Gli ultimi alieni

In questo articolo voglio presentare gli unici approcci scientifici al problema di altre vite intelligenti nel Cosmo. Poi però basta. Gli UFO e gli alieni hanno già avuto troppo spazio e sicuramente annoiato i lettori più vogliosi di conoscere i veri misteri e le meraviglie dell’Universo …


E’ un po’ troppo tempo che si sta parlando di UFO, di alieni, e di altre cose abbastanza simili. Non dico che non sia un argomento anche interessante, da certi punti di vista, ma non vorrei che distrasse troppo da quello che è il vero scopo di questo sito: divulgare la scienza. Agli UFO, alieni, omini verdi, ecc. dedico già i miei raccontini … Per cui abbiamo deciso di concludere questa fase con un articolo che faccia il punto su quello che è l’unico e vero lavoro scientifico che si fa e che si può fare sulla vita extraterrestre: la statistica. E’ inoltre anche il momento più opportuno, in quanto è appena stato lanciato il telescopio Kepler che ci darà una grossa mano per migliorare appunto la statistica. Forse i mass media non hanno ancora capito cosa va a fare veramente quel telescopio nello spazio e ne stanno parlando un po’ troppo. Penso si illudano o vogliano illuderci che scoprirà omini gialli, verdi, rossi e locuste giganti. Niente di tutto questo. Kepler osserverà migliaia e migliaia di stelle cercando di individuare variazioni di luce dovute al transito di pianeti, anche piccoli come la Terra, davanti all’astro. La tecnica è ben conosciuta ed utilizzata anche da terra, ma ha forti limitazioni a causa della nostra atmosfera. Nello spazio è tutto più facile e si apprezzano variazioni di luce impensabili dal suolo e quindi si identificano pianeti sempre più piccoli.

Attenzione, bisogna però essere fortunati: l’orbita del pianeta sconosciuto, prolungata nello spazio, deve più o meno contenere lo strumento, se no addio transito o eclisse. Ragione per cui ben poche stelle tra tutte quelle osservate ci mostreranno pianeti, soprattutto perché non hanno sudditi con la giusta inclinazione orbitale. Dopo si farà un conteggio preciso tenendo conto di questo effetto di selezione e si potrà avere una stima di quanti pianeti di tipo terrestre, nella posizione giusta, ci potremmo aspettare statisticamente. Una missione quindi essenzialmente “statistica” e non a caccia di amici alieni. Quando la TV se ne renderà conto vedrete che non ne parlerà più …

Ma torniamo alle cose serie. Cosa si può fare con la statistica? Molte cose, innanzitutto avere numeri più sicuri per risolvere l’equazione di Drake. Molti forse sapranno già cos’è. Per chi invece la sente per la prima volta, è giusto parlarne più a fondo (e cercare di applicarla per quanto possibile). Essa è in realtà l’unico modo (o uno dei pochissimi) che abbiamo al momento a nostra disposizione per stimare in modo molto approssimato il numero di altre razze aliene presenti nella nostra galassia. Se non usassimo questa formula probabilistica, potremmo solo concludere, sulla base dei dati osservativi, che esiste una e una sola civiltà intelligente: la nostra!

L’equazione di Drake recita così:

L’equazione di Drake

Dove: N è il numero di civiltà intelligenti nella nostra galassia, in grado di stabilire contatti reciproci. R è il tasso annuale medio di formazione delle stelle durante tutta la vita della Via Lattea, e che si ottiene dividendo il numero di stelle galattiche per l’età della Galassia, fp rappresenta la frazione di stelle con un sistema planetario, ni il numero di pianeti, in ciascun sistema, in condizioni adatte allo sviluppo della vita, fv la frazione di pianeti adatti, in cui la vita si sviluppa effettivamente e si evolve verso forme molto complesse, fi la frazione di questi pianeti su cui si sviluppano forme di vita intelligente, fc la frazione di questi in cui le forme di vita intelligente sviluppano interesse per le comunicazioni interstellari, e infine D la durata media in anni di una civiltà tecnologicamente avanzata.

