La profezia

Le profezie sono sempre state e sono tuttora argomenti emozionanti e stimolanti per moltissime persone. Poterle “costruire” personalmente, secondo le proprie regole, sarebbe il massimo. Ma bisogna stare attenti a chi segue le indicazioni, anche quando agisce in perfetta buona fede e con le migliori intenzioni. Qualsiasi riferimento a persone o cose è, ovviamente, del tutto casuale.


Jack Hobin era uno dei giornalisti più brillanti della sua nazione. Aveva molto successo soprattutto in televisione, dove curava uno spettacolo dedicato ai misteri più contorti della natura e della storia dell’uomo. gli argomenti più comuni erano soprattutto gli UFO, le tragedie incombenti, le visioni ribaltate dei personaggi storici e cose del genere. Lavorava molto seriamente, girando tutto il mondo alla ricerca di nuovi “scoop”. La sua missione non era tanto cercare di dare riposte chiare e limpide, ma piuttosto sollevare domande che nessuno avrebbe mai pensato di porsi. Nel mondo caotico e senza valori del ventunesimo secolo non era molto difficile scovare personaggi ai limiti della razionalità che gli confidassero storie apparentemente assurde. Come non era poi molto difficile fare dire a questi ciò che più sembrava stimolante o, al limite, inventarsi interamente la storia.

Il pubblico era entusiasta del suo programma ed il successo ottenuto riusciva facilmente a contrastare gli attacchi degli scienziati e degli esperti che cercavano di distruggere le sue geniali “creazioni”. Poveri illusi: non capivano che la gente non vuole spiegazioni semplici e razionali, ma incubi, misteri e profezie! Il nostro Jack era quindi un uomo “abbastanza” felice e si deliziava della popolarità raggiunta. Tuttavia, l’avverbio “abbastanza” rimaneva nell’aria e lo infastidiva non poco. Poteva e doveva fare ancora di più ed ottenere un riconoscimento a livello mondiale e non solo nazionale. Quest’idea lo tormentava e non gli faceva godere del tutto la popolarità raggiunta. In particolare, avrebbe voluto, almeno una volta, una storia vera e completamente gestibile. Qualcosa di reale, inattaccabile perfino da quei rompiscatole degli scienziati. Allora si, sarebbe diventato veramente famoso. Forse gli avrebbero dato addirittura il premio Pulitzer, l’Oscar, una carriera politica, magari il Premio Nobel!

Al momento però rimanevano solo sogni, paragonabili alle storie che raccontava. Ma un giorno chissà ..! E quel giorno non tardò ad arrivare. Già aveva adocchiato la profezia adatta a lui: la fine del mondo! Ma non una delle solite estinzioni dell’umanità, distruzioni del pianeta, punizioni divine, ecc., ecc. No, una “vera” profezia con tutti i crismi della veridicità. Non tanto per il suo finale (in fondo non gli dispiaceva continuare a vivere), ma per l’inattaccabilità della sua formulazione, descrizione e comprensione. Voleva vedere gli scienziati ammettere che tutti i dati che presentava erano perfetti, sensati e basati su precise ricostruzioni. Sarebbe stato il giorno della sua vittoria. E poco importava se poi la profezia non si sarebbe verificata. Poteva sempre variarla all’ultimo momento. L’importante era sentirsi dire che la sua “lettura”, sempre considerata assurda ed a volte fraudolenta, questa volta era assolutamente confermata dalla scienza ufficiale.

Ma come fare? I dati che era riuscito ad ottenere su quella profezia riconducibile al popolo Maya erano confusi, difficili da inserire in un cotesto logico e comprensibile. Avevano troppi punti deboli e nemmeno lui riusciva a semplificarli senza cadere in balia degli strali degli esperti. In realtà ci capiva poco, con tutti quei calcoli astrusi sui numeri, i periodi, il sistema di numerazione, i fenomeni celesti. Doveva trovare il modo di rivestire il tutto di una logica che, seppure complicata, fosse facilmente gestibile da lui e verificabile fino all’ultimo particolare dai suoi nemici. Si mise al lavoro, chiese consigli, si fece quasi scoppiare le meningi, ma alla fine stese un documento che sembrava di una logica perfetta, anche se a prima vista senza alcun fondamento reale. Bisognava adesso dargli autenticità assoluta. Il famoso disco-$calendario$ dell’antica civiltà messicana doveva seguire perfettamente lo schema che Jack aveva costruito a tavolino.

Questo sembrava certamente il passo più difficile, ma divenne invece il più semplice grazie alla genialità di uno scienziato un po’ fuori di testa, sempre escluso dagli incontri ufficiali e considerato dai colleghi alla stregua di un visionario inaffidabile ed un po’ pazzoide. Ovviamente era subito stato contattato dal nostro Jack, che non si lasciava scappare questo tipo di personaggi: erano la sua fonte principale di idee. Ma quello che il genio incompreso gli raccontò lo fece letteralmente sobbalzare sulla sedia. Aveva inventato e reso attuabile uno dei massimi sogni dell’uomo, rimasto sempre purtroppo nella sfera dell’immaginario. Lo squinternato scienziato gli mostrò con grande orgoglio una sedia, stile impero, veramente speciale. Chi si sedeva poteva viaggiare nel tempo! Purtroppo una sola volta ed era per quello che non aveva mai osato provarla. Ora forse aveva trovato la sua cavia?

