L’enorme pianeta HD 209458b, nella costellazione del Pegaso, ha mostrato chiaramente segni di molecole organiche nella sua atmosfera. Già nel dicembre dello scorso anno si era trovata anidride carbonica intorno a HD 189733b, ma ora si sono rilevate anche tracce chiarissime di vapor d’acqua e metano. La tecnica usata è la spettroscopia che permette di studiare lo spettro luminoso ed evidenziare i segni di particolari composti chimici. La camera infrarossa e lo spettrometro dell’Hubble rivelano la presenza delle molecole, lo Spitzer è in grado di valutarne l’abbondanza. Siamo quindi ormai in grado di “leggere” a distanza i processi che possono portare alla vita. E si aspetta con ansia di vedere la composizione chimica attorno a pianeti rocciosi, simili al nostro. Tuttavia, per ottenere ciò ci vorranno almeno altri dieci anni anche utilizzando la missione Kepler lanciata quest’anno.
Le recenti scoperte ci dicono però che certi composti possono formarsi anche in zone completamente inadatte allo sviluppo della vita. Ciò vorrebbe dire che certi segnali che un giorno speriamo di rilevare su pianeti di tipo terrestre potrebbero benissimo non assicurare la presenza di evoluzione biologica. Una piccola doccia fredda. Ci vorranno quindi ulteriori tecniche per distinguere processi ben diversi che portano a risultati simili. Gli alieni dovranno aspettare più a lungo? Speriamo di no…
Vi suggerisco un bellissimo video della NASA che illustra la storia della scoperta dei pianeti intorno ad altre stelle. E’ parlato in inglese, ovviamente, ma vi sono chiare scritte che possono essere facilmente tradotte. Buon divertimento!
che mi sapete dire dell’ozono? quello non è esclusivamente biologico?
@giuseppe,
veramente l’ozono si forma dall’ossigeno mediante scariche elettriche. Al limite è l’ossigeno che può essere legato ad un ecosistema. ma si può formare anche in altro modo.
chiaro enzo, l’ozono è il risultato della combinazione dei tre atomi di ossigeno.
su questo non ci piove.
non per contraddirti
ho letto che l’ossigeno molecolare è un prodotto unico della fotosintesi altrimenti e più probabile trovarlo sottoforma di composti come la CO2 e e simili. l’ossigeno molecolare era il prodotto di “rifiuto” degli organismi unicellulari.
corregimi se mi sbaglio. quello che ho letto sta su qualche libro che ho in libreria. se ho la pazienza e soprattutto il tempo magari riporto la citazione.
altro esempio è l’acqua scusa se ho scritto due post per completare il mio pensiero
@Giuseppe,
senz’altro l’ossigeno molecolare è legato alla fotosintesi…ma tu avevi chiesto l’ozono… che è una cosa diversa. E poi su atmosfere planetarie senza vita esistono sia la CO2 che l’acqua…
@giuseppe,
forse ho capito cosa intendevi dire… Se c’è ozono ci deve essere ossigeno molecolare (generalmente instabile) e quindi vita. Per quanto ne sappiamo noi ciò è giustissimo e spiega l’origine del nostro ossigeno in atmosfera. per l’acqua non ho capito cosa intendi. Se dici che la presenza di acqua indica attività biologica, allora non è vero… perchè esiste H2O anche su altre atmosfere senza vita.
al di là degli alieni, penso che questa scoperta evidenzi come le condizioni sufficienti e necessarie per lo sviluppo della vita siano molteplici e quindi necessitino di tecniche di rilevazione più sofisticate. Una doccia fredda? no, direi meglio uno stimolo ad un impegno maggiore! 😉
per h2o intendevo dire che l’ossigeno oltre che al carbonio lega H formando acqua. scusate sono stato vago
enzo intendevo dire proprio quello
Scusate, ma l’ossigeno molecolare non si trova anche su un pianeta sterile come Mercurio? Ergo, esso non è un prodotto UNICO (com’è stato scritto) della fotosintesi. Sono sicurissimo d’averlo letto più d’una volta.. E quindi?
Altra curiosità: anche le stelle, alla fine della loro vita, producono ossigeno. C’è qualche differenza fra ossigeno molecolare e l’ossigeno prodotto dalle stelle? Grazie.