L’unico parametro su cui abbiamo una buona conoscenza è R, che si aggira intorno a 20 e che si calcola dal numero di stelle esistenti ed il numero di anni di vita della Via Lattea. Per gli altri numeri si va solo avanti ad ipotesi.

fp sta diventando sempre più conosciuto, dato che scopriamo sistemi extrasolari un po’ dappertutto e che aumenteranno con Kepler e con altre missioni analoghe. Tuttavia le stelle doppie che sono almeno il 50% fanno grande fatica a sostenere sistemi planetari per problemi di meccanica celeste e di perturbazioni reciproche. Ma possiamo anche essere ottimisti perché poi altri fattori escluderanno i sistemi doppi o multipli. Assumiamo allora un valore di 0.5 (ossia la metà delle stelle ha un sistema planetario).

ni è più complicato e sarà proprio Kepler ad aiutarci. Fino ad adesso abbiamo scoperto pianeti giganti, spesso gassosi, molto vicini alle stelle centrali. Ciò non vuol dire che non ci siano “Terre”, ma i metodi di misurazione hanno problemi di selezione a favore di oggetti grandi e veloci. La statistica non è quindi esatta. E poi molto dipende dal tipo di stella. Quelle piccole e fredde hanno una zona abitabile molto ristretta e vicina e quindi i pianeti “utili” dovrebbero stringersi vicini ad esse. Ma in questo caso la forza mareale li “bloccherebbe” come la Luna con la Terra e sarebbero destinati a mostrare sempre la stessa faccia all’astro centrale con ovvie conseguenze drammatiche. Le stelle giganti danno più spazio ma vivono molto meno, e via dicendo: ogni stella ha i suoi problemi di “urbanizzazione”. Una stima decorosa per questo parametro potrebbe essere 1 (ossia un pianeta abitabile per ogni stella con sistema planetario).

Il parametro successivo fv è ancora più complicato. Non basta che i pianeti siano nella posizione più acconcia, ma bisogna che la vita si inneschi e poi continui ad evolversi. Noi abbiamo l’esempio di Marte, dove forse la vita è partita, ma che poi è stata costretta a fermarsi per motivi interni ed esterni. Ci vuole acqua, atmosfera costante, tettonica, e molte altre cose. Noi ce l’abbiamo fatta, ma Marte no e nemmeno Venere. Una stima abbastanza sensata potrebbe portare ad un valore di 0.2 (ossia un pianeta su 5 permetterebbe alla vita di evolversi).

Poi abbiamo fi e qui le cose si complicano davvero. Che cosa fa in realtà evolvere la vita fino all’intelligenza? Ci vuole sicuramente del tempo, delle condizioni climatiche abbastanza costanti, poche catastrofi esterne (asteroidi che cadono, supernove che esplodono, ecc.). I pessimisti danno valori estremamente bassi, gli ottimisti dicono che se la vita parte non la ferma più nessuno. Io non saprei. Comunque nel nostro sistema planetario tutti i pianeti che hanno sviluppato la vita sono anche arrivati all’intelligenza. La frazione è 1, la nostra Terra. Questa è ovviamente una stima di parte e troppo facile, ma teniamoci larghi …

Passiamo a fc, ossia quante vite intelligenti arriveranno al punto di sapere e volere contattare altri esseri. Nel nostro caso diremmo nuovamente 1, gli unici che conosciamo lo stanno facendo. Attenzione però. Sulla Terra esistono anche delfini, balene e qualche altro mammifero che probabilmente ha sviluppato un certo grado di intelligenza, ma non pensa minimamente a comunicare con l’esterno. Teniamo poi conto di mondi alieni in sistemi doppi (non li abbiamo esclusi tutti) dove la doppia o tripla stella non permetterebbe di avere mai una notte scura e quindi l’astronomia sarebbe scienza sconosciuta. Ma basterebbe anche una cintura molto densa di asteroidi che vieterebbe i viaggi spaziali o i telescopi orbitali. O una coltre nuvolosa molto più densa e chi più ne ha più ne metta … Non possiamo essere allora troppo ottimisti e diamo a questo parametro il valore di 0.1 (una vita intelligente su dieci può e vuole contattare i suoi simili). Per me è fin troppo possibilista, ma meglio esagerare, almeno per il momento.

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41 Commenti

  1. Giusto tornare all’astronomia carissimo Enzo, giusto usare la fantascienza per ciò a cui è dedicata.
    Mi piace pensare che la vita sia presente in modo abbastanza diffuso nella Nostra Galassia, ma la vita non vuole dire solo quella intelligente; personalmente penso che quest’ultima ci sia , magari anche con qualche civiltà in più di quello che dici, ma sicuramente tante meno evolute, tante come noi ( a volte non so’ se augurarglielo) e pochissime più evolute ma con tutti i problemi di voglia di comunicare, di lontananza, di ambiente cosmico ecc..
    Per il telescopio Kepler, basterebbe leggere qualche rivista scientifica prima di guardare la TV e si capirebbe molto di più (visto che secondo quest’ultima le ultime scoperte di molecole organiche nello spazio fanno si che le galassie semplicemente abbiano pure un sapore di rum e lampone).
    Per l’eventualità di essere soli? Un grande scrittore di fantascienza (ma anche buon divulgatore scientifico), Isaac Asimov, ci ha costruito una lunga e bella saga su l’umanità sola nella galassia.
    A presto.

