546 si è mostrata molto più complessa di quanto si potesse ipotizzare. Lo studio dell’emissione della stella nel dominio radio, infatti, ha indicato che alla regolare emissione di fondo si sovrappongono intensi lampi di energia della durata di alcuni minuti che, con molta probabilità, sono il risultato di fenomeni di riconnessione magnetica nella corona stellare. Tali lampi, accompagnati anche da emissioni di radiazione X, sono il chiaro segno che il campo magnetico di questa stella è molto più complicato di quanto descritto dai modelli correnti.
Ma c’è dell’altro. Oltre ai lampi radio, infatti, gli astronomi hanno individuato un’intensa emissione nel visibile (idrogeno alfa) proveniente da una macchia calda che occupa metà della superficie di TVLM513-46546. Questa ha permesso di determinare che la stella ruota su se stessa in circa due ore – si comporta quasi come un faro cosmico – ma ancora non è chiaro il motivo per cui il fenomeno interessi solamente metà della superficie stellare.
In prima battuta si è pensato che tutte le stranezze di TVLM513-46546 potessero essere indotte dalla presenza di una seconda stella, ma finchè questa non venga eventualmente individuata l’unica spiegazione può essere quella di invocare una intensa e insolita attività negli strati più interni della stella, in grado di mandare in tilt la dinamo stellare responsabile del campo magnetico e di surriscaldare la regione superficiale sovrastante.
Un altro nodo da sciogliere, però, sarà anche quello di chiarire se TVLM513-46546 è un caso isolato tra le stelle nane oppure se siamo in presenza del prototipo di una nuova classe di oggetti stellari.
Fonte: Coelum