Pianeti al contrario

La scoperta degli esopianeti continua a ritmo incalzante, ma qualcosa sta andando al … contrario! Sei pianeti su un gruppo di ventisette, riosservati recentemente, hanno mostrato di ruotare attorno alla propria stella in senso opposto a quella della rotazione dell’astro centrale. Perbacco!

E’ scoppiata una vera e propria bomba nello studio dei pianeti extrasolari. Le anomalie rispetto al nostro erano già tante, ma questa le supera tutte: alcuni di essi orbitano in senso opposto a quello della rotazione della loro stella.

Le teorie planetarie “normali” stabiliscono che i pianeti si formino all’interno di un disco di gas e polvere esteso attorno alla stella centrale. Questo disco ruota ovviamente nello stesso verso dell’astro dato che si è formato durante il collasso della nube proto stellare. E sembrava più che logico, finora, che i pianeti si accrescessero nel piano del disco e che mantenessero la sua stessa rotazione. Il nostro sistema Solare ce lo aveva insegnato.

I 27 nuovi esopianeti sono stati scoperti con la WASP (Wide Angle Search for Planets) che utilizza un sistema di due osservatori robotizzati, ciascuno formato da otto camere a grande $campo$ che monitorizzano il cielo continuamente, alla ricerca di eventi di transito planetario (“eclissi” della stella da parte del pianeta). Per confermare poi le scoperte degli strumenti automatici gli astronomi usano lo spettrografo HARPS, sistemato al telescopio da 3,6 metri dell’ESO e altri strumenti in giro per il mondo.

Sorprendentemente, quando i dati delle prime osservazioni sono stati confrontati con quelli successivi ci si è accorti che sei su 27 pianeti giravano in senso contrario. Inoltre, in alcuni casi, l’asse di rotazione della stella non era per niente allineato con quello dell’orbita planetaria.

Tutti questi pianeti sono della classe denominata Hot Jupiters (“giovi” caldi), ossia oggetti simili o più grandi di Giove, ma posti a distanze molto piccole rispetto al loro astro. Si pensa che essi si siano formati in posizione molto più periferica, ma che poi l’attrito gravitazionale del disco di polvere li abbia fatti decadere: una specie di “migrazione” dall’esterno verso l’interno. In ogni modo il loro piano orbitale dovrebbe essere sempre simile a quello del disco.

Per tenere conto della rotazione retrograda e lo spostamento del piano orbitale bisognerebbe pensare a un “braccio di ferro” gigantesco tra la sua stella e una vicina o un altro pianeta gigante più lontano, durato centinaia di milioni di anni. Alla fine, il povero pianeta in mezzo a questa battaglia gravitazionale avrebbe cambiato l’obliquità della sua orbita e sarebbe poi stato trascinato verso le parti interne del sistema a causa della perdita di energia. Effetti mareali avrebbero nel frattempo rallentato e invertito il senso di rotazione.

In queste immagini artistiche sono rappresentati cinque dei sei esopianeti che girano “al contrario”.

In queste immagini artistiche sono rappresentati cinque dei sei esopianeti che girano “al contrario”. Le stelle sono state disegnate nella giusta scala, con l’asse di $rotazione$ diretto verso l’alto, e i colori corrispondono alla loro classe spettrale. Il sesto oggetto è invece del tutto “normale”. Le dimensioni di ogni quadratino sono di tre diametri solari. (Fonte: ESO/A. C. Cameron) – ingrandisci

Personalmente vedo la spiegazione abbastanza “contorta”, anche se al momento non sembra ci sia niente di meglio sul mercato. In realtà bisogna dire che due dei nuovi esopianeti hanno un compagno molto massiccio e lontano. Ma non può essere certo considerata ancora una vera prova.

Insomma, niente nell’Universo sembra veramente assodato. Al momento si conoscono 452 esopianeti. Sembravano tanti, ma adesso è necessario scoprirne molti di più per capire che vita hanno vissuto questi pianeti “bastian contrari” e quanto possano essere comuni!