  2. concordo pienamente Mario. Gli alieni sono proprio tra noi…quelli che vogliono darci informazioni false e tendenziose…. 😉 Ma noi lotteremo!!!!

  3. Enzo,
    essere soli o quasi soli nella galassia, cambia poco per noi uomini, la cosa certa è che questo piccolo pianeta è la nostra casa, lo è stata in passato è lo sarà anche in futuro fino a quando durerà l’umanità.
    Noi uomini forse dovremmo amare e rispettare di più questo piccolo pianeta che ci consante di vivere.

  4. @Luigino e anche tutti gli altri…
    mi ha sempre affascinato l’equazione di Drake ed il fatto che (finalmente!) una formula arida ha un significato molto importante per noi esseri umani!
    Almeno… vorrebbe averlo, in quanto, lo ricordo, è un’equazione relativa a questioni statistiche, legate alla probabilità che qualcosa succeda (ed implicitamente che non succeda!). E come tutte le questioni legate alla statistica NON devono essere prese alla lettera, ma devono essere valutate con le dovute precauzioni.
    Intanto nelle intenzioni di Drake il valore calcolato è, come si dice in statistica, la stima del “numero di civiltà intelligenti nella nostra galassia”.
    Poi però quando si fa una stima di una certa grandezza si dovrebbe sempre aggiungere il grado di affidabilità della stima stessa! Non è un mero gioco di parole, ma è proprio così. 😯
    All’università, ad Ingegneria, ti insegnano cose strane, ma tutto sommato vere: ne volete un esempio? 🙄
    Supponete di voler misurare quant’è lungo un tavolo, ad esempio la vostra scrivania sul quale avete appoggiato il vostro PC, la tastiera ecc.
    Allora prendete un metro, magari flessibile, lo bloccate da un lato, tirate e leggete, supponiamo 100 cm. Trionfanti dite che la scrivania è lunga un metro!
    No! Non c’è niente di più sbagliato! Dovete (almeno se volete fare una cosa esatta…) aggiungere la tolleranza: il vostro metro ha delle tacche, che voi imparate fin da bambini a leggere e ad occhio sapete vedere quale tacca scegliere per misurare un certo oggetto…. E’ vero?
    Ebbene la tolleranza della vostra misura è proprio in totale l’ampiezza di una tacca!! Sacrosanto!
    La misura che date deve dunque essere quella letta più o meno mezza tacca… E ora capite il perché si dice “mezza tacca“!?
    Se il metro che usate ha tacche da un millimetro, allora la vostra misurà sarà 1m+/- 0.5mm oppure, uniformando le unità di misura, 1000 +/- 0.5 mm. Cioè la vostra misura in realtà è compresa tra 999.5 e 1000.5 mm!!! Vi sembra strano? No… E’ così! La vostra misura ha un errore di un millimetro, che lo vogliate o no!! Questo errore in totale è una tacca!
    E non mi criticate per la pedanteria 😳 : il fatto di aver dimenticato la tolleranza in una misura anni fa mi ha fatto togliere 3 punti nella votazione dell’esame di “Metodi di Osservazione e Misura”: invece di 30 (strameritato!!) mi hanno dato 27… 👿 😥
    E volete che questa questione non mi sia rimasta impressa nella mente????
    Se usate invece un metro da sarto, dove le tacche stanno a mezzo centimetro (controllate!), allora la vostra misura sarà comunque 100 cm ma la tolleranza è data dalla mezza tacca (0.25 cm). In gergo tecnico (ed in millimeri) : 1000 +/- 2.5 mm .
    Capite dunque che la misura dipende praticamente dallo strumento di misura usato!!!
    Allora qualcuno di voi dirà: bene! Io adopero un misuratore laser, digitale… Benissimo! Avrete una misura in cui la “tacca” è magari 2 micron (ad esempio), perchè è un dato che i costruttori dello strumento devono fornire e lo trovate nel manualetto!!
    Ma se il tavolo lo misurate a spanne??
    Da quanto detto appare chiaro che la misura è tanto migliore quanto minore è la tolleranza. Vero?
    Il fatto è che qualche volta la stima di una grandezza e la sua tolleranza sono dello stesso ordine di grandezza oppure la tolleranza non viene specificata:
    dire un metro +/- 20 centimetri è una stima completamente illusoria.
    Pensate al rivenditore che sarebbe autorizzato a vendervi un tavolo la cui lunghezza va da 80 a 120 cm (ma viene etichettato come tavolo da un metro): ovviamente venderà tutti tavoli da 81 cm risparmiando 19 cm di legno per ognuno!!!
    Dunque quando si da una misura si deve dare anche il grado di affidabilità della misura stessa: ecco perché parecchie volte le previsioni meteorologiche sbagliano… I vari Giuliacci non danno mai il livello di affidabilità della previsione, che è sempre un valore numerico calcolato, con i loro potentissimi computer!
    Perciò il mio messaggio è: trattare sempre con le molle questi valori!!!
    Se l’equazione di Drake dà come valore finale 234, non è assolutamente detto che in realtà ci saranno 234 civiltà! E’ così ovvio che poi non ci facciamo caso: grazie all’Enterprise giriamo per la galassia le contiamo ed arriviamo a 754.
    Allora cosa diremmo? Che Drake ha sbagliato!! No, lui ci ha dato (solo) la stima del numero di civiltà…
    Dobbiamo dunque accontentarci della stima del numero di civiltà e non del loro numero esatto: lo sapete che ognuna delle quantità che moltiplichiamo per ottenere il valore finale ha (deve avere!!) una sua tolleranza?! 🙁
    Capito il concetto?? 😯

