La galassia NGC 6822 è una delle più vicine a noi, trovandosi a “solo” 1,6 milioni di anni luce e viene anche chiamata galassia di Barnard, dato che proprio il grande astronomo americano la scoprì nel lontano 1884 con un telescopio di appena 125 mm di apertura. I 2,2 m dello strumento dell’ESO ce ne da certamente una visione ben più esauriente ed affascinante. Come si può facilmente vedere nella figura che segue, la galassia non presenta spirali o braccia, né mostra un nucleo centrale, ma ha una forma anonima ed irregolare, come una macchia biancastra. Questo è un segno inequivocabile della sua passata e movimentata storia.

La galassia di Barnard o NGC 6822. Di forma irregolare, mostra benissimo alcune nebulose (notare quella a sinistra in alto) ed è luogo di intensa formazione stellare
Quasi sicuramente essa è il resto di un passaggio ravvicinato o di uno scontro tra galassie ben più grandi di lei, cosa che capita normalmente in un gruppo locale, una specie di arcipelago di queste strutture in continuo movimento tra loro sotto l’effetto della mutua forza gravitazionale. Sia la Via Lattea che Andromeda partecipano a questa danza e tra qualche miliardo di anni potrebbero anche unirsi o scontrarsi. Ma torniamo alla nostra “piccola” NGC 6822. Pur nelle sue ridotte dimensione essa contiene circa 10 milioni di stelle e ci fa vedere parecchie nebulose rossastre, nidi di stelle in formazione. Ma tutta la galassia è piena di vita e verso il centro splende di giovani astri. Spesso proprio lo scontro tra galassie stimola la nascita delle stelle, perturbando ed eccitando il gas che stava riposando al loro interno. Piccola, ma bellissima… Non trovate?
Preferisco le spirali barrate come bellezza..
Comunque credo molto interessanti per lo studio della formazione delle galassie in generale.
Chissà foerse ci saranno anche molti pianeti vivibili come al nostra Terra?
(Ho indicato sulla login la mia nuova email)
@Roberto85,
hai sicuramente ragione, ma la nostra vicina fa del suo meglio….
Urca!!! E come ha fatto a vedere un mgnitudine 9 con un 125 mm?!?!? Io da qui è già tanto se vedo la Luna!
Sarà che nel 1884 il cielo era + limpido e non c’era inquinamento luminoso…che invidia!
eh si lampo, le condizioni del cielo fanno una bella differenza! me ne accorgo ogni volta che osservo, e specialmente in questi giorni quando il vento da nord ha spazzato l’umidità ed il calore, molti oggetti che prima intravedevo a stento (ad es. le pleiadi) diventano nitidi anche a occhio nudo! specialmente se con un piccolo sforzo le osservo al mattino prima dell’aurora… quando anche l’illuminazione artificiale è un po’ meno invadente. (e poi c’è un silenzio quasi magico che pare che migliori ancor di più la visibilità del cielo!)
comunque veramente bella la nostra amica!!!! 😀
In effetti in questi ultimi giorni anche dalle mie parti (provincia di Bergamo), grazie alle correnti che hanno spazzato l’atmosfera si è presentato un cielo che si vede raramente, diciamo al massimo 5 o 6 giorni all’anno, faticavo a riconoscere le costellazioni che normalmente riconosco perché c’erano numerose stelle che in altre occasioni si intravvedono appena. Posso solo immaginare come era quando non esisteva l’inquinamento luminoso.
@enzo
La forma di NGC 6822 testimonia il fatto che è il frutto di uno scontro ? Ti riferisci a questo come passata e movimentata storia? E poi: la sua forma cambierà? Com’è che si formano le spirali?
@elisabetta,
premetto che l’origine delle forme delle galassie è ancora molto controversa. Quelle a spirale sono state riprodotte in simulazioni al computer immettendo parametri che simulino variazioni di densità e mille altre cose. Ma nessuno ha ancora la sicurezza sull’origine di questa forma peculiare e comunissima. Per quelle irregolari si è invece un po’ più sicuri. Esse derivano da passaggi ravvicinati tra galassie o da “merging” diretto. Possono essere molto grandi quando rappresentano l’unione di due galassie a spirale, ma possono essere sbuffi piccoli cacciati durante l’incontro. Chi comanda negli avvicinamenti tra galassie è l’effetto mareale che può facilmente disgregare la struttura complessiva.
Davvero bellissima la piccola galassia!
Mi piacerebbe moltissimo poter osservare con un telescopio… il cielo della mia città, sembra “spento” dal forte inquinamento luminoso, per fortuna esiste il planetario, per recuperare le stelle spente dall’ inquinamento! anche se la tecnologia non è in grado di eguagliare la bellezza della natura…