Trovata la prima molecola organica su un pianeta extrasolare

Il telescopio spaziale Hubble scova la prima molecola organica nell’atmosfera del pianeta extrasolare HD 189733b, che negli ultimi tempi ha già fatto parlare di sè.


Il telescopio spaziale Hubble ha rivelato evidenti segni di metano nell’atmosfera del già noto pianeta extrasolare HD 189733b. In circostanze favorevoli il metano può giocare un ruolo fondamentale nella chimica prebiotica, ovvero nella fase in cui avvengono le reazioni chimiche considerate necessarie alla formazione della vita.


HD 189733b transita davanti alla sua stella

Questa scoperta, che apre una vera e propria breccia nello studio dei pianeti extrasolari, dimostra che l’HST e le nuove generazioni di telescopi spaziali – come il James Webb Space Telescope – possono scoprire molecole organiche su pianeti orbitanti attorno a stelle diverse dal Sole usando la spettroscopia, tecnica che scompone la luce per rivelare la presenza di vari elementi chimici attraverso l’analisi delle righe di assorbimento.

Il pianeta HD 189733b, la cui atmosfera sappiamo contenere metano e vapor acqueo, si trova a 63 anni luce di distanza, nella costellazione della Volpetta. Appartiene alla categoria dei cosiddetti Hot Jupiters, ovvero pianeti delle dimensioni di Giove che rivolvono vicinissimi alla propria stella. In particolare, HD 189733b è 10 volte più vicino alla sua stella di quanto Mercurio lo sia al nostro Sole. Proprio a causa di questo stretto contatto, HD 189733b compie un’orbita intera in poco più di 2 giorni, e la sua atmosfera raggiunge la temperatura di circa 900 gradi, più o meno la temperatura di fusione dell’argento.

Tutte le rilevazioni sono state effettuate a partire dal 2007, durante i transiti del pianeta. Nel momento in cui la luce della stella retrostante passava brevemente attraverso la sottile atmosfera del pianeta, i gas presenti nell’atmosfera imprimevano in modo indelebile la loro presenza nell’analisi spettroscopica della stella HD 189733.

La dott.ssa Giovanna Tinetti, ora in forza alla University College di Londra aggiunge, “La sola acqua non può spiegare tutte le righe spettrali osservate. Il contributo addizionale del metano è necessario a rendere coerenti i dati forniti da Hubble”

Articolo ESA
: http://www.esa.int/esaCP/SEMTZ1N5NDF_index_0.html

Informazioni su Stefano Simoni 644 Articoli
Di professione informatico, è nato e vive a Roma dove lavora come system engineer presso una grande azienda nel settore IT. E' l'ideatore e sviluppatore di Astronomia.com, portale nato dal connubio tra due delle sue più grandi passioni: "bit" e stelle. Da anni coltiva l’interesse per la progettazione e lo sviluppo di siti web aderenti agli standard e per il posizionamento sui motori di ricerca.

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2 Commenti

  1. 😯 Sicuramente una favolosa scoperta questa speriamo che su questo argomento venga fuori delle cose positive ciao a tutti Buona Pasqua.