  5. Pierluigi,
    Il concetto delle tolleranze, nelle misure, l’ho sperimentato all’atto pratico anch’io, il metro a nastro nel mio lavoro l’avevo sempre in tasca, tagliando ferro o acciaio per lavori in carpenteria metallica, se non si tiene conto delle tolleranze, si vede il risultato nell’ assemblaggio.

  6. @pierluigi
    esempio di razza mooolto evoluta matematicamente :mrgreen: . Eccolo fra noi un alieno! 😛

    @enzo e tutti
    riporto un tratto dal post di argomento:” D, veramente decisivo. Per quanto tempo una civiltà sarà in grado di dedicarsi alla ricerca di altri compagni cosmici? Se il nostro metro ha un senso, sappiamo benissimo che la guerra è un problema enorme. Una società anche avanzata potrebbe autodistruggersi ciclicamente.Oppure potrebbe pensare solo al guadagno personale ed alle cose materiali e non dedicarsi alla ricerca scientifica.”
    E qui avrei una considerazione ed una domanda: una civiltà,( chiaramente secondo il mio modestissimo parere)non è da considerarsi mai abbastanza evoluta se non ha risolto il problema guerre e non è detto che si autodistrugga ciclicamente in modo totale, ma ritengo possibile considerare anche l’ipotesi, che ciclicamente possa autodistruggersi in modo tanto drastico sì ma non totale, con conseguente regressione. La domanda invece riguarda l’ultima parte da me riportata…scientificamente è possibile pensare davvero ad un processo evolutivo di alti livelli con l’essere umano tanto egoista da pensare al solo guadagno personale ?….io non so perchè ma qualche dubbio ce l’ho.
    L’egoismo ad ampio raggio, mi sembra un qualcosa di contradditorio con il concetto evolutivo .. 🙁 😯

  7. @Pier &co.
    ovviamente hai ragione e nel caso di drake o dell’altra, la tolleranza è spesso superiore alla stessa misura (altro che mezza tacca…). tuttavia è formalmente corretta. ci mancano solo i dati da inserire….una quisquilia 😎

  8. @Mi.e
    sarebbe giusto ciò che dici, ma l’unico esempio che abbiamo è che una evoluzione tecnologica (quindi nel verso giusto per poter comunicare verso i vicini di casa cosmica) sempre più galoppante NON ha portato ad un’analoga evoluzione morale ed etica. I faraoni non avevano il telefonino e la Tv e nemmeno i satelliti artificiali…ma non erano tanto più cattivi e malvagi di noi adesso… per cui non ritengo improbabile che una razza evoluta tecnologicamente possa esserci, pur mantenendo caratteristiche comportamentali di basso livello. Noi potremmo già contattare qualcuno, però …. Se ho capito bene il tuo commento…

  9. ..insomma parlare di alieni che vivono ed abbiano tutte le nostre problematiche per cui a tutt’oggi non si sono nemmeno loro tanto evoluti, mi suona difficile da pensare ed immaginare…Se l’universo è tanto ampio, possibile una forma di vita evoluta aliena ancora no?

  10. @enzo
    ti ringrazio della pazienza, ma vorrei far notare che la costruzione delle Piramidi è ancora incomprensibile per noi in relazione ai tempi di allora.
    Non voglio certo provocare, ma solo comprendere meglio il concetto evolutivo di te e altri. Grazie .