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15 Commenti

  1. @mitico enzo
    Hai veramente superato te stesso! 😆
    Il miglior raccontino/one in assoluto! 😉 mi sono piegato in due dalle risate!
    Un piccolo appunto: ma tutti questi nomi inventati di sana pianta, a me non ricordano nessuno… specie il bimbo di 11 anni…
    Ma per fortuna che non esiste nessun giornalista d’assalto che nemmeno lontanamente assomiglia al nostro Jack Hobin. Sai le pernacchie che riceverebbe ogni volta che inventa qualche nuova profezia o qualche storia balzana di cantanti risuscitati (anzi, mai morti), o storie tipo quella del viaggiatore arabo Al Hitalia che è partito un giorno i aereo e non è mai arrivato…
    Magari alla fine del racconto avrei aggiunto (scusami, non voglio rubarti il mestiere, ma mi è uscita spontanea!! 😉 ) :
    “…in quel mentre il presidente degli Stati Uniti, Peter Angel, con il suo prode rampollo, Albert Angel, stavano andando a stringergli la mano, ma sono rimasti a bocca aperta davanti a tanto miracolo. E a perenne ricordo di quel momento di saggezza e di rivincita hanno eretto un monumento al poco noto Cicapus, il dio della Verità.”
    sorrisocomplimentoso :mrgreen:

  2. Eh bravo, bravissimo. Però vorrei dire a Pierluigi che forse ci sono persone che ci raccontano fandonie costruendole anche bene. Eccome che ci sono! Siamo nell’era dell’immagine, e fin qui nulla da dire, ma soprattutto nell’era dell’apparire, e qui non ci siamo troppo. Ed allora costruiscono e costruiscono “profezie”, “notizie”, “manipolazioni….ma finiranno come il nostro Jack?
    Grazie Enzo.

  3. @Mario
    ovviamente lo so 😉 che ci sono persone come Jack Hobin!!
    Eccome se lo so! 👿
    Da queste parti è iniziata una spontanea crociata contro tali personaggi…
    E’ una crociata soft, fatta per scherzarci su, lasciando al CICAP e alla SCienza (con la “S” ed anche la “C” maiuscole…) il compito di smascherare tali persone in genere dalla fluente chioma. Io stesso ho voluto dare un minimo contributo con i miei articoli sui Maya e sulle Piramidi Egiziane.
    Ti chiedi come finiranno tali personcine?
    La nostra speranza è che Kukulcan si faccia vedere molto spesso…
    sorrisoconoscitivo :mrgreen:

  4. grazie ragazzi …
    eh si, la nostra crociata è iniziata e speriamo di non finire come Don chisciotte. ma almeno possiamo dire che c’abbiamo provato e che non tutti abboccano agli ami televisivi….

  5. Qualsiasi televisione trasmette programmi fandonia, se poi questi hanno un grande ascolto… Quello che più mi fa rabbia, è dover ascoltare l’oroscopo! Uno può dire spegni il televisore! In casa non sono solo, non posso obbilgare gli altri a non sentirlo. Qualsiasi Tv al mattino bombarda con gli oroscopi! La Tv di stato fa la pubblicità al gioco del otto dove migliaia di persone si rovinano…la credulità popolare è grande, è facile avere successo trasmettendo programmi che dicono fandonie.

  6. Un racconto da 10 e lode 😉
    Alla fine il nostro Jacob…ehem…Jack ha avuto quello che voleva: la fama a tutti costi!! Dubito che la gente si dimenticherà facilmente di “colui che è stato scelto dal serpente piumato”!!!
    A dire la verità speravo che nel finale venisse scoperto che nella parte posteriore del calendario ci fosse stato inciso Made in Taiwan, così tanto da far fare la figura del fesso al nostro Jacob…scusate…Jack

    Meno male che io seguo Voyager, che come tutti sapete, è il miglio programma scientifico del pianeta!! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

    Scusate l’ho detta grossa… 😆 😆 😆

  7. @alessandro,
    in realtà non poteva esserci scritto made in taiwan in quanto l’aveva fatto costruire proprio lui dai maya… ma direi che la parte da fesso la faccia comunque 😉

  8. ahahah…la statua del giornalista mi ha fatto morire!
    Gran bel racconto comunque…ma tutta sta fantasia da dove la tirerà fuori il prof?!

  9. enzo! vedo che ti si è “affinata” la cattiveria! :mrgreen:
    la sedia stileimpero è super
    sorrisopaolinabonaparte
    daria

  10. @Daria,
    in effetti mi vedevo bene Jack su una sedia di quel tipo… e tu hai subito beccato il punto chiave… grande Daria!!!

  11. Chi di spada ferisce di spada perisce
    o meglio il “serpente” si mangia la coda….
    Ma allora il serpente esiste? 🙄
    In cerca di una cometa da poter contemplare 😳
    Vostra