I pianeti gassosi minori: Urano e Nettuno

Siamo quasi arrivati ai confini del Sistema Solare. Scopriamo insieme Urano e Nettuno, i pianeti che nell’ultimo ventennio sono stati raggiunti e studiati più approfonditamente dalle sonde spaziali.

Urano e Nettuno fanno parte dei pianeti “recenti”. Scoperti nel 19° secolo, sono infatti stati i primi ad aggiungersi agli altri già noti fin dall’antichità.

In entrambi i casi si tratta di pianeti poco appariscenti visibili con binocoli, piccoli telescopi o in fotografia. A chi protesta (giustamente!) che Urano può anche essere visibile ad occhio nudo arrivando alla magnitudine 5.6, rispondo che oramai è un sogno poterlo scorgere in città, ma non è nemmeno facile da trovare in alta montagna: il problema è che bisogna conoscere molto bene il campo stellare per poter dire di averlo visto. A me è capitato quest’estate di fare delle foto a campi stellari con la mia reflex digitale e di riuscire a trovare Urano in alcune foto, solamente dopo aver effettuato una divertente “caccia al tesoro” paragonando il campo stellare fotografato, con quello fornito dal software Stellarium. Una volta trovato, si nota subito il suo caratteristico colore blu-verdognolo.

Stessa cosa si può dire di Nettuno, solo che in questo caso la magnitudine massima raggiungibile dal pianeta è circa la 8, ben al di là della portata dell’occhio umano. Anche in questo caso, confrontando le foto fatte in montagna con le mappe stellari, mi sono accorto di aver fotografato anche Nettuno: la ricerca del “tesoro” è stata un po’ più difficile perchè di stelle di 8^ magnitudine con cui confondere Nettuno ce n’erano molte di più, ma una volta individuato e riscontrato in più fotogrammi, si notava subito la sua differente colorazione azzurrina.

Urano, la Terra e Nettuno in scala

Sopra: da sinistra, Urano, la Terra e Nettuno in scala

Quanto detto finora combacia in pieno con quello che si conosce dal giorno della loro scoperta, suffragato dalle esplorazioni di sonde spaziali americane negli ultimi 20 anni. Ed è proprio grazie ai risultati spediti a terra dalle sonde che le scoperte sono aumentate in maniera quasi esponenziale.

Ad esempio, domandate ad amici o parenti (non direttamente interessati all’astronomia) se sanno che sia Urano che Nettuno hanno gli anelli come Saturno (in realtà anche Giove ce li ha…). Forse pochi risponderanno affermativamente: quelli di Giove, Urano e Nettuno sono anelli ben più piccoli e meno vistosi di quelli di Saturno.

Gli anelli di Urano erano già stati scoperti nel 1977 grazie all’effetto che provocavano in occasione delle occultazioni di stelle da parte di Urano stesso: il fatto che si avessero delle fluttuazioni nella luce della stella prima della definitiva occultazione e subito dopo l’emersione avevano fatto ipotizzare la presenza di un sistema di anelli, circostanza poi verificata dalle foto inviate dalla sonda Voyager 2. Stessa cosa è avvenuta negli anni successivi per Nettuno, raggiunta anni dopo dalla stessa sonda spaziale, mentre per Giove la sonda che li ha evidenziati è stata la ben nota Galileo.

Anche i due pianeti gassosi “minori” hanno un discreto corteo di satelliti: tra tutti e due se ne contano 40!

I satelliti di Urano

4 dei suoi sateliti erano già noti da parecchio tempo (lo spartiacque è sempre dato dall’applicazione di tecnologie avanzate ai telescopi e le scoperte delle sonde spaziali) ed avevano nomi semplici e gradevoli: Ariel, Umbriel, Titania ed Oberon, a cui si aggiunge il più nuovo Miranda.

Ariel (insieme a Umbriel, personaggi de “La secchia rapita” di Pope) poi è noto sia per il nome di un noto detersivo ed anche agli appassionati di enigmistica perchè inevitabilmente si ritrova nei cruciverba sotto la definizione “satellite di Urano”.

Anelli e satelliti maggiori di Urano

Urano: i satelliti più recenti

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I satelliti più recenti (che fanno arrivare ad un totale di 27 alla fine del 2007) hanno anche loro nomi relativamente semplici (ad esempio Bianca, Cressida, Desdemona, Cordelia, Puck, Caliban, Stephano, Prospero) dato che in genere sono personaggi di opere di Shakespeare (“Sogno di una notte di mezza estate”, “La Tempesta”, “La Bisbetica Domata”, “Otello”, “Amleto”, “Re Lear”, “Molto rumore per nulla”, “Giulio Cesare”, ecc). C’è anche un satellite che è stato denominato Trinculo, in base al personaggio de “La Tempesta”, sul quale caliamo il classico velo pietoso… Ma per citare il più strano tra i nomi, stavo quasi per dimenticarne uno: si tratta di Juliet, che altri non è che la famosissima Giulietta dell’altrettanto famosa tragedia “Giulietta e Romeo”! E c’è anche Cupido, non il dio dell’amore, ma un personaggio della meno nota tragedia “Timone di Atene” sempre di Shakespeare.