  11. @Mi.e
    no, non intendevo che non ci siano esseri più evoluti tecnologicamente e anche mentalmente. Volevo solo dire che la nostra evoluzione potrebbe non essere la sola con le sue limitazioni. Magari anche le più evolute hanno problemi di altro tipo. Ad esempio non conoscono l’astronomia (stelle doppie o triple) o mirano a cose diverse. D’altra parte segnali ancora non ne abbiamo avuti e ormai è parecchio che cerchiamo di trovarli. però ci saranno sicuramente…
    riguardo alle piramidi, ho letto che il sistema di costruzione è effettuabile con mezzi semplici. l’importante è avere la manodopera sufficiente…. Non penso assolutamente a nessun mistero riguardo alle costruzioni megalitiche, non solo egiziane. Guarda la preistoria, i greci arcaici, gli incas e gli stessi romani… bastava avere il potere sulle masse.

  12. Mi.e, chiedo scusa per l’intromissione, sono appassionato dell’archeologia delle piramidi e in genere delle civiltà passate, seguo avidamente i programmi in merito su SKY, secondo gli ultimi studi la tecnologia della costruzione delle piramidi, non è poi così incomprensibile, gli ingegneri egiziani ci sapevano fare! avevano a disposizione un’igente quantità di manodopera, che sembra che non fossero affatto schiavi, a chi lavorava nella costruzione era garantito vitto e alloggio 5000 anni fa non era poco.

  13. @enzo
    ma se si prende in considerazione la possibile esistenza di esseri alieni dove più evoluti e dove meno, non dovremmo allora anche considerare che dovevamo già ricevere segnali o addirittura visite da parte di esseri viventi di un altro pianeta semplicemente molto evoluti perchè assenti da qualsiasi ostacolo alla loro evoluzione? e perchè non considerare anche forme di vita che nascono e crescono con diversa e smisurata superiore intelligenza? possibile che si debba pensare ad alieni sempre in qualcosa simili a noi? 🙄
    non è abbastanza logica e razionale la mia curiosità? 🙄
    accetto ogni critica.

    @luigino
    fgrazie per l’informazione ! 😛
    però così confermi che il processo evolutivo degli egiziani abbinato ad una buona etica morale ha portato questa civiltà a grandi opere e grande storia!!
    :mrgreen: 😀 😀

  14. scusatemi tanto, ma non sono riuscita a contenere la mia curiosità.
    Mannaggia…tutta colpa di questi alieni come noi,.. ancora tutti poco evoluti !!! :mrgreen:

  15. @ enzo
    non si può non restare colpiti da questo articolo, chiaro efficace, scientifico senza eccessivi tecnicismi…le domande me le riservo a dopo quando potrò leggere con calma anche tutti i commenti, primo fra tutti il commentone di Pierluigi! 😉

  16. mi sembra di aver letto un articolo proprio su questo sito che poneva in evidenza il fatto che noi conosciamo solo l’evoluzione della vita su base del carbonio. sarebbe possibile la nascita della vita anche non evoluta su base silicio per esempio, sarebbe possibile con i nostri mezzi ricercarla? potrebbe evolversi…etc etc (se la memoria non mi inganna queste erano le domande dell articolo)

  17. Si Mi.e, io penso che la nostra civiltà è la continuazione della civiltà egiziana, greca, romana. Nel medio evo le conoscenze sono rimaste nei libri polverosi scritti in greco e latino, nel rinascimento, spolverndo e traducendo questi libri, è continuata l’evoluzione delle scienze, ma senza queste basi greche (comprendevano il sapere egiziano) e latine , io penso che non si sarebbe arrivati dove siamo adesso, ma la mia è un’opinione, io non sono un professore.

  18. @Mi.e,
    può anche darsi che qualcuno in passato abbia cercato in giro per la galassia perchè era già printo…ma noi non lo eravamo. Nota che sono pochi anni che riusciamo a ricevere eventuali segnali. Io infatti non penso assolutamente che uno si muova prima di sapere dove andare. nessuna risposta vuol dire, per me, nessun contatto. Se ci fossero veramente civiltà estremamente più civilizzate avrebbero dovuto farsi notare in qualche modo (non ncerto con i dischi volanti :mrgreen: ), ma invece ancora niente….e allora è come dice Fermi? Qundi io non escludo altre civiltà diverse e più avanti, ma ancora non abbiamo prove e dobbiamo limitarci a Drake …

  19. @Francesca,
    teoricamente si, ma tutto nell’Universo indica che probabilmente non si è mai ottenuto ciò. Ormai le molecole organiche (siamo quasi arrivati agli aminoacidi) si trovano e si analizzano in giro per la galassia, mentre non si trovano composti complessi del silicio e di altri. Sembrerebbe proprio che il carbonio abbia avuto la supremazia. Almeno finora l’Universo sembra preferirlo alla grande…

  20. @ Luigino,
    in realtà anch’io la penso parzialmente come te. Però attenzione a non guardare solo in una direzione, la nostra. Le grandi civiltà sono nate lungo i grandi fiumi. Quindi ben venga il Nilo e l’eufrate. Ma non dimentichiamoci dell’Indo e del fiume Giallo. Noi vediamo i greci e i romani come trascinatori dell’Europa. ma la Cina e l’India hanno fatto cose analoghe ed anche gli assiri. Ricordiamoci che le maggiori invenzioni sono state ottenute prima in Cina. Che i numeri sono arrivati dall’oriente e tutta la matematica. Al momento la cultura europea sembra avere il sopravvento, ma è solo un attimo, un momento, nella storia dell’uomo. Domani chissà….

