Polvere di Luna per costruire i telescopi del futuro

Peter Chen del Goddard della NASA ha recentemente mostrato come potrebbe essere molto semplice costruire enormi telescopi sulla Luna, utilizzando praticamente soltanto la “polvere” del nostro satellite.


Peter Chen ed i suoi colleghi del Goddard hanno presentato un progetto veramente innovativo all’annuale congresso della Società Astronomica Americana. E’ da molti anni che Chen lavora sulla possibilità di utilizzare nuovi materiali per la costruzione di grandi telescopi, soprattutto in vista di futuri osservatori lunari. Il vero problema in questo caso è quello del trasporto del materiale sul nostro satellite. Fondamentale è allora utilizzare direttamente qualcosa che già si trova sulla Luna.

Nanotubo di carbonio

Un nanotubo di arbonio

Chen ha allora simulato in laboratorio la polvere lunare, utilizzando una piccola quantità di nanotubi di carbonio, scoperti nel 1991 e che altro non sono che forme “allotropiche” del carbonio (per saperne di più guardare su Wikipedia oppure su questo sito). Mescolando questa sostanza con resina epossidica, usata come collante, e pezzi tritati di roccia lunare, ha scoperto, con sua stessa meraviglia, di avere a disposizione un materiale molto resistente con la consistenza del cemento.

Peter Chen e il suo specchio lunare

Peter Chen mostra soddisfatto

il suo specchio “lunare”

Questo composto è risultato essere perfetto per la costruzione di specchi telescopici! E’ bastato aggiungere uno strato di alluminio e lo stesso ricercatore ha costruito uno specchio da 30 cm,che ha mostrato sorridente ai congressisti. Sulla Luna si potrebbero costruire facilmente telescopi superiori anche ai 50 metri di diametro, utilizzando praticamente solo materiale “locale”. Non è difficile immaginiamo cosa si potrebbe vedere con questi telescopi in un mondo privo di atmosfera sia puntandoli verso l’Universo che verso il nostro pianeta! Con lo stesso materiale si potrebbero inoltre costruire basi per i futuri astronauti e specchi per la “raccolta” della luce solare. La fantascienza sembra già essere stata superata dalla realtà …

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7 Commenti

  1. Grande invenzione! Guardiamo sempre più lontano!! Il mio giovane telescopio sembra già obsoleto! Com’era il detto: se riesci ad immaginarlo, allora puoi farlo! Forse non era proprio così…

  2. Se si sono fatte così belle e importanti scoperte sul nostro satellite, che cosa aspettano a mandare una spedizioni di astronauti sul nostro satellite per costruire una base lunare. Solo il fatto di poter costruire con materiali locali e poter avere “terra” sotto i propri piedi, si potrebbero costruire giardini, sotto una cupola per avere ossigeno e riserve alimentari. Il tutto dovrebbe essere meno dispendioso, perché essendoci una gravità, dovrebbe rimanere più semplice. Gli astronauti non dovrebbero risentire del mal di spazio per la mancanza di gravità. Una costruzione sulla Luna dovrebberisultare più semplice di una base sospesa in orbita intorno alla Terra. Molte più persone potrebbero raggiungere la Luna perché la base potrebbe essere anche più grande. Il vantaggio sarebbe anche che molti più paesi potrebbero collaborare a questo progetto. Non penso che un viaggio sulla Luna costi meno di un viaggio intorno alla nostra orbita, perché si sfrutta la forza di inerzia dalla Terra alla Luna, quindi per il viaggio intermedio si consumerebbe poco carburante. Non ci dovrebbero più essere problemi per attracchi spaziali, per centrare l’obbiettivo. Un atterraggio sulla Luna dovrebbe diventare cosa di rutin con astronavi adatte. Insomma mi immagino, che scoperte del genere possano, aprire tutta una di nuove possibilità, come quella di aver anche scoperto luoghi con acqua ghiacciata sulla Luna, non ci sarebbe nemmeno più il problema di trasportare acqua sulla Luna, per le future basi. Cosa pensate voi di queste idee?
    Leggo con piacere le vostre rubriche su astronomia, Grazie saluti

  3. Claudio, non è così semplice come sembra…in primis c’è il (grosso) problema dei meteoriti, che come ben sai sulla luna non vengono polverizzati o frenati dall’atmosfera, quindi ogni singolo sassolino è una mina vagante; poi gli ecosistemi artificiali non sono molto stabili ancora, su questo campo siamo ancora lontani dal poter realizzare una “cupola autosufficiente”…

  4. Grazie per la vostra risposta! È vero non ricordavo quel particolare importante del problema delle meteoriti. In effetti penso che siamo ancora lontani per realizzare uno “scudo magnetico” protettivo. Sapete se ci sono studi che cercano di realizzare qualcosa in merito?
    Comunque spero che gli esperimenti in Australia e America, in merito ad ambienti autosufficienti, possano dare dei buoni risultati; credo che il problema é che devono essere abbastanza grandi. Comunque posso capire che sia una cosa molto complicata, a me che sono un “profano”, potrebbe sembrare semplice, comunque spero che non sia così lontano il futuro per una base lunare! 😳

  5. @Claudio: il problema non sta solo nei meteoriti, ma anche nell’escursione termica alla quale si sarebbe soggetti e alla radiazione solare che arriva sulla luna, se non erro la luna non ha un campo magnetico che la schermi dalla radiazione solare. In più tieni presente che un giorno lunare dura circa 15 giorni e quindi ci sarebbero 15 giorni di alte temerature 15 giorni di buio e freddo, e mi sa che le piante non sono molto contente di rimanere 15 giorni al buio.

  6. Vero! Noi profani ci dimentichiamo di importanti particolari che subito non notiamo! Comunque spero che si possa rimediare almeno con qualche espediente questo problema. Una base che stia nell’immediato sottosuolo, una illuminazione artificiale, un oscuramento, delle zone della base che sono necessarie. Trovare, non so “scudi elettronici”, altri modi per proteggere comunque la base. Io non credo che mi arrenderei così facilmente. Forse certamente non sarà una cosa del “domani” prossimo, magari ci vorrà ancora molto tempo!
    Anche se io nel 1920 non ero ancora nato!!!!! :mrgreen:
    Vorrei solo dire, fatte le debite proporzioni, si intende; se a mio nonno gli avessero detto, nel 1920, che un domani ci sarebbero stati computer e robot, capaci di fare una spedizione su Marte, credo che se non altro avrebbe reagito in un modo un po’ dubbioso e perplesso, eppure oggi, questo é avvenuto anche in altri luoghi del nostro sistema.
    Voglio dire, oggi vi sono problemi che ci sembrano insommortabili, e magari in futuro no. Certo capisco che dovremo fare ancora molti progressi, e che vi sono cose anche molto più urgenti di queste; dateci almeno la possibilità di immaginarle in modo fantastico, almeno per ora!
    Comunque grazie per il giustissimo e importante appunto, non da poco e ovvio, che al momento del mio e.mail non avevo certo pensato!
    Saluti! 😳