I satelliti di Nettuno

Gli anelli di Nettuno

Gli anelli di Nettuno

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Veniamo ora ai satelliti di Nettuno: la lontananza del pianeta e quindi la difficoltà nello scoprire i suoi segreti, ha fatto sì che fino agli anni ’90 se ne conoscessero appena 2 (Tritone e Nereide) dai nomi notoriamente legati a personaggi mitologici connessi al concetto di mare (a partire ovviamente da Nettuno che era proprio il Dio del Mare).

La sonda Voyager 2 nel 1989 ne ha scoperti altri 6 (che cito volentieri in quanto sono pure facili da scrivere: Naiade, Thalassa, Despina, Galatea, Larissa e Proteo) mentre nel 2002 e 2003 il totale è arrivato a 13 grazie alla scoperta di altri 5 satelliti con nomi stavolta un pochettino più complicati, se non altro perché abbastanza sconosciuti (Halimede, Sao, Laomedeia, Psamathe e Neso): si tratta di ninfe marine della mitologia greca il cui numero totale è di più di 40.

Questo è un fatto positivo: eventuali nuovi satelliti scoperti nei prossimi anni avranno molte possibilità di essere battezzati in modo intelleggibile, senza scomodare divinità o miti di popolazioni amazzoniche, bantù o andine. In ordine alfabetico ci aspettiamo nomi come Actea, Agave, Alie, Amateia e così via, fino ad arrivare a Toe e Xanto, che era pure uno di cavalli di Achille, ma questa è un’altra storia…

Informazioni su Pierluigi Panunzi 484 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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9 Commenti

  1. Ciao,
    grazie per tutte queste info!
    Poveri…”minori”, peccato che siano chiamati così…è come sminuirli nonostante siano affascinanti quanto tutti gli altri corpi del nostro sistema!

    Saluti!
    Giorgio.

  2. A che distanza sono dalla Terra? e tra loro? E il Sole come appare dalla loro orbita, come una stella, immagino…

  3. Beh,minori..^^
    Insomma,si fa per dire:confrontati con la Terra appaiono giganteschi! ^^
    Ignoravo che si potessero scorgere senza l’ausilio di strumenti ottici più sofisticati!Gran bella notizia!^
    Il prossimo sarà Plutone oppure, in base alla nuova classificazione, non sarà trattato?
    Ciaooo!
    Bel articolo!

  4. @moreno e enrì
    se avete pazienza, stanno per arrivare altri articoli… 😉
    In uno di questi parlo un po’ più numericamente dei pianeti, delle loro dimensioni e delle distanze.
    Un altro articolo invece è proprio dedicato a come si vede il sole dalla superficie dei vari pianeti!
    Plutone sarà trattato! Proprio in base alla nuova classificazione è stato accomunato ai suoi “parenti” nani.

  5. Ciao!!!
    Finalmente riesco a leggere i tuoi articoli con la calma che richiede l’argomento … 😀
    Chiari, immediati e di piacevolissima lettura !!! Sicuramente un importante contributo a questo sito già ben strutturato e completo nelle sue informazioni.
    Che dire? I miei complimenti e… sicura di esprimere il sentimento di molti astrofili: GRAZIE per tutti questi approfondimenti interessantissimi!!!

  6. Ho scoperto il vostro sito e mi sembra ” Professionale ” per cui utile alle mie ricerche ” Astronomiche ” che svariano dal Big Bang…….alle fasi Lunari…..IL tutto un po a ” Pelle di Leopardo ” con tante lacune e qualche conoscenza. Faccio la prova ad inviarvi questo mio primo massaggio,( sono un po carente anche nel comunicare via internet )per poi andare avanti su alcuni ” Studi ” che da dilettente sto facendo sul sistema solare ( Censimento ! ! ) sino a Kuiper….se riesco a raccogliere i dati……….

  7. Complimenti il sito è fantastico,sopratutto x quelli ke vogliono fare gli astronauti proprio cm me!!!!!!!!!!! 😆 :mrgreen:

  8. 😉 Complimenti x il vostro sito,finalmente qualcosa d’interessante e coinvolgente!!! 😆