La nana bianca che fa la pulsar

Osservazioni compiute con la sonda Suzaku hanno permesso di individuare una nana bianca che, proprio come una pulsar, emette impulsi X di grande energia mentre ruota su se stessa.


Pulsar

Stando ai correnti modelli stellari, nane bianche e pulsar dovrebbero avere poco in comune. Certo, si tratta in entrambi i casi di oggetti che si originano quando una stella ha percorso tutto il suo cammino evolutivo, ma ben differenti sono le stelle progenitrici e ancor di più le circostanze della loro nascita.

Le pulsar, infatti, come tutte le stelle di neutroni, nascono in seguito all’esplosione di una supernova, la cui potente spinta costringe una massa pari a quasi una volta e mezza quella del Sole a rimanere contenuta in una sfera del diametro di una ventina di chilometri. Le nane bianche, invece, hanno un’origine meno violenta e si formano dopo che una stella, terminato il suo carburante nucleare, si libera dei suoi strati più esterni. Ciò che rimane si contrae fino a raggiungere le dimensioni della Terra e da quel momento inizia un lentissimo ma inesorabile processo di raffreddamento.

Senza contare, poi, che le pulsar presentano sia nel dominio radio che in quello X la tipica emissione intermittente – non per nulla portano quel nome – che solitamente viene paragonata ai segnali di un faro. Niente del genere, invece, caratterizza le nane bianche. Almeno questo era quanto si pensava fino a qualche tempo fa.

Osservazioni effettuate con il satellite giapponese Suzaku (un osservatorio orbitante per la radiazione X lanciato nel 2005) stanno invece costringendo gli astronomi a rivedere le loro convinzioni. Yukikatsu Terada (Institute of Physical and Chemical Research – Giappone) e il suo team, infatti, hanno scoperto che AE Aquarii, una nana bianca che fa parte di un normalissimo sistema binario, mostra nel dominio X le tipiche pulsazioni di una pulsar. E non si tratta affatto di pulsazioni occasionali riconducibili al riscaldamento del materiale sottratto dalla nana bianca alla stella compagna e alla conseguente emissione di radiazione. L’analisi dei dati, infatti, ha confermato che l’emissione di AE Aquarii avviene nel dominio X più energetico e si collega perfettamente al moto di rotazione della nana. Più che a una nana bianca, insomma, sembra quasi di essere di fronte alle emissioni della pulsar della nebulosa del Granchio.

Uno scenario in grado di spiegare questo anomalo comportamento potrebbe chiamare in causa un campo magnetico incredibilmente intenso, capace di intrappolare le particelle cariche nelle sue spire e poi di scagliarle lontano a velocità relativistiche. Sarebbe proprio l’interazione delle particelle cariche con il campo magnetico a originare la radiazione X osservata.

D’accordo, una rondine non fa primavera e quello di AE Aquarii potrebbe anche essere un caso eccezionale. Ma d’ora in poi sarà il caso di osservare le nane bianche con un occhio di riguardo.

Fonte: Coelum

Informazioni su Stefano Simoni 643 Articoli
Di professione informatico, è nato e vive a Roma dove lavora come system engineer presso una grande azienda nel settore IT. E' l'ideatore e sviluppatore di Astronomia.com, portale nato dal connubio tra due delle sue più grandi passioni: "bit" e stelle. Da anni coltiva l’interesse per la progettazione e lo sviluppo di siti web aderenti agli standard e per il posizionamento sui motori di ricerca.

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1 Commento

  1. ciao a tutti!! sono michele ho 16 anni e sono un appassionato di astronomia..solo una curiosità anche se può essere stupida..ieri sera ho visto la luna piena…ma nn ho mai visto una luna piena così luminosa…è normale??se no mi potreste spiegare xk ieri la luna era così luminosa??grazie 1000 un saluto..e complimenti x il sito!!