Iniziamo da un piccolo filmato (composto da una sequenza di foto) che tutto sommato chiarisce perfettamente il significato delle perturbazioni di un satellite nei confronti degli anelli a lui vicini: in questo caso vediamo Prometeo, il satellite pastore dell’Anello F. Probabilmente nessuno gli ha fatto mai notare che, passando, lascia sempre un bel po’ di perturbazione sulle particelle dell’anello, che viaggiano ad una velocità più bassa (trovandosi a distanza maggiore da saturno, rispetto a Prometeo stesso)! Al di là dell’anello vediamo invece Pandora che, a dispetto del suo nome che evoca venti impetuosi e distruttivi, viceversa svolge tranquillamente il suo compito di sorveglianza…
Se guardate bene, durante il passaggio dei satelliti potete scorgere due “ufo” che attraversano la scena da sinistra a destra. Ovviamente, sono solo due stelle nello sfondo! Rimanendo in tema di effetti perturbativi di Prometeo sulle particelle, ecco un fantastico primo piano (foto a fianco) dell’anello F. Queste bizzare volute di materiale le abbiamo già viste in altre foto, ma sarete d’accordo con me che sono veramente affascinanti ed uniche!
Nella foto successiva vediamo invece non solo la perturbazione, ma anche un effetto d’ombra da parte di un satellite sull’anello vicino: si tratta sempre di Prometeo, che (in questo periodo in cui Saturno è in prossimità dell’equinozio) proietta la propria ombra sulle particelle dell’anello F, lasciando contemporaneamente la propria impronta digitale sulle particelle componenti.
Proseguiamo con una coppia di immagini che testimoniano la spettacolarità dei giochi d’ombra che si creano continuamente in questi mesi.
Qui vediamo il satellite Teti proiettare la propria ombra sull’anello F e in parte dell’anello A: in quest’ultimo caso, nella parte di destra, vediamo addirittura la penombra del satellite stagliarsi sul’anello A! In queste foto il satellite Teti non è inquadrato dato che si trova abbastanza lontano a sinistra, mentre viceversa, in alto sulla foto di sinistra si può scorgere il solito Prometeo che corre tra i due anelli.
In quest’altra foto ed il suo ingrandimento (a fianco) possiamo vedere cosa succede al passaggio di un altro satellite (Pan) tra i due binari, rappresentati da due anelli separati dalla fascia denominata Encke Gap. Oltre alla bellissima ombra sulla parte interna dell’anello A, possiamo notare, all’interno della Enke Gap, gli effetti perturbativi del satellite stesso sulle particelle dell’anello: vediamo che vengono create delle parti di anello da un lato e delle onde più chiare dall’altro lato.
Ma in tutto questo vortice di anelli, perturbazioni e chiaroscuri, il pianeta Saturno che fine ha fatto? Se ne sta lì, non certo immobile! I particolari che la sonda Cassini riesce a svelare di quello che succede tra i suoi gas vorticosi, non sono meno affascinanti di ciò che si trova nelle sue vicinanze: in questa foto, osserviamo un primo piano (in realtà stiamo a più di 500000km di distanza dal pianeta) dei vortici che sono presenti in grandissimo numero tra le bande di nubi del signore degli anelli. A vederlo così potrebbe sembrare un calderone, dove ribolle una misteriosa pozione magica…
Infine, nell’ultima foto vediamo un particolare della superficie del satellite Teti, con in evidenza il cratere Penelope, il più grande di tutto il satellite. A suo fianco sono riconoscibili altri due crateri molto grandi, Polifemo e Phemius che si notano molto bene in mezzo alla miriade di piccoli crateri che costellano la superficie meridionale del satellite.
Sempre affascinanti foto e filmati. Non vi sono parole. Quante vite ci vorrebbero per giungere un giorno a vedere da vicino queste meraviglie?
Pierluigi, bellissime immagini come al solito! Le perturbazioni che provoca Promoteo sull’anello F, mi sembrano onde provocate dal passaggio di un’imbarcazione in velocità su uno specchio di mare calmo! (Liscio come l’olio)
bellissimo!!!
Alle meraviglie degli anelli mi avete oramai “abituata” 😆 , ma non credevo che l’atmosfera (?) di saturno potesse essere così complessa. Ci sono altre immagini come questa? E si riesce anche a sbirciare fino alla superficie?
Mi sa che mi sto allargando…. 😆
Bellissimo lo stesso!!!
@st.silvia,
in nessun modo riusciresti mai a sbirciare fino alla superficie di saturno… All’interno c’è solo un piccolo nocciolo roccioso poco più grande della Terra, ma l’atmosfera è profonda migliaia di chilometri: prima è gas e poi diventa (probabilmente) idrogeno liquido (un vero oceano) e poi ancora idrogeno liquido metallico (che non vuol dire che sia solido, ma che ha solo la struttura molecolare come quella dei metalli, tipo il mercurio, ossia con gli elettroni che servono a più atomi e si spostano da uno all’altro come una nube). Se levi il vestito a saturno rimane ben poca cosa… inoltre è molto leggero, pensa che galleggerebbe sull’acqua, avendo un densità inferiore ad uno!!
@tutti
un’ultima notizia su saturno è che anche all’ultimo satellite scoperto (il 61-esimo, chiamato provvisoriamente S/2008 S 1) ha ricevuto un nome ufficiale, riconosciuto d’ora in poi dalla comunità astronomica: “Aegaeon“, altro nome del gigante Briareo…
@st.silvia
potrai vedere altre foto di saturno e della sua coltre di nubi già dalla prossima puntata: ne vedremo delle belle! … per modo di dire… 😕
@ pierluigi
scusa la domanda scema, perchè mi sa che è scema, ma la Cassini come le altre sonde inviano immagini in bianco e nero o le distribuiscono poi in bianco e nero?
@elisabetta
non è assolutamente una domanda scema, anzi! 😉
Tutte le sonde inviano di solito le immagini “in bianco e nero” (ma non necessariamente nel visibile, ma anche nell’infrarosso o nell’ultravioletto) che poi vengono sempre e comunque rielaborate in postelaborazione dagli scienziati addetti (che invidia!!): le immagini che vedi a colori (anche quelle ad esempio dell’Hubble Space Telescope!!) sono sempre il frutto del mixing di più immagini fotografate con filtri differenti e poi ricolorate in casa…
Se ti intendi di fotografia, è come scattare una foto non in formato jpg, ma nel formato “raw“: questo formato, visto senza elaborarlo è in “bianco e nero” mentre viceversa contiene informazioni di colore che dopo possono essere sfruttate in post-elaborazione.
Tornando alle foto delle sonde, quelle riprese nell’ottico, una col filtro rosso (R), una con quello verde (G) e una con quello blu (B, in totale, RGB) permettono di ricostruire la foto con i colori veri, che vedremmo se fossimo così fortunati di stare proprio lì! Invece le foto riprese nell’infrarosso e nell’ultravioletto, poi danno origine a foto a falsi colori, proprio perchè noi non vediamo nè l’infrarosso nè l’ultravioletto e allora i colori vanno letteralmente inventati!
Ecco perchè ad esempio le foto all’ultravioletto delle sonde STEREO o della SOHO mostrano un sole molto poco convenzionale e verde.