Dopo tanti mesi di lavoro, di onori e di successi, Jack comunicò che doveva riprendere il suo viaggio terreno per potere finalmente un giorno molto lontano tornare nel regno dei suoi fratelli divini. Ormai infatti era considerato un dio mandato in terra per gettare luce sui popoli e lui niente aveva fatto per non assecondare quella convinzione. Le celebrazioni furono immense e la cerimonia finale di addio durò ben tre giorni. La gente piangeva e si disperava, ma non poteva contrastare la volontà divina. Doveva lasciare Jack al suo compito sovraumano, sperando che potesse al più presto raggiungere la sede dei suoi simili e sedersi nuovamente accanto a Itzamnà, il dio del Sole, Kukulkan, il serpente piumato, Ixchel, la dea della Luna. Mentre il giornalista sinceramente commosso si dirigeva verso la sua sedia, nascosta sapientemente nella boscaglia più fitta, l’artista imperiale che aveva scolpito così sapientemente il grande disco-$calendario$, volle fare una piccolissima variante, dedicata al grande maestro divino che sene stava andando. Un minimo contributo all’impresa di quell’uomo-dio che gli aveva concesso la sua sapienza. Un gesto di amore, forse ingenuo, certamente trascurabile rispetto all’immensa opera che aveva potuto compiere seguendo le indicazioni dell’essere divino che era sceso tra loro.
E Jack tornò al suo tempo. Non ebbe alcun problema a descrivere nei minimi particolari il significato del $calendario$ degli “amici” Maya. La sua fama aumentò esponenzialmente e la ben nota capacità comunicativa raggiunse livelli eccezionali. La spiegazione che dava del celebre disco scolpito era perfetta, semplice, chiara, lineare. Tutti quei simboli e quei calcoli astrusi diventavano ovvi e comprensibili a tutti. In fondo Jack non faceva altro che spiegare una “sua” creazione. Ma quello che più contava era la confusione degli scienziati. I loro tentativi di sgretolare le teorie del giornalista venivano smontate regolarmente ed il popolo cominciò a deridere gli inutili tentativi della cosiddetta scienza ufficiale. Ormai Jack era il portatore della verità e tutto ciò che presentava era tristemente accettato e confermato dai suoi ex-nemici.
Il più famoso comunicatore del ventunesimo secolo arrivò tra onori e riconoscimenti alla vigilia della “Fine del Mondo” e cominciò perciò, come già deciso, a variare lentamente e razionalmente la profezia finale. No, probabilmente non era una vera fine del mondo (d’altra parte lui non l’aveva certo inserita così chiaramente nel “suo” $calendario$), ma qualcosa di diverso. Probabilmente era solo la nascita di un nuovo pensiero più esteso ed aperto, in contrasto completo con la fredda e banale ripetitività delle nozioni astronomiche, fisiche, storiche, etiche, che il mondo aveva seguito troppo a lungo nei secoli passati per colpa della limitatezza degli scienziati. E lui ne era il profeta. Doveva ammetterlo, anche andando contro alla sua grande ed innata modestia. Era proprio Jack che l’Universo aveva scelto per condurre l’umanità verso un vero cambiamento epocale.
Il 21 dicembre era ormai prossimo e la popolazione mondiale intera, compresi gli scienziati più conservatori, stavano organizzando festeggiamenti, spettacoli, celebrazioni, in onore del portatore della luce e della nuova ragione. Davanti alla Casa Bianca era presente proprio Jack in persona, ed accanto al palco era stato messo il grande disco-$calendario$ che lui solo era riuscito ad interpretare correttamente e che gli aveva permesso di divulgare la verità ai suoi simili. La notte della profezia svelata stava concludendosi ed il grande comunicatore stava ripetendo per l’ennesima volta le sue conclusioni tra il tripudio dei milioni di spettatori presenti e dei miliardi ancorati ai teleschermi.

Figura 3: il disco-calendario Maya realizzato seguendo le indicazioni di Jack Hobin. Il particolare ingrandito è l’aggiunta eseguita dallo scultore imperiale, all’insaputa del giornalista. A posteriori risulta chiaro il richiamo al serpente piumato
Se ne rese conto quasi inconsciamente. Quell’ultimo segno contorto del disco non l’aveva fatto scolpire lui. Ne era sicuro. Chi poteva essere stato? Poi, sforzandosi, riuscì anche a comprenderne il significato. No, no, nooo!! Accidenti a quei maledetti Maya e soprattutto a quel maledetto scultore. Chi glielo aveva mai chiesto? Non certo lui, anche se forse glielo aveva fatto capire. Si, si … adesso era tutto chiaro. Bel regalo gli aveva fatto quello stupido scalpellino! Tacque improvvisamente tra lo stupore della gente che non capiva e non poteva capire. Il silenzio divenne tangibile mentre lacrime di disperazione inondavano il volto di Jack.
Automaticamente volse gli occhi al cielo limpido e nero e non si meravigliò per niente quando, tra lo sgomento dell’intera umanità, un enorme e luminoso serpente piumato comparve dal nulla e si diresse verso di lui piangente sul palco. Kukulkan lo prese delicatamente tra le fauci e lo portò nell’olimpo degli dei Maya, completando prematuramente e benevolmente la faticosa missione terrena del nostro eroe. Seguendo la preghiera intensa e commossa dello scultore, diede il giusto riposo a chi tanto aveva fatto per l’antico popolo dello Yucatan: la profezia scritta tanti secoli prima si avverava perfettamente.