  21. Enzo,
    Concordo che anche le civiltà orientali hanno contrubuito all’avanzamento della nostra civiltà occidentale, a partire dal medio evo, ci sono stati contatti ed importazioni di molte conoscenze arrivate dall’oriente ed in particolare dalla Cina, ho visto divesi documentari sulla storia della Cina, il governo di adesso sta facendo molti studi sul passato, la civiltà Ming sembra che abbia raggiunto livelli notevoli, in tutti i campi.

  22. @enzo
    non so se era deducibile nei miei post precedenti, ma nemmeno io credo nei dischi volanti. Se esistessero o ci fossero state civiltà tecnologicamente molto evolute in grado di viaggiare tanto lontano, ed avessero individuato un pianeta (Terra) che per caratteristiche ritenevano compatibile alla loro esistenza, un viaggetto probabilmente l’avrebbero anche fatto, no? Invece nulla. Nessun segnale anche ora che siamo in grado di recepirli e loro nell’ipotesi di civiltà molto più avanzate della nostra, già pronta a mandare e ricevere segnali, ancora non rispondono. Se invece, si considera che non siano abbastanza evoluti o evoluti nella nostra misura, allora mi torna strano pensare con il nostro metro di misurazione l’Universo .
    Il punto per me discutibile, ma non escludo che possa sembrarvi sciocco, è misurare qualcosa di totalmente sconosciuto, con i nostri parametri. Un esempio è anche pensare che siccome noi non ci sposteremmo se non riceviamo segnali, probabilmente anche altre civiltà. Ma se esistessero, si deve per forza pensare che abbiano il nostro modo di pensare e ragionare? non potrebbero avere una struttura e fonte d’intelligenza diversa?
    Sarò forse assurda , ma allo stato dei dati attuali, mi sembra che trovare una civiltà simile alla nostra, sia tanto facile quanto trovare un essere umano qui sulla Terra del tutto identico ad un altro.

    @luigino
    anche la mia idea personale concorda con la tua.

  23. @ mi.e e tutti
    il discorso secondo me verte sul concetto di probabilità, quando noi umani non siamo in grado di definire un evento (intendendo per evento anche l’esistenza degli alieni) mettiamo insieme i dati in nostro posseso e “calcoliamo” le probabilità che l’evento sia definibile in un modo anzichè in un altro… si parla quindi di probabilità legate come è naturale ai dati in nostro possesso… il resto è speculazione filosofica che è un altro modo di guardare il mondo assolutamente accettabile purchè non si mischino le due cose! si possono integrare, a volte, ma MAI confondere… spero di essere stata chiara… 😳 non è proprio facile scrivere di queste cose…
    grazie a tutti per la possibilità che mi offrite ogni volta di riflettere sulle cose! 😀

  24. Ma non è possibile che il nostro pianeta sia stato in qualche modo già avvistato e ci sia qualche civiltà già al corrente del fatto che qui ci sia vita “intelligente”? Non è detto che per rilevare la nostra presenza si debba necessariamente ricevere un nostro segnale appositamente inviato…dico questo perchè c’è una curiosità che vorrei chiedere a Enzo, Pier o a chiunque mi sappia rispondere:

    è possibile, almeno in senso teorico, riuscire a vedere un pianeta extrasolare con una definizione paragonabile a quella con cui vediamo i nostri pianeti orggi? Intendo, si riuscisse a costruire un telescopio che ne so…con un kilometro di apertura…potremmo essere in grado di scattare foto ad alta risoluzione di pianeti extrasolari o ci sono dei limiti fisici (fotoni per cm2 insufficienti, problemi di contrasto…sto sparando) che comunque non ci permetterebbero in alcun modo di vederli?

    Grazie

  25. @paola
    ma la mia non vuol essere una speculazione fisolofica. Salvo le ultime due righe del mio precedente commento, il resto non rientra nella logica delle probabilità ?
    se hai pazienza e sei in grado di aiutarmi a comprendere dove non rendendomi conto posso sbagliare, te ne ringrazio fin d’ora.

