Novità dalla sonda Cassini

La sonda Cassini scopre un anello debole e parziale coorbitante con il satellite Anthe, e conferma la presenza di un ulteriore anello parziale in orbita con la luna Metone.


L’anello debole

L’immagine che ha rivelato il

debole arco di $anello$

coorbitante con il satellite Anthe

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La sonda Cassini, lanciata nell’ottobre del 1997 ed in orbita intorno a Saturno dal luglio del 2004, ha scoperto un $anello$ debole e parziale coorbitante con il piccolo satellite Anthe ed ha confermato la presenza di un altro $anello$ parziale in orbita con una seconda luna, Metone. E’ questa un’ulteriore conferma che la maggior parte dei satelliti interni di Saturno orbitano insieme ad anelli completi o parziali.

Immagini recenti della sonda Cassini rivelano materiali, detti archi di anelli, che si estendono prima e dopo le piccole lune Anthe e Metone, lungo la loro orbita. Le nuove scoperte indicano che l’influenza gravitazionale delle lune vicine sulle particelle degli anelli può essere un fattore determinante per la formazione di un $anello$ completo oppure ad arco.

I due satelliti Anthe e Metone orbitano Saturno in orbite particolari, dette risonanti, dove la gravità della luna più vicina (Mimas) disturba le loro orbite. Le risonanze gravitazionali sono anche la causa di parecchie strutture caratteristiche degli anelli di Saturno. Mimas infatti fornisce una spinta gravitazionale regolare ad ognuna delle lune: la forza d’attrazione causa uno slittamento in avanti ed indietro della luna nella regione a forma di arco, lungo la propria orbita: è quello che riporta Nick Cooper, un associato alla Cassini Imaging Team. Cooper dice : “Quando ci siamo accorti che gli archi di $anello$ delle lune Anthe eMetone erano molto simili alle regioni nelle quali le lune si muovono avanti e indietro lungo la propria orbita a causa della risonanza di Mimas, allora sapevamo di aver trovato una possibile relazione causa-effetto.”

Posizione delle Lune

Anthe (in alto a sinista)

e Metone (in basso a destra)

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Gli scienziati pensano che i deboli archi di $anello$ di Anthe e Metone consistono sicuramente di materiale proveniente da queste piccole lune a causa dell’impatto di micrometeoriti. Questo materiale non si sparge uniformemente intorno a Saturno, a formare un $anello$ completo, proprio a causa della risonanza orbitale con Mimas: è dunque questa interazione a confinare le particelle di materiale in un piccola regione lungo le orbite delle lune stesse.

Quello scoperto è stato il primo riscontro di un arco di materiale vicino ad Anthe, mentre l’arco di Metone era stato già scoperto dal Magnetospheric Imaging Instrument della sonda Cassini e le nuove immagini ne confermano la presenza. Le immagini precedenti mostravano deboli anelli in corrispondenza di altre piccole lune sia all’interno che all’esterno degli anelli principali di Saturno: i satelliti in questione sono Pan, Giano, Epimeteo e Pallene. Inoltre la Cassini aveva precedentemente osservato un arco all’interno dell’$anello$ G, uno degli anelli maggiori, ma debole, di Saturno.

“Questo è probabilmente lo stesso meccanismo responsabile della creazione dell’arco nell’$anello$ G” diceva Matthew Hedman, un associato dell’università di Ithaca, NY. Hedman ed i suoi colleghi dell’Imaging Team avevano precedentemente determinato che l’arco dell’$anello$ G è mantenuto dalla risonanza gravitazionale di Mimas, così come accade per i nuovi archi. “Proprio l’arco di Anthe sembra essere simile al materiale che vediamo nell’arco dell’$anello$ G, dove le particelle più grandi risultano ben visibili. Si potrebbe pure speculare che se Anthe si frantumasse, i suoi materiali espulsi potrebbero formare una struttura simile a quella dell’arco dell’$anello$ G”, dice Hedman.

Ulteriori analisi da parte degli scienziati indicano che, mentre l’influenza gravitazionale di Mimas mantiene gli archi di Anthe e Metone al loro posto, il materiale che orbita con le lune Pallene, Giano ed Epimeteo non è soggetto a tali forze risonanti molto potenti ed è dunque libero di spargersi intorno al pianeta, formando così anelli completi senza archi.

Le intricate relazioni tra questi archi di $anello$ e le lune sono appena uno dei tanti meccanismi che esistono nel sistema di Saturno. Il Prof. Carl Murray, membro dell’Imaging Team, anche lui dell’Università di Londra, dice “Ci sono molti esempi nel sistema saturniano di lune che creano strutture all’interno del sistema di anelli e disturbano altri satelliti. Comprendere queste interazioni e studiarne le origini può aiutarci a dare un senso a tutto quello che vediamo nelle immagini della sonda Cassini”.

Le immagini di Anthe e Metone e dei loro archi d’$anello$ si possono trovare ai seguenti indirizzi:

Fonte: NASA

Informazioni su Pierluigi Panunzi 538 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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2 Commenti

  1. in questo mondo di lune indecise finalmenste scopro che cosa sia una “risonanza magnetica”! 🙄
    dai pierluigi, non prendertela. ti è andata bene!
    mi veniva da commentare sull’anello g!
    ti ho graziato :mrgreen:
    sorrisocensore
    daria

  2. 😆 😆
    non ci avevo pensato… 😯
    Ma sai, gli americani non hanno minimamente senso dell’humor e non fanno mai giochi di parole… proprio come gli inglesi… 😉
    Siamo solo noi, giocherelloni italici, a vedere doppi sensi dappertutto! 🙂
    😎
    sorrisoitaliano ❗