Figura 4: l’unica immagine in nostro possesso dell’ascesa di Jack all’Olimpo degli dei Maya. Tratta da un disegno di Pieter L. Pannuns, bambino di 11 anni che così ha raffigurato l’emozionante e sconvolgente spettacolo. Probabilmente la fervida fantasia del piccolo ha immaginato il giornalista in abiti succinti e la bocca spalancata del serpente piumato in atteggiamento malvagio. Gli storici del tempo riportano invece una cattura del tutto indolore ed amichevole
@mitico enzo
Hai veramente superato te stesso! 😆
Il miglior raccontino/one in assoluto! 😉 mi sono piegato in due dalle risate!
Un piccolo appunto: ma tutti questi nomi inventati di sana pianta, a me non ricordano nessuno… specie il bimbo di 11 anni…
Ma per fortuna che non esiste nessun giornalista d’assalto che nemmeno lontanamente assomiglia al nostro Jack Hobin. Sai le pernacchie che riceverebbe ogni volta che inventa qualche nuova profezia o qualche storia balzana di cantanti risuscitati (anzi, mai morti), o storie tipo quella del viaggiatore arabo Al Hitalia che è partito un giorno i aereo e non è mai arrivato…
Magari alla fine del racconto avrei aggiunto (scusami, non voglio rubarti il mestiere, ma mi è uscita spontanea!! 😉 ) :
“…in quel mentre il presidente degli Stati Uniti, Peter Angel, con il suo prode rampollo, Albert Angel, stavano andando a stringergli la mano, ma sono rimasti a bocca aperta davanti a tanto miracolo. E a perenne ricordo di quel momento di saggezza e di rivincita hanno eretto un monumento al poco noto Cicapus, il dio della Verità.”
sorrisocomplimentoso
Eh bravo, bravissimo. Però vorrei dire a Pierluigi che forse ci sono persone che ci raccontano fandonie costruendole anche bene. Eccome che ci sono! Siamo nell’era dell’immagine, e fin qui nulla da dire, ma soprattutto nell’era dell’apparire, e qui non ci siamo troppo. Ed allora costruiscono e costruiscono “profezie”, “notizie”, “manipolazioni….ma finiranno come il nostro Jack?
Grazie Enzo.
@Mario
ovviamente lo so 😉 che ci sono persone come Jack Hobin!!
Eccome se lo so! 👿
Da queste parti è iniziata una spontanea crociata contro tali personaggi…
E’ una crociata soft, fatta per scherzarci su, lasciando al CICAP e alla SCienza (con la “S” ed anche la “C” maiuscole…) il compito di smascherare tali persone in genere dalla fluente chioma. Io stesso ho voluto dare un minimo contributo con i miei articoli sui Maya e sulle Piramidi Egiziane.
Ti chiedi come finiranno tali personcine?
La nostra speranza è che Kukulcan si faccia vedere molto spesso…
sorrisoconoscitivo
Jack Hobin… il nome mi ricorda qualcuno… 😉
grazie ragazzi …
eh si, la nostra crociata è iniziata e speriamo di non finire come Don chisciotte. ma almeno possiamo dire che c’abbiamo provato e che non tutti abboccano agli ami televisivi….
Qualsiasi televisione trasmette programmi fandonia, se poi questi hanno un grande ascolto… Quello che più mi fa rabbia, è dover ascoltare l’oroscopo! Uno può dire spegni il televisore! In casa non sono solo, non posso obbilgare gli altri a non sentirlo. Qualsiasi Tv al mattino bombarda con gli oroscopi! La Tv di stato fa la pubblicità al gioco del otto dove migliaia di persone si rovinano…la credulità popolare è grande, è facile avere successo trasmettendo programmi che dicono fandonie.
Un racconto da 10 e lode 😉
Alla fine il nostro Jacob…ehem…Jack ha avuto quello che voleva: la fama a tutti costi!! Dubito che la gente si dimenticherà facilmente di “colui che è stato scelto dal serpente piumato”!!!
A dire la verità speravo che nel finale venisse scoperto che nella parte posteriore del calendario ci fosse stato inciso Made in Taiwan, così tanto da far fare la figura del fesso al nostro Jacob…scusate…Jack
Meno male che io seguo Voyager, che come tutti sapete, è il miglio programma scientifico del pianeta!!
Scusate l’ho detta grossa… 😆 😆 😆
@alessandro,
in realtà non poteva esserci scritto made in taiwan in quanto l’aveva fatto costruire proprio lui dai maya… ma direi che la parte da fesso la faccia comunque 😉
ahahah…la statua del giornalista mi ha fatto morire!
Gran bel racconto comunque…ma tutta sta fantasia da dove la tirerà fuori il prof?!
@Lampo,
il fatto è che tutte queste storie le ho vissute in prima persona ….
enzo! vedo che ti si è “affinata” la cattiveria!
la sedia stileimpero è super
sorrisopaolinabonaparte
daria
hihihi pure le illustrazioni! Grande enzo!
@Daria,
in effetti mi vedevo bene Jack su una sedia di quel tipo… e tu hai subito beccato il punto chiave… grande Daria!!!
Chi di spada ferisce di spada perisce
o meglio il “serpente” si mangia la coda….
Ma allora il serpente esiste? 🙄
In cerca di una cometa da poter contemplare 😳
Vostra
hahaha
Jack Hobin Lol…GENIALE!! ahahaha 😆