Fame!!

Questo racconto mostra un futuro che potrebbe essere molto prossimo e ci introduce nella problematica del cambiamento del clima.

Ovviamente qualche piccolo problema era emerso. In breve gli alberi si erano ridotti in bellezza e grandezza. Dove c’erano foreste ci furono solo boschi di cespugli contorti. Ma d’altra parte la moderna tecnologia aveva risolto il problema della carta (i fogli sottilissimi di plastica cancellabili e praticamente eterni erano una meraviglia). Non ci furono più incendi (la pena per chi bruciava un bosco era l’ergastolo o addirittura la morte). Le varie popolazioni mondiali sembravano più pronte al dialogo ed anche il terrorismo religioso stava lentamente scomparendo. Fortunatamente il nuovo peccato mortale aveva indirizzato altrove il fanatismo religioso, finalmente verso un fine nobile.

radici

Non ci si accorse quasi che gli alberi avevano cominciato a cambiare anche la loro struttura complessiva. Non solo si erano rimpiccioliti, ma sembrava quasi che le radici sempre più contorte volessero uscire dal terreno. A volte queste erano più grandi del tronco stesso e sempre più in superficie. Bastava un alito di vento un po’ più forte per abbattere un esemplare abbastanza grande. Le radici apparivano quasi come delle grosse e scheletriche zampe. Certo non era piacevole vedere le piante in quello stato malato e patito, ma bastava voltare gli occhi verso il cielo per ammirare un colore blu intenso come mai si era visto nella storia dell’uomo moderno. E poi l’aria era pulita, quasi profumata; lo smog sparito e tutto ciò senza nemmeno dover spendere enormi quantità di danaro in nuove energie alternative o nello sviluppo della colonizzazione dello Spazio. L’uomo era riuscito a guarire il SUO pianeta.

Fu proprio la giovane figlia del custode che avvertì per prima qualcosa di strano e mai visto in precedenza: le sembrava che gli arbusti contorti intorno alla fontana del giardino si fossero mossi … Tornò subito a casa, un po’ spaventata, ma non ne fece parola con nessuno. Sicuramente si era sbagliata. Fece in fretta a dimenticare quella sgradevole sensazione. Ma il giorno dopo non ci poteva più essere possibilità di errore: gli alberi avevano scavalcato la fontana ed erano molto più vicini alla sua casa ed all’enorme fabbrica. Poi tutto avvenne in un attimo. Gli arbusti della zona, e poi si seppe dell’intero globo terrestre, erano diventati capaci di muoversi ed alla fine addirittura di correre. Si, ma verso dove? L’obiettivo fu subito chiaro e non ci fu niente da fare per bloccare quella massa verde pallido che si dirigeva senza indugio verso i grandi tubi che si intrecciavano in tutto il pianeta. I rami scheletrici non fecero molta fatica a distruggere gli impianti e fu quasi suggestivo vedere tutte le piante della Terra cercare di farsi largo verso le tubature ormai rotte che scaricavano in superficie il terribile nemico gassoso. Sembrava proprio che lo divorassero. Le fronde malate e giallognole, dondolando tutte assieme sotto una leggera brezza, sembravano comporre un unico e profondo sussurro che divenne sempre più forte fino a sembrare un urlo chiaro e distinto : FAME!!

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3 Commenti

  1. 😆 suggestivo! hai il dono di trasmettere grandi concetti con immagini semplici!

  2. In effetti il biossido di carbonio è fondamentale nei processi vitali, guai se fosse assente del tutto, sfido che le piante avessero “fame”! 🙄 il giusto quindi sta nel “mezzo”

  3. E’ vero che si esagera con la demonizzazione e gli allarmismi. La CO2 poi non è l’unico gas serra: anche il metano e… indovinate un po’? Il vapore acqueo! Però non vorrei che passasse al contrario il messaggio opposto: le cose non sono solo bianche o nere, buone o cattive, come una certa mentalità semplicistica vorrebbe a volte far credere. Come giustamente ricorda questo simpatico raccontino, l’anidride carbonica è perfino essenziale per la vita sulla Terra. E quindi? Né troppa, né troppo poca. Equilibri naturali. Il punto è che la CO2 non è solo opera dell’uomo, anzi: uomo o no, viene prodotta comunque, non è che se smettessimo totalmente di produrla, sparirebbe dall’atmosfera; quello che succede è che gli umani stanno aggiungendo un’extra a quella che sarebbe la produzione naturale.