  26. Concordo con Mì.e sul volere per forza misurare qualcosa di sconosciuto con i nostri parametri, direte che non possiamo fare altrimenti (non abbiamo altri parametri) e va’ bene, ma restiamo comunque mentalmente aperti nel dire che le civiltà eventualmente più evolute di noi (poche o tante che siano) potrebbero avere strumenti nati da scopete ben diverse e … magari non molto compatibili con i nostri. Scusate se fantastico troppo ma lungi da me pensare alla Jacob, e solo una questione di apertura mentale.
    Poi siamo sicuri di essere così interessanti agli occhi di un’eventuale civiltà più evoluta, poi che tipo di filosofia della vita hanno ? Ed altre domande incomberebbero.
    Per il carbonio ha sicuramente ragione Enzo anche se qualche nicchia nell’immensità dell’universo non si può certo escludere.
    E poi? Resta sempre Asimov se scoprissimo di essere soli, dovremmo solo essere un pochino più consapevoli ed assumerci le nostre responsabilità.

  27. @Mario Fiori
    bravo! non sono gran chè nell’esprimermi, ma indendevo proprio questo:apertura mentale. E in questo termine ci stanno tutti i due pesi della bilancia. Solo con i dati scientifici certi possiamo far spostare l’ago o se ciò è impossibile, possiamo solo ipotizzarlo con misurando le probabilità , ma allora sia di tipo affermativo che negativo. Poi Jacob o non Jacob, di certo non me ne sto a preoccupare, altrimenti dovrei sopprimere la mia spontaneità.
    Grazie a tutti.

  28. carissimi Mi.e e Mario,
    capisco benissimo le vostre richieste di apertura mentale. Ma quando si parla di probabilità e se vogliamo mettere dei numeri non possiamo accettare leggi ed evoluzioni che non conosciamo e non riusciamo a concepire. La formula di Drake è valida solo e soltanto per una evoluzione “simile” alla nostra. Se no potremmo anche pensare che ci sono forme di vita fatte di gas, di luce e quello che si vuole. In quel caso i conti sui pianeti terrestri vanno a farsi benedire. Ecco che allora si cade nella filosofia e non nella scienza attuale. Mi potreste dire. Si come noi in quanto a possibilità di nascere ed evolversi, ma diversi come spirito, mente, pensiero. mmmm…può anche esssere, ma il fatto che il carbonio, i composti organici, gli aminoacidi e via dicendo sono così simili ovunque mi fa pensare che le differenze alla fine siano relativamente piccole. Dio non gioca a dadi o meglio l’universo segue le regole più semplici e riproducibili (la sfera, ad esempio, per questioni di minima energia e via dicendo). E’ un po’ come parlare di stelle, pianeti e altri oggeti. Potremmo dire che in altre galassie gli astri si formano con altri elementi, con diverse modalità di formazione ed evoluzione. Ed invece no, tutti seguono lo stesso trend…. Perchè l’essere umano dovrebbe essere molto differente dagli altri? Si sconfina ovviamente nella fantascienza …

    @Lampo
    dieri di si teoricamente, ma non potrebbero certo capire molto del nostro tipo di pensiero e sviluppo mentale… o almeno solo in parte.

    @tutti,
    questi discorsi così aperti verso cose non pensabili, mi fanno pendere verso la frase di Fermi: se ci fossero realmente, perchè non li abbiamo visti o, meglio ancora, perchè non si sono fatti vedere? La ovvia risposta: ” perchè non ci ritengono all’altezza, perchè non riusciamo apercepirli con i nostri sensi” mi lasciano molto dubbioso e mi sembrano frasi fatte. Alla fine forse la cosa più sensata è : le osservazioni che sono la base di ogni teoria alla fin fine ci dicono che esiste solo un pianeta abitato da essere senzienti (??!): la Terra. Tutto il resto è speculazione ….

  29. @enzo
    grazie per la risposta finalmente chiarificatrice.
    Con la formula di Drake o con la massima apertura mentale, tornano a me facilmente comprensibili e logiche le ultime tre righe del tuo post di risposta sopra. Grazie infinite.

  30. @Enzo
    Hai , come spesso accade, ragione tu. Manteniamo viva la mente e speculiamo un poco con la filosofia, manteniamo viva la fantascienza per puro diletto, ma con i piedi ben saldi a terra (bruttino forse per un appassionato di astronomia) e partiamo comunque dalle certezze che abbiamo: osserviamo, studiamo, analizziamo, teorizziamo e prepariamoci comunque anche ad essere soli, perchè no?
    Non poniamo semmai limiti alla scienza per difendere al meglio questo nostro pianeta e per vedere se un giorno possiamo esplorare meglio questo universo che ci circonda.
    Cerchiamo, con ciò che abbiamo, piuttosto di capire sempre più chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo.