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29 Commenti

  1. Certo l’universo pone sempre nuove problematiche… ho come l’impressione che mai arriveremo ad avere la conoscenza completa… come si dice : ” Non si finisce mai di imparare” .
    @ enzo
    Te hai altre idee riguardo questi ” bastian contrari” ?

  2. @Elisabetta,
    non so che dirti…. Il fatto di ruotare intorno al proprio asse in modo retrogrado è forse il problema meno difficile, così come l’inclinazione. Effetti mareali possono riuscirci. Ma essere retrogradi nel moto orbitale è un bel pasticcio… Staremo a vedere. Comunque dici bene: “Gli esami non finiscono mai!” 😯

  3. Buongiorno
    Scusate la domanda, ma all’inizio dell’articolo, si parla di anmalie con il nostro sistema planetario; potreste indicarmi dove trovare maggiori dettagli?
    Grazie e complimenti per l’ottimo lavoro.

  4. Io nel mio piccolo, pensavo che tutti gli oggetti dell’Universo rispettavano delle leggi fisiche ben precise e già scoperte, devo ricredermi.

  5. @Matteo
    Secondo me, probabilmente è una serie di eventi che ancora noi sconosciamo, ma comunque assistita dalle nostre amate leggi fisiche 🙂

  6. Ma dai???? Questa cosa non me la sarei mai aspettata! La spiegazione del “braccio di ferro” pare anche a me quasi assurda…davvero improbabile per il mio modesto parere! Se i 6 pianeti fossero stati tutti attorno alla stessa stella ancora ancora avrei poteuto pensare in un colpo dalle probabilità paragonabili al 6 del superenalotto! Ma se sono già sei gli esopianeti e attorno a stelle diverse vuol dire che il fenomeno non è poi così raro…ma sono sicuri di aver fatto bene i calcoli?

    O non potrebbero essere pianeti in giro a zonzo nell’universo (dopo la morte della loro stella madre) catturati dal campo gravitazionale di queste stelle?

  7. Se non sbaglio Venere ruota in senso contrario rispetto agli altri pianeti del nostro sistema solare alcune teorie sono state ipotizzate ma non provate,è un bel rompicapo Gli esopianeti soperti seguono una legge fisica ancora sconosciuta. Come sempre gli articoli pubblicati sono molto interessanti

  8. L’argomento è molto interessante cavolo… Sicuramente studiare un modello che permetta di giungere a dare delle spiegazioni a queste configurazioni è molto complesso… bisognerebbe partire (a mio modestissimo parere) dalla stessa nube molecolare ( o nubi molecolari che si incontrano) e dalla sua dinamica fino ad arrivare alla formazione della stella stessa e dei rispettivi pianeti. Ogni volta che si presentano casi di questo genere mi vengono in mente idraulica e fluidodinamica… Basta una piccola anisotropia nella densità del liquido per creare situazioni del tutto inattese (i vortici ad esempio).
    Il disco stellare mi pare sia il prodotto di una nube molecolare molto poco “agitata”, che opera con calma nei milioni di anni.
    Ma quali sono le variabili che intervengono nel caso in cui la stessa nube molecolare presenta differenti densità fin dall’ inizio, o magari interagisce in maniera complessa gravitazionalmente con un altro corpo stellare o con un’ altra nube?
    Si potrebbe supporre ad esempio che il pianeta gassoso (che ambiva a diventar stella) che si muove di moto retrogrado si sia formato mentre la nube molecolare si condensava a formare la stella principale (quasi come un sistema doppio, no?)
    Un sistema complesso , anzi , un sistema caotico, e non deterministico, insomma!
    Bello però…

    Ps fuori tema: per chi interessa, oggi su rainews24 alle ore 12.35 hanno fatto un programma di approfondimento scientifico sullo spazio e sui telescopi in orbita! Si parlava degli specchi in lamina d’oro utilizzati per lo studio dei raggi x, ed era tutta roba italiana! Dovrebbero farlo ogni giorno, e dura circa una mezz’ oretta. Davvero molto interessante e ben fatto!

