“Soffia! Soffia!” Questo era l’urlo lanciato dalle vedette poste in cima agli alberi delle vecchie baleniere quando il cetaceo veniva localizzato attraverso il suo soffio. L’acqua ingoiata dai giganteschi mammiferi marini, filtrata dei suoi microscopici gamberetti, era scaraventata all’esterno dallo sfiatatoio posto sopra il capo dell’animale sotto forma di alti getti di vapore. Cosa possono avere mai a che fare con Moby Dick i nostri giganteschi buchi neri? Beh… sembra che facciano qualcosa di molto simile anche se su scala ben più grande…
Sappiamo che al centro di molte galassie risiedono supermassicci Buchi Neri che possono anche raggiungere masse di milioni di volte quella del Sole. Essi agiscono come “mostri” in agguato, pronti a inghiottire la materia che li circonda per mezzo della loro fantastica attrazione gravitazionale. Le osservazioni X mostrano chiaramente che un’enorme quantità di energia è prodotta da questo materiale che cade dentro le fauci del gigante. Parte di essa viene “risputata” fuori (prima ancora che entri all’interno dell’orizzonte degli eventi altrimenti non potrebbe più uscire…) attraverso getti di materia di potenza estrema. Si pensava che la materia scaraventata da questi getti coinvolgesse solo gas posto all’interno della galassia. Invece, la nuova ricerca ha mostrato che questo spaventoso “soffio” si propaga anche nello spazio tra galassia e galassia e può spostare il gas intergalattico che si trova negli ammassi.
Immagine a falsi colori della regione centrale di un ammasso galattico osservato nella lunghezza d’onda dei raggi X. I getti emessi da un buco nero immenso posto al centro di una galassia attiva (macchie violette) si propagano nello spazio tra galassia e galassia. (Fonte: S. Giodini/A. Finoguenov/MPE)
Questo fatto dimostra che i Buchi Neri interagiscono direttamente con lo spazio circostante e i suoi getti trasportano e spostano immense quantità di gas intergalattico. Questo spiega molto bene la scarsità di gas che si osserva negli spazi “vuoti” tra galassia e galassia appartenenti agli ammassi che legano tra loro gravitazionalmente le più grandi strutture cosmiche. Studiando ben 300 gruppi di galassie attraverso osservazioni X, il gruppo di ricercatori del Max Planck Institute di Monaco ha mostrato chiaramente che l’attività dei Buchi Neri al centro di galassie attive ha drammatici effetti sullo spazio circostante. L’energia che essi emettono riesce a addirittura a espellere il gas intergalattico fino a farlo uscire dal $campo$ gravitazionale dell’intero ammasso. La potenza dei getti è tale da coinvolgere spostamenti di gas fino a distanze paragonabili a quella esistente tra la Via Lattea e Andromeda.
Il mistero della massa di gas mancante all’interno dei gruppi di galassie è stato risolto e ancora una volta i Buchi Neri si impongono tra gli oggetti più fondamentali nel modellare la struttura a grande scala dell’Universo. Ciò capita soltanto negli ammassi non troppo massicci. In questi ultimi l’energia emessa dai buchi neri non riesce a strappare il gas all’attrazione gravitazionale dell’insieme numerosissimo di galassie che compongono l’ammasso.
“Soffia! Soffia!”…
Una domanda spero non troppo ingenua.
Può essere considerato un “effetto fionda” questa espulsione violenta di gas provocata dai buchi neri?
@Gaetano,
mmmmh… direi di no. L’effetto fionda è qualcosