Le sub-nane ultrafredde sono state riconosciute come membri di una nuova classe di stelle solo nel 2003 e si caratterizzano per la loro bassissima temperatura (intorno ai 3000 gradi Kelvin) e la scarsa percentuale di elementi diversi dall’idrogeno e dall’elio. Esse si pongono al limite estremo delle stelle attive, appena sopra le nane brune, considerate “non-stelle”. Se ne conoscono solo qualche decina dato che sono estremamente deboli (fino a 10000 volte meno luminose del Sole) e estremamente rare. Il loro movimento è molto rapido, anche di 500 km/sec (ossia milioni di chilometri all’ora). Se esistesse la polizia stradale galattica sarebbero continuamente multate per eccesso di velocità e forse gli toglierebbero la patente!
Il calcolo delle loro orbite ha portato a risultati veramente strabilianti. Alcune penetrano all’interno della Via Lattea su orbite estremamente allungate, come fossero comete. In generale esse vivono quasi costantemente migliaia di anni luce sopra o sotto il disco galattico. Gli abitanti di un loro ipotetico pianeta avrebbero una visione magnifica della spirale della Via Lattea che coprirebbe gran parte del cielo notturno. Queste stelle fanno parte essenzialmente dell’alone galattico, una popolazione molto antica che si estende tutt’attorno al disco. Ma ecco la sorpresa più grande: una di loro, la 2MASS 1227-0447, visibile nella costellazione della Vergine, ha un’orbita che sembra indicare un’origine extragalattica.
Essa sta viaggiando a 200000 anni luce dal centro della Via Lattea, ad una distanza dieci volte superiore a quella del Sole. E’ un valore maggiore di quello della grande Nube di Magellano, una delle galassie a noi più vicine. Tenendo conto del periodo di rivoluzione che mostra la stella (un miliardo di anni) e della direzione del moto si ipotizza che essa provenga da una galassia nana che è stata “scacciata” dopo un passaggio ravvicinato alla nostra. Che sia una spia cosmica?

L’immagine mostra le orbite di tutte le stelle sub-nane ultrafredde osservate, viste da una distanza di 150000 anni luce di distanza dal centro della Via Lattea. Notare (a sinistra) l’orbita della “strana” visitatrice.
grazie enzo!
caspita che razza di scoperta! da rimanere a bocca spalancata!
Anche perchè ho appena trovato su youtube questo filmato realizzato dal MIT (Massachussetts Institute of Technology) che simula l’orbita di una subnana:
http://www.youtube.com/watch?v=DIU6p1Szpow
E’ simpaticissimo quando la stellina… ma no! non ve lo dico, per non togliervi il gusto!!!
sorrisoextragalattico
Veramente interessante: una stella (anche se in formato mini) che cambia galassia. Potremmo paragonarla a Cristiano Ronaldo ( una stella infatti 😆 ) che passa da un Galassia ( Manchester) ad un’ altra ( Real Madrid).
@Pierluigi,
si è molto bello anche se forse un po’ troppo “caotico”. E Francesca ha appena parlato di stelle di popolazione III. Queste subnane sono quasi completamente fatte di idrogeno ed elio e pochissimi elementi pesanti …. Che bello l’Universo!!! 😛
@ Enzo
Sono forse anche loro di popolazione III ? Altra stramberia: ma allora in passato la Nostra Via Lattea si è avvicinata tantissimo, anzi ha avuto un miniscontro con un’altra piccola galassia? Queste interessanti scoperte che ci fate vivere sono di un affascinante irresistibile.
@ Pierluigi
simpatico il filmatino della stellina…”cubista”.
@Mario,
gli scontri, gli avvicinamenti e l’unione di galassie fanno parte della storia dell’universo. Benchè esse si allontanino “mediamente” l’una dalle altre, nei gruppi locali (decine di galassie che sentono la reciproca attrazione gravitazionale) i movimenti relativi sono all’ordine del giorno. Ad esempio la Via Lattea si sta dirigendo senza possibilità di cambiamento verso quella di Andromeda per un matrimonio sicuramente felice… 😉
Articolo molto interessante. Non avevo mai sentito parlare prima di questa classe di stelle nonostante pare siano note dal 2003. Il fatto che appartenghino all’alone e la bassissima percentuale di metalli, fanno pensare che si tratti di astri molto antichi. Del resto con quella massa potrebbero benissimo essere nate insieme alla galassia miliardi di anni fa pur restando giovanissime con meno di un decimo della durata della loro vita.
@ Enzo: tre curiosità. Che magnitudine hanno sia visuale che assoluta? Qualcuno si è cimentato in simulazioni matematiche per sapere se simili mini stelle supporterebbero in linea teorica un sistema planetario? Sono esclusivamente oggetti dell’alone o se ne può supporre una presenza anche nel disco sebbene non palesata a causa della bassa velocità relativa e della bassissima luminosità?
@Stefano,
sono entrambe debolissime, sia per la temperatura che per le dimensioni. Sul sistema planetario non ho idea, ma non ci vedrei nessun problema…in fondo le nane rosse ce li hanno. Hai ragione a dire che possono essere antichissime, date le dimensioni e quindi “potrebbero” rappresentare qualcosa collegato alla famosa popolazione III (hanno scarsissimi elementi pesanti). Infine sono stelle di alone (proprio perchè antiche) e quindi non penso siano presenti nel disco….ma non so dirti di più. Insomma hai ragione da vendere 😉
cè collegamento fra la loro orbita così eccentrica e la quasi totale assenza di metalli pesanti??? altrimenti da cosa si pensa sia dovuto??
con che strumentazione sono osservate??
grazie
@Francisca,
sicuramente sono stelle di alone galattico (quindi molto vecchie) e piccole, per cui di metalli ne hanno ben pochi. La loro orbita allungata sarà stata sicuramente indotta dalle perturbazioni avute tra passaggi ravvicinati tra galassie. penso siano state osservate nel visibile o al più nell’infrarosso date le basse temperature.
grazie
Voglio trasferirmi su un pianeta di queste stelle. Per favore Trovatemene uno. Me ne basta uno piccolino.
Ma ci pensate che velocità da brivido? E quante cose, stelle, pianeti e altro potrei vedere al seguito di una di queste stelline? Ogni notte un cielo diverso. E’ giusto? Meglio di Star Treck.
sorrisomezzomeravigliatomezzoestasiato 🙂
Precisamente come il filmato di Pierluigi. Che 😆 ganzata!
Non è detto però che tali stelle possano essere esclusive dell’alone anche se finora sono state individuate solo lì. Le stelle dell’alone si identificano “facilmente” a causa dell’enorme velocità e dell’orbita anomala. Se tali stelline esistessero anche nel disco a volontà, potremmo non rilevarle a causa della loro debolissima luminosità. Se infatti le ipotetiche sub nane del disco avessero l’ordinaria velocità e l’orbita comune a tutte le altre stelle, chi le distinguerebbe nel mare di stelle della Via Lattea solo in base al parametro luminoso? Magari ne è pieno anche lo spazio vicino…
@stefano,
direi di si anch’io …, ma se vediamo le nane brune forse potremmo vedere anche quelle. Non so…. aspettiamo e vediamo ulteriori sviluppi 😉