  9. Non ho capito se intorno alla stessa stella convivono pianeti retrogradi e pianeti “tradizionali”?

  10. il vero problema non è la rotazione retrograda intorno al proprio asse rispetto all rivoluzione intorno alla stella, ma è il fatto che la stessa rivoluzione avviene in verso opposto alla rotazione della stella intorno al proprio asse, come si vede nella figura. In realtà va detto che l’inclinazione dell’orbita rispetto all’asse di rotazione della stella non è 90°, ma diversa. Se questa superasse i 90° avremmo automaticamente un’orbita retrograda. In altre parole, ci vorrebbe qualcosa in grado di inclinare l’orbita e non soltanto l’asse di rotazione (come successo da noi per Urano). Il motivo è questo spostamento o proprio una nascita diversa? No, penso che la cattura sia da escludere per motivi vari: è quasi impossibile catturare qualcosa di quelle masse a meno che non arrivino a velocità relative prossime a zero… Boh…non so.
    le leggi fisiche si rispettano finchè non si trova qualcosa che va per conto suo. Sicuramente le ipotesi di formazione planetaria sono giuste, ma può esistere qualcosa che la disturba o che può ottenere lo stesso risultato. Vi ricordate delle nane brune che possono essere sia nate insieme alla stella o anche dal disco planetario? Si, direi che convivono, anche se non so se esistono gli stessi dati per gli altri pianeti delle stesse stelle. ma penso di sì…

  11. L’argomento è molto interessante cavolo… Sicuramente studiare un modello che permetta di giungere a dare delle spiegazioni a queste configurazioni è molto complesso… bisognerebbe partire (a mio modestissimo parere) dalla stessa nube molecolare ( o nubi molecolari che si incontrano) e dalla sua dinamica fino ad arrivare alla formazione della stella stessa e dei rispettivi pianeti. Ogni volta che si presentano casi di questo genere mi vengono in mente idraulica e fluidodinamica… Basta una piccola anisotropia nella densità del liquido per creare situazioni del tutto inattese (i vortici ad esempio).
    Il disco stellare mi pare sia il prodotto di una nube molecolare molto poco “agitata”, che opera con calma nei milioni di anni.
    Ma quali sono le variabili che intervengono nel caso in cui la stessa nube molecolare presenta differenti densità fin dall’ inizio, o magari interagisce in maniera complessa gravitazionalmente con un altro corpo stellare o con un’ altra nube?
    Si potrebbe supporre ad esempio che il pianeta gassoso (che ambiva a diventar stella) che si muove di moto retrogrado si sia formato mentre la nube molecolare si condensava a formare la stella principale (quasi come un sistema doppio, no?)
    Un sistema complesso , anzi , un sistema caotico, e non deterministico, insomma!
    Bello però…

    Ps fuori tema: per chi interessa, oggi su rainews24 alle ore 12.35 hanno fatto un programma di approfondimento scientifico sullo spazio e sui telescopi in orbita! Si parlava degli specchi in lamina d’oro utilizzati per lo studio dei raggi x, ed era tutta roba italiana! Dovrebbero farlo ogni giorno, e dura circa una mezz’ oretta. Davvero molto interessante e ben fatto!

  12. come sempre Vito va a fondo dei problemi. Per quanto ne so io, i vortici nel disco sono la norma e spesso danno l’avvio per le condensazioni che portano ai pianeti giagnti. Tuttavia, in questo semplice caso vengono trascinati dalla rotazione del disco e non possono andare in senso contrario. Cosa analoga capita anche per i sistemi doppi. Anomalie nella nube iniziale o disturbi gravitazionali (meglio i secondi) ci potrebbero stare, ma proprio perchè si otterrebbe un sistema caotico penso sia impossibile una sua durata nel tempo e quindi si avrebbe una caduta sulla stella maggiore o un abbandono del sistema. Avere osservato un fenomeno che dura pochissimo sarebbe un caso troppo fortunato (anzi 6…). A meno che non sia comunissimo, ma qui non riesco a crederci molto…

