Quando giunse l’astronave proveniente dall’altro capo dell’Universo, l’equipaggio ci mise del tempo per trovare la razza pensante. Sembrava non esistesse nessuno. Sia di giorno che di notte le creature raziocinanti si mimetizzavano perfettamente con il colore del cielo. Non lo facevano volontariamente, ma ciò scaturiva direttamente dal loro carattere e dalla loro tinta. Dopo mesi di studio e di ricerca finalmente vennero individuati. Erano moltissimi, tutti presi dai loro bisogni primari. Non avevano tempo da dedicare agli intrusi dello Spazio. I bianchi dovevano lavorare e servire i neri. I neri dovevano divertirsi e pensare a loro stessi.
Gli alieni invece avevano tutto il tempo che volevano. Viaggiavano proprio per questo. Iniziarono a compiere la loro missione. Sapevano perfettamente cosa fare ed usavano il pennello con rapidità ed esperienza: in breve tutti sul pianeta divennero grigi.
Adesso era teoricamente molto più facile individuarli sia di giorno che di notte. Ma non si riusciva più a riconoscerli sulla base del carattere e del colore. Non vi erano più solo buoni o solo cattivi. Ognuno sapeva sia essere altruista che egoista. Sapeva preservare la Natura, ma anche distruggerla senza tante remore. Era in grado di lavorare, ma anche di sfruttare il prossimo. Poteva uccidere tranquillamente e dire che era ingiusto. Poteva non uccidere e costringere gli altri a farlo.
I viaggiatori dello spazio dissero che quello era il colore della libertà, della scelta, dell’indipendenza. Non dissero che era anche il colore dell’ipocrisia, della falsità e della guerra.
Quando l’astronave ripartì le prime stragi iniziarono su Blackite. Poi divennero battaglie ed infine guerre globali. Dove prima c’era indifferenza, sentimenti estremi, che riuscivano a sopravvivere proprio per la loro diversità assoluta, ora c’era la promiscuità totale e lo scontro continuo. Passarono pochi anni e gli esseri pensanti si distrussero a vicenda. Non rimase nessuno. Solo pietre, alberi, erba ed animali.
Tra questi ultimi qualcuno cominciò a guardare verso l’alto ed a riflettere. Sembrava diverso dagli altri, forse era molto che osservava, valutava e pensava. Forse gli alieni erano venuti per lui ed i suoi simili? La risposta arrivò improvvisa: l’erba stava diventando verde, la terra marrone, il cielo azzurro.
Così iniziò un altro tentativo …
Temo che finirà male anche l’altro tentativo… 😕
@ enzo. prima di ogni altra cosa, per ringraziarti: “om namo bhagavate”,
la mia partebianca sorride a te e ad ogni cosa che esiste.
l’altra, quella nera, è momentaneamente assente ed in minoranza: andata a bere un voluttuosocaffè e ad architettare danni.
di grigio, oltre a tracce di cervello, in questo istante ho solo una delle “sciammeriche” che uso abitualmente
mi trovo a commentare un tuo racconto e mi accorgo -come sempre- che ciò che arriva d’impatto ha poi difficoltà ad essere “tradotto” in parole, forse perchè infiniti sono i percorsi che compie il pensiero e molteplici i territori che incontra.
credo che dal gioco di luce ed ombra nasca la vita, che ogni cosa risulti in evidenza solo perchè esiste il suo contrario. non si può essere bianchi, o neri sempre e per sempre. ci sono momenti e ci sono necessità e poi ci sono desideri e -sempre- dovrebbe esserci compassione e poi c’è la ragione ed il suo sonno, che genera mostri. e poi si può guardare il cielo e riflettere.
ecco qui. la mia partenerausurpatrice sta prendendo il sopravvento. 😯 mi fermo. solo concludo con una frase di pentesilea, regina delle amazzoni:
“avrei preferito, lo confesso, la felicità. ma la felicità non scende dalle nuvole nè si può, per questo, scalare il cielo”
racconto perfetto!
sorrisocelestiale
daria
@Daria,
ops non l’avevo visto … Ti ringrazio come sempre. Io spero sempre in qualche colore, ma vedo che nascono sempre di più solo nel pensiero… Però le stelle li possiedono veramente. Dovremmo imparare da loro. Forse scriverò un raccontino sui colori delle stelle ….
😉
Io preferisco il grigio…sarà perchè son grigio…
Non me lo vorrei manco sognare un mondo di bianchi e di neri…di estremi opposti e speculari…preferisco l’odore acre della battaglia…anche fosse l’ultima…ma sempre vita è….
@Andrea,
a me piacevano molto le foto in bianco e nero con magnifiche sfumature di grigio. Ma la vita la preferisco a colori. D’altra parte vediamo colorato … Anche se cercano di farci vedere solo il bianco e il nero, per il momento possiamo ancora decidere noi. E possiamo combattere in molti modi anche incruenti. Nel nostro piccolo lo stiamo già facendo …
@ enzo ed andrea
appassionatamente la vita diventa passione
sorrisoantipatior
daria