  31. @ mi. e & c.
    leggo solo ora il tuo post e mi accorgo anche con grande piacere che Enzo per l’ennesima volta mi ha preceduta spiegando ( come al solito ) meglio di me quel che volevo dire. (ma come farà quell’uomo là a leggermi nel pensiero???????? 🙄 avrà mica scaricato un programma alieno di telepatia dal internet cosmogalattico??? 😯 .. ) scusate … ma quando sono stanca son più propensa a sparare cav… 😳
    comunque era un commento generale e non riferito esclusivamente al tuo ultimo post… un commento che voleva dire anche: non demonizziamo la speculazione, anzi, ma sappiamo sempre essere in grado di sapere se stiamo speculando o ragionando in termini scientifici. solo questo!
    sorrisoscusaperilritardo :mrgreen:

  32. Beh, credo che vincenzo ha ragione nel dire che questo sito ha dedicato troppo tempo agli Ufo. Certo e’ una parte della ricerca importante ma che non deve diventare una fissazione a parte che non credo che noi vedremo alcun alieno. Sarebbe meglio preoccuparsi di temi piu’ attuali e pericolosi e catastrofici ad esempio il monitoraggio degli asteroidi che hanno rotte piu’ o meno vicine al nostro pianeta o la latitanza delle macchie solari.

  33. @tutti
    ciao!!! non vorrei con questo commento riaprire la discussione sugli U.F.O. 😳 , ma vorrei porVi delle domande riguardo ai vari fenomeni che si sono verifcati negli ultimi mesi estivi, (scie luminose, comete, etc.). anche per chiarire me e tutti i ragazzi/e che cercano di avvicinarsi all’ Astronomia.
    grazie. 🙂

  34. @ tutti
    salve, e’ passato piu’ di un mese e come sempe ogni giorno mi arricchisco delle vostre informazioni… ma la mia domanda non ha avuto risposta e i fenomeni sopra citati continuano a ripetersi…cmq spero che siano tutti legati alle “lanterne cinesi”… aspetto vostre notizie…

  35. @enza
    leggo solo ora i tuoi commenti: ma a quali fenomeni ti stai riferendo?
    A me vengono in mente le stelle cadenti (o nel periodo di massimo come quelle di S.Lorenzo oppure casuali, visibili praticamente ogni notte, se la mancanza di luci lo pemette!), passaggio di satelliti artificiali (tra i quali la notissima ISS, la Stazione Spaziale Internazionale), gli Iridium Flare (satelliti della serie Iridium che riflettono la luce del sole con dei bagliori molto intensi che assomigliano a delle stelle cadenti molto più lente, ma senza la scia che le contraddistingue), aerei o elicotteri (riconoscibilissimi perche lampeggianti e multicolori).
    Per i satelliti artificiali ci sono dei siti che (a partire dalle esatte coordinate del luogo di osservazione) indicano l’ora (precisissima!) del passaggio, mentre per aerei e stelle cadenti il tutto è molto casuale e caotico: ovviamente imprevedibile! 😉

  36. ecco qua.
    Volevo chiedere cosa sapete delle possibili dichiarazione che Obama intende fare il 27 novembre sugli ufo?
    Ma questa notizia da chi è stata divulgata…o sentito dire da studio aperto che che il 27 novembre il presidente u.s.a aprirà una conferenza per rendere noto di 6 razze aliene????’ Sembra una puntata di ai confini delle realtà…voi che dite? :mrgreen:

  37. @Utente Wow,
    io non ne so niente e nemmeno mi interessa saperlo. Non c’è assolutamente alcuna dichiarazione da fare e tantomeno da parte di un presidente. E poi se lo ha detto studio aperto è già un bel biglietto da visita… :mrgreen:

  38. @utente wow,
    ho fatto una veloce ricerca e sembra che la notizia “originaria” sia stata data da due specie di santoni americani i quali hanno anche annunziato che il 21-22 novembre un’astronave scenderà in uno stadio della Florida. il 27 poi Obama annunzierà tutto ciò che sa… Insomma bufala e contro bufala: una meraviglia. ma la gente non ha proprio di meglio da fare? magari però quei due signori ci guadagnano un bel po’ di soldi come fanno i nostri catastrofisti tipo Giacobbo o Ruggieri… mah…pensiamo ad altro! 😕 Quello che più mi rattrista è che i nostri giornali abbiano scitto qualcosa senza andare a vedere la fonte della notizia. O peggio ancora la sanno e hanno lo stesso pubblicato l’idiozia… 👿

  39. @enzo
    Grazie mille per la risposta e la gentilezza.
    Chiedevo appunto per questo,non considero studio aperto neanche lontanamente attendibile ma si parlava di una notizia ripresa dalla cnn perciò chiedevo a voi se sapevate qualcosa a riguardo.