  13. Complimenti per la bella esposizione Enzo. Nel frattempo cercherò di dare un suggerimento….. avveniristico: e se i pianeti non nascessero dal disco protoplanetario ma dalla stella stessa? Vedere gli oggetti HH (Herbig Haro). Se ci ragionate sopra spiega abbastanza bene le diverse anomalie rilevate sia dal punto di vista retrogrado, che dell’inclinazione del piano dell’orbita e… perchè no, pianeti giganti e di tipo terrestre e la loro posizione relativa. Aiutino in proposito: la migrazione dei pianeti va verso l’esterno e non verso l’interno.
    Pensate che ho esagerato? Il futuro lo dirà……

  14. Ciao a tutti, so di esser il solito “fuori di melone”, ma quando leggo articoli su avvenimenti “parafisici” 😯 come questo, non posso far altro che abbandonarmi e lanciare la mia immaginazione ai confini dell’Universo…
    Mi sono ritrovato a giocare con una trottola (ve le ricordate le trottole? quei divertenti giochini, dai quali estraevi un filo e ne ricavavi una fantastica rotazione che sembrava non aver mai fine), Bene, prendete una trottola e azionatela, la sua rotazione rimarrà come ovvio immutata da inizio a fine ciclo allorchè non rimarrà inerte e pronta e essere nuovamente azionata. Proviamo ora a poggiarla ad ex. su di una superficie gommosa leggermente concava al centro e azioniamo la trottola sul bordo di essa (così facendo, la concavità riprodurrà per qualche secondo l’attrazione gravitazionale alla quale un ipotetico esopianeta viene sottoposto) a questo punto abbiamo sia il movimento rotatorio della trottola, sia una rivoluzione della stessa attorno al centro della ns superficie. Ma se per ipotesi, noi, questo piano su cui posa la trottola, a rotazione innescata, iniziassimo ad inclinarlo in direzione opposta alla rivoluzione della stessa trottola, se non addirittura a distorcerlo, ne produrremmo sicuramente un’inversione di rivoluzione!!! probabilmente inversa anche alla rotazione della stessa trottola! E’ pensabile a questo punto, che all’origine della singolarità citata nell’articolo riguardo appunto alcuni di questi esopianeti, vi sia stata o vi sia tuttora una distorsione, un’increspatura, un’alterazione della trama dello Spazio, impercettibile ai nostri strumenti di misurazione? Naturalmente, essendomi dilungato fin troppo (non ho il dono della sintesi 😳 ), non è il caso che mi soffermi anche sulle cause che potrebbero determinare tali distorsioni (interazione con possibile “massa/materia oscura” ecc. , perchè potrebbero essere moltissime.
    Molto Star-Trekkiana come idea, ma anche molto divertente, no? :mrgreen:

  15. @Sandro,
    non penso che si debba rivedere del tutto la formazione planetaria. Probabilmente alla teoria già stabilita e ormai ribadita da molte osservazioni di dischi planetari si dovranno aggiungere fenomeni in grado -a volte- di deformare la struttura complessiva. E non penso che basti immaginare la nascita direttamente dalla nube che collassa: le stelle doppie seguono l’equilibrio spin-orbita… Gli HH sono getti che indicano un’attività, ma non credo possano influire sulla dinamica del sistema.
    Però…mai dire mai!!

  16. @Enzo
    quindi secondo te il moto retrogrado di un pianeta è da attribuirsi ad un evento che interviene soltanto dopo la nascita del pianeta in questione, se ho capito bene?
    Un’ altra domanda, poi giuro non ti disturbo più: L’estrema vicinanza di questi pianeti retrogradi alla loro stella, può essere interpretata come l’indizio di un passato molto travagliato e instabile. Fatta questa premessa, l’ unica cosa che riesco a immaginarmi (e che non è che mi convinca del tutto) oltre a quella prima citata (anomalie nella nube), è quella che un corpo estraneo si posizioni proprio nella parte del disco planetario, alla giusta distanza per intercettare quel materiale leggero che compone tipicamente un pianeta gassoso, ma in moto retrogrado appunto, e da quel momento incominci ad accrescere le sue dimensioni fino a diventare un pianeta come Giove. Certo, non sono le migliori condizioni di crescita per un pianeta…ma a quel punto, vista l’anomala situazione, il pianeta perde energia e si avvicina sempre più alla stella. Che altro mai potrei immaginarmi??? Il caso più bello e affascinante però è quello del piano orbitale inclinato rispetto alla stella… magari è anche quella una conseguenza della relatività generale come per mercurio :mrgreen:

  17. @kyughs,
    bella l’idea della trottola… ma non vi è nemmeno bisogno di increspature spazio-temporali. Forse basrerebbe inclinare il piano di riferimento per effetti gravitazionali esterni. Non so sicuramente come, ma probabilmente è quello che si è cercato di proporre per adesso…
    @Vito,
    si penso che tutto capiti dopo, anche se non so come… 😳 . La migrazione dei pianeti avviene verso l’interno per perdita di energia orbitale. Ma si discute anche di migrazioni verso l’esterno. Alcuni ipotizzano che anche Giove e Saturno siano nati molto più vicini e poi si siano portati verso l’esterno inisieme … al momento angolare del Sole . Ma rimaniamo con i piedi per terra… Direi che al momento non potremo fare di più (almeno noi….)

  18. Buona galassia a tutti e scusate se mi intrometto, ma la cosa sembra troppo interessante per non farlo.
    Secondo me le possibili spiegazioni del fenomeno osservato sono molto più semplici e meno fantasiose di quanto possiamo immaginare.
    Se l’argomento del contendere è il fatto che tutti i pianeti di un determinato sistema girano intorno alla propria stella in senso contrario rispetto a quello di rotazione dell’astro, allora la spiegazione potrebbe essere questa: la stella è soggetta ad un movimento complesso, cioè potrebbe ruotare intorno al suo asse e contemporaneamente quest’ultimo potrebbe ruotare a sua volta producendo, ogni tot milioni di anni terrestri, un “capovolgimento” dell’astro rispetto alla posizione iniziale. Praticamente come se all’improvviso il Sole si ritrovasse a testa in giù, dando l’effetto (ovviamente illusorio) di aver cambiato il suo senso di rotazione rispetto a quello dei pianeti del sistema. Questa ipotesi potrebbe essere confermata dall’osservazione di stelle il cui asse di rotazione non è allineato con il piano orbitale del sistema, proprio perchè in fase di “capovolgimento”.
    Inoltre penso che un sistema stellare non sia immobile, ma il suo piano possa ruotare e “capovolgersi” rispetto alla posizione iniziale; in questo caso il movimento di rotazione… diciamo frontale della stella sarebbe, per una semplice deduzione fisica, più veloce rispetto a quello delle orbite dei pianeti che le girano intorno. E questo potrebbe rafforzare la prima ipotesi.
    Se, invece, il problema è che uno solo dei pianeti gira in senso contrario rispetto a tutti gli altri del suo sistema, allora purtroppo non saprei proprio dare alternative alle idee che sono state elencate precedentemente o alle teorie già sviluppate in proposito.
    Grazie a tutti e complimenti per l’articolo 🙂

  19. Sono le 05,30 di mattina. La nebbia fitta non mi fa vedere lo svincolo che dalla via emilia , mi immette nella strada di casa.dopo 1 km mi immetto nella laterale parallela che mi porta verso casa e comincia una cosa strana. Sparisce come spazzata dal vento , la nebbia.con l auto mi dirigo a casa piu velocemente e , quando svolto e metto il muso verso bologna , vedo all orizzonte un lampo di luce rossa che partiva dalle colline a sx fino alla bassa pianura aq dx . Continuo a guidare , e il lampo si stringe al

