Voglia di normalità

Un uomo timido e solitario decide di voler entrare nella società, ma ci riuscirà?


Quel giorno e la notte successiva passarono in modo terribile ed il povero giovane non riusciva a darsi una ragione. Poi cominciò a pensare che forse era stata una specie di punizione divina per la sua fissazione di vivere isolato e di sentirsi anormale. Bell’aiuto aveva ricevuto dal Padre Eterno. Invece di essere stimolato a migliorarsi, era stato trattato come un peccatore incallito. In fondo non lo faceva per cattiveria a vivere da solo, ma solo per incapacità di superare il profondo disagio interiore. No, non poteva il Creatore o chi per Lui essere così malvagio. Doveva esistere un altro motivo. Durante questa fase di atroci dubbi e di pensieri contrastanti, ebbe comunque voglia di vedere se le sue ali erano veramente tali e non solo un simbolo religioso. In fondo nello stato in cui era ne sarebbe valsa comunque la pena. Meglio provare a volare buttandosi nel vuoto che continuare a vivere in quello stato confusionale.

La mattina dopo, molto presto, quando era sicuro di essere completamente solo, si recò sull’alta scogliera a fianco della sua bellissima casa. A dorso nudo e con le ali spiegate si lanciò senza esitazione dagli scogli. Ebbe la sensazione di cadere e che tutto sarebbe velocemente finito. Invece, senza far niente di preciso, le sue ali si misero automaticamente a muoversi ritmicamente e Oscar si trovò sospeso tra mare e cielo. In pochi minuti fu capace di salire e scendere con minima fatica. Fece anche evoluzioni meravigliose andando a sfiorare l’acqua per poi risalire velocemente fino a quasi toccare le nuvole. Non riuscì nemmeno a pensare in quei momenti e decise di tornare a casa in preda a forte emozione e paura. Era stata sicuramente un’esperienza bellissima, ma questo provava in modo decisivo che il suo ruolo era quello di essere diverso.

Era davanti ad un dubbio ormai ben chiaro e definito. O continuare a vivere veramente da alieno nel suo mondo particolare, in cui però avrebbe avuto la splendida possibilità di librasi nell’aria a suo piacimento, oppure estirparsi quella capacità che lo rendeva unico e tornare alla vita di prima, in cui almeno gli rimaneva una pur piccola possibilità di inserirsi nella normalità. Pensò di nuovo alle motivazioni che lo avevano reso così speciale. Se Dio era buono come doveva essere, può darsi che l’apparizione delle ali fosse stato un modo drastico per farlo decidere sul suo futuro. O veramente sceglieva l’isolamento, e ne aveva adesso un vero motivo anche piacevole, o dava un taglio decisivo alla sua insicurezza interiore e iniziava a essere veramente un uomo. Cominciò a comprendere appieno la volontà divina. Non si sarebbe mai deciso se non fosse stato messo di fronte ad una situazione così estrema. Ora ne era sicuro e ringraziò il Padre Eterno per quel gesto di amore nei suoi confronti. Agognava di essere normale, anche se le ali gli davano una capacità unica ed eccitante. Voleva vivere come tutti. Ecco qual’era la sua decisione. Finalmente qualcosa si ruppe nella sua malefica timidezza ed insicurezza. In fondo le ali si potevano tagliare con una semplice operazione chirurgica. Sembravano infatti appena incollate alle sue scapole, anzi forse proprio la loro labile consistenza era stata predisposta per quello scopo.

Il timido e solitario Oscar non ebbe più dubbi e si recò di prima mattina da un chirurgo privato che sapeva non avere tanti scrupoli di fronte ad un bel mucchio di quattrini. Lo tirò giù da letto, ma alla vista del denaro il medico non oppose resistenza al tipo di operazione richiesta e lo fece accomodare in sala operatoria. Il chirurgo non riuscì a celare la sua enorme sorpresa di fronte allo spettacolo che Oscar metteva a nudo e bofonchiò qualcosa, ma alla fine eseguì il suo lavoro senza proferire parola. Come Oscar aveva immaginato l’operazione fu molto semplice e quasi non uscì sangue dalle due piccole ferite. Si sentiva benissimo ora e tutte le sue fobie erano solo un ricordo. Pagò una ricca somma addizionale per comprarsi il silenzio assoluto del dottore, che lo assicurò in tutti i modi. E poi in fondo chi avrebbe mai creduto al medico se questi avesse parlato? Già di dubbia fama, sarebbe stato preso al più per visionario.

Uscì nell’aria fresca del nuovo giorno con un vigore interno mai provato prima. Finalmente! Non riuscì nemmeno a credere ai suoi occhi quando vide la gente intorno a lui che volava spensierata nel cielo.

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7 Commenti

  1. Molto bello. Mi è piaciuta la sensibilità con cui viene descritta la psicologia e i sentimenti del personaggio. Nelle ali ci vedo un’allegoria… E mi è piaciuto anche il finale (non dico nulla, che non vorrei rovinare la sorpresa a nessuno, se per caso cadesse l’occhio qui). 5 stelle ci sono tutte! 😀

  2. proprio “la cosa giusta al momento giusto”! :mrgreen: . povero oscar.
    ma poi cosa è la normalità? credo sia solo una questione di numeri!
    sorriso
    daria

  3. Bello, 5 stelle anche da me.
    Non so, professore, se apprezza i paragoni, forse li considera sminuenti… ma lo prenda come un complimento: a me è venuto in mente un bellissimo e -non so come dire- scuro, ipnotico, metafisico, onirico libro di racconti di Michael Ende, intitolato “Lo specchio nello specchio”.
    Lo consiglio a chi non lo conosce.

  4. @Alex,
    altrochè !! Sono lusingato, anche se non conosco molto Ende. Grazie comunque per la nota…cercherò di procurarmelo.

  5. Grazie per il avermi fatto viaggiare per un minutino, ne avevo bisogno!
    Io le ali le avrei tenute, ma se per Oscar vuol dire trovare la felicità, bene!!
    Oggi voto anch’io….naturalmente il massimo delle stelle!

    Ivonne

  6. Già, gran bel racconto, sopratutto il finale, spiazzante come di consuetudine… sono contento di leggere i suoi racconti, anche quando non trattano l’astronomia. Grazie! 😎

  7. Bello…ma forse io avrei preferito restare unico/a piuttosto che stereotiparmi ma probabilmente avrei dovuto trovarmi nella sua stessa situazione per poter capire la sua decisione. Bello il finale, inaspettato… 😮