Cusiosomolecolare
forse alla prima domanda posso risponderti io
l’ossigeno molecolare si produce in vari modi, però ci sono sempre piccole quantità perchè essendo molto reattivo l’ossigeno tende a combinarsi subito con atomi tipo carbonio o silicio e formare composti.
la grande quantità può produrla solo un evento di fotosintesi, per quanto ne sappiamo. Questo perchè la fotosintesi produce molto ossigeno e solo una piccola parte di esso viene convertito nei composti di carbonio o silicio o altri. In altre parole l’ossigeno molecolare essendo tanto fa in tempo a “fuggire” e rimanere libero.
se poi c’è tanto ossigeno molecolare e le condizioni sono quelle che si trovano nei piani alti dell’atmosfera, tali condizioni permettono la formazione di ozono, che è formato da 3 atomi di ossigeno.
in conclusione per quanto ne sappiamo, l’ossigeno molecolare viene prodotto anche secondo altri processi, ma solo un processo biologico può giustificare una grande quantità in relazione alle dimensioni dell’atmosfera.
L’ossigeno non è un prodotto organico.. sulla Terra esiste per i processi di fotosintesi… ma può essere prodotto nel ventre delle stelle giganti che arrivano nei processi di fusione fino al ferro.. l’ultimo elemento che è possibile fondere ottenendo energia… (dopo si va in perdita… cioè occorre più energia per fondere il ferro di quella che si ottiene dal processo!). Quando una stella di questo tipo esplode getta nello spazio tutti i composti degli elementi ottenuti dalla fusione compreso l’ossigeno bimolecolare O2. Quindi la presenza di ossigeno non è automaticamente legata alla presenza di organismi, mentre è più difficile spiegare la presenza di metano (Ch4)
alessandro faccio una precisazione
l’ossigeno molecolare si crea nelle stelle questo va bene.
però tende a legarsi ad atomi come carbonio azoto e silicio e l’idrogeno.
quindi di ossigeno molecolare ne trovi sempre poco in natura.
un processo come la fotosintesi ne produce talmente tanto che l’ossigeno molecolare non è catturato dagli atomi menzionati prima e rimane ossigeno molecolare.
spero di essere chiaro fin qui. la grande presenza di ossigeno poi fa si che nelle condizioni opportune, si formi l’ozono che è formato da 3 atomi di ossigeno..
in conclusione: non è l’ossigeno molecolare in se testimonianza della vita, ma il sospetto deve venire se esso è presente in grande quantità in rapporto all’atmosfera del pianeta e in più il sospetto deve esserci se si scopre ozono.
è la quantità che ci deve insospettire, perchè un processo inorganico non produce ossigeno molecolare in abbondanza da farlo sfuggire al legame con gli altri atomi…
se riesco a trovarlo, ti indico il libro dove ho letto questa cosa,
cmq quello che dice riguardo le stelle è giustissimo 😉
a maggior ragione l’ossigeno molecolare tende a combinarsi più facilmente in seguito all’esplosione di una stella perchè vi è molta energia.
Sono d’accordo con te Alessandro.. la quantità di ossigeno nell’atmosfera è un buon discriminante e in condizione normali lo è sicuramente la presenza di ozono ma tieni presente che a seconda della “metallicità” della stellla, composti dell’ossigeno possono ricombinarsi anche in base a fenomeni non organici quindi piccole quantità di ossigeno molecolare possono essere trovati in pianeti privi di vita organica… mentre si è scoperta l’esistenza di batteri che possono operare anche in condizioni estreme.. sicuramente ne sapremo di più sui fenomeni che caratterizzano i pianeti rocciosi!
è la quantità a dover appunto far insospettire perchè l’ossigeno tende a formare composti e non rimanere molecolare perchè instabile.
la fotosintesi è stata cosi efficace da permettere all’ossigeno di rimanere molecolare anzichè essere catturato a formare composti. non che non ce ne siano però l’ossigeno molecolare ha prevalso raggiungendo il 21% di oggi.
la grande quantità ha permesso poi la formazione di ozono.
laddove gli scienziati si ritrovano una percentuale di ossigeno molecolare alta, bisogna che essi siano sospettosi perchè potrebbe essere che questa percentuale abbia origine biologica.