  20. Troppo lungo il primo messaggio. Ci riprovo. Febbraio 93.All orizzonte vedo un lampo rosso/arancio che prende tutto l’orizz. Visibile.sono le 5.00 circa di mattina.Il lampo si stringe all orizz. E si innalza nel cielo diventando man mano da arancione a giallo poi sempre piu chiaro fino a diventare bianco accecante x 5\6 secondi. Luce a giorno x quei secondi che si e’ affievolita x tornare buio.il tutto durato minimo 15\20 secondi. Prima di vedere il fenomeno c era nebbia con visibilita 10 mt.E’ sparita di colpo ed e’ iniziato .dopo circa 5 sec dalla fine, a buio gia ristabilito ho udito un boato e un forte rumore metallico che mi ha ricordato un camion con rimorchio lanciato in velocita su strada sconnessa. Ho guardato la via emilia ma di camion neanche l ombra.Dissero che un sassetto meteoritico sarebbe entrato in atmosfera x cadere in un casolare abbandonato nel ferrarese e un altro era caduto in mare adriatico. Mi pare strano che gg dopo diramarono la notizia di un asteroide che avrebbe potuto colpire la terra begli anni avvenire. Mi sapete dire di piu su cio che ho visto ? Eugenio

  21. Vi è la possibilità che un baricentro di massa scostato dal centro geometrico di un pianeta faccia modificare il piano di rotazione rispetto alla propria stella? Perché se così fosse il pianeta potrebbe, dopo miliardi di rotazioni aumentare l’angolo di inclinazione della propria orbita fino a passare i 90°; a quel punto ci parrebbe muoversi “al contrario”, mentre di fatto la sua orbita originariamente, e probabilmente anche in futuro, è concorde alla stella…
    Ipotesi per ipotesi, ne ho voluto sparare anche io una… anche grossa! :mrgreen:

  22. Penso che sia l’altro modo di dire quello che ho pensato io precedentemente. Che sia la stella a ruotare anche frontalmente o il pianeta a subire una qualsiasi influenza esterna che gli faccia inclinare il piano orbitale durante la sua rivoluzione, l’effetto visivo sarebbe lo stesso. Cioè in entrambi i casi un osservatore residente sul pianeta vedrebbe la stessa cosa: dopo un certo numero di rivoluzioni la stella comincia a ruotare al contrario.
    Personalmente non penso che sia così tanto grossa…. ma io sono e resto comunque un profano, quindi il giudizio lo lascio agli studiosi, in particolare a quelli meno ancorati a teorie già affermate e condivise.
    Mi spiego meglio. Fino ad oggi (e questo non lo sto affermando io in questo momento, ma lo si afferma nello stesso articolo: “E sembrava più che logico, finora, che i pianeti si accrescessero nel piano del disco e che mantenessero la sua stessa rotazione. Il nostro sistema Solare ce lo aveva insegnato.”) c’era una determinata convinzione, questa scoperta l’ha messa in discussione, quindi sarebbe il caso che la comunità scientifica prendesse in considerazione tutte le possibili spiegazioni, anche quelle che possono sembrare più assurde, o meglio ancora più banali, per cercare di ridisegnare la struttura concettuale e teorica della materia senza rimanere ancorati testardamente alle precedenti teorie…. in fondo le più grandi rivoluzioni scientifiche si sono avute proprio grazie alla crisi di visioni precedenti, basti pensare a Copernico, Galileo, Kurt Godel o altri grandi pensatori del passato.
    Andrea, anche se non ti conosco penso che nel tuo piccolo la tua idea possa aiutare la scienza a trovare una spiegazione. Tutti dovrebbero sentirsi tirati in ballo.
    Beh, speriamo che presto avremo una dimostrazione che questo fenomeno rilevato non sia semplicemene un’eccezione, ma un caso, come tanti, in cui si può applicare la stessa regola generale…. che a quanto pare non è ancora conosciuta :mrgreen:

  23. Scusa Totore, non avevo capito che intendessi quello sulla stella… ero a lavoro ed ho letto al volo. Ma che dici, brevettiamo queste due teorie? Magari tra qualche hanno verremo citati sulle enciclopedie! :mrgreen:

  24. @tutti,
    in questi giorni ho avuto poco tempo a guardare il computer e mi saranno saltati vari commenti… Volevo fare un ragionamento generale. La formazione planetaria ha sicuramente delle regole ormai abbastanza chiare e stabilite e ce lo dicono i dischi di accrescimento che si vedono su altre stelle. Il problema non è tanto di “formare” in altro modo…ma di “deformare” in qualche modo. La mia idea è quindi che effetti mareali e perturbativi siano quelli che in realtà vanno a modificare la costruzione finale di un sistema planetario. Quello che va probabilmente cambiato è l’idea generale (ma già messa in dubbio da anni) che un sistema planetario sia un qualcosa di immutabile. La migrazione dei pianeti (non acora capita perfettamente da un punto di vista dinamico) è un dato di fatto e certamente le variazioni drastiche orbitali potrebbero facilmente esere legate a questi cambiamenti su larga scala…

  25. Andrea non ti preoccupare, tutto tranquillo 😉
    Riguardo alle nostre idee…. magari si potessero brevettare! Sarebbe bello essere citati nella letteratura scientifica, ma penso che, seppur interessanti, le nostre due speculazioni non basterebbero… purtroppo 😯

    @enzo
    Non me la sento di parlare anche a nome di Andrea, ma probabilmente concorda con ciò che sto per dire.
    I miei studi mi hanno portato in un campo lontano dall’astronomia, quindi veramente non saprei che pesci pigliare sull’argomento. Per ora mi limito a ragionare basandomi su principi banali di fisica elementare, e pur essendo un grande appassionato della materia non ho le conoscenze adatte a teorizzare… purtroppo!
    Quindi mi diverto a dire la mia su ciò che mi colpisce (anche se a volte me ne escono di grosse!) e mi lascio affascinare dai più disparati articoli sulla materia, ma la scienza la lascio a coloro che la conoscono molto più a fondo di me, penso che sia giusto così.
    Rinnovo i miei complimenti allo staff del sito e vi esorto a continuare a stupirci con “effetti speciali” :mrgreen:
    Buona galassia a tutti!

  26. Scusate la mia ignoranza in materia, paragonabile solo alla mia immensa passione per l’astronomia..ma proprio stasera su National Geographic ho visto un docmentario che parlava di collisioni spaziali.. e si afermava che in seguito ad un enorme asteroide scontratosi con Venere, quest’ultimo ha cambiato rotazione (hanno detto che Venere gira in senso opposto rispetto a tutti gli altri pianeta del nostro sistema solare). Inoltre anche l’asse della Terra si è inclinato in seguito all’impatto tremendo che avvenne con un mini-pianeta cui seguì la formazione della Luna..
    Non potrebbero essere le stesse cause anche in questo caso? che ne pensate?

  27. @ Valerio
    mi permetto di rispondere: credo tu abbia fatto un pò di confusione. Venere (come Urano) gira “su se stesso” in senso opposto rispetto agli altri pianeti del sistema solare… l’articolo si riferisce al moto di rivoluzione dei pianeti intorno alla propria stella non di rotazione sul proprio asse. In merito all’eventualità di un impatto con un altro corpo non credo sia verosimile, in quanto l’energia necessaria per cambiare il senso di rivoluzione di un corpo, credo, distruggerebbe i corpi impattanti. Spero di non aver detto castronerie… 🙄

  28. @Daniele,
    dici molto bene…
    l’energia orbitale è troppo grande per essere cambiata da impatti diretti. Non per niente gli asteroidi si distruggono tra loro, ma le orbite cambiano di molto poco e non si può certo cambiare il senso di rivoluzione. L’unico modo potrebbe essere l’azione delle forze mareali o anche delle risonanze. Queste ultime, in realtà non cambiano il senso di rivoluzione, ma agiscono sull’inclinazione dell’orbita. Se questa supera i 90° ecco che automaticamente il pianeta rivolve in senso opposto. Questa mi sembra la migliore “tecnica”, anche perchè le inclinazioni sono abbastanza elevate e quindi non rispettano il piano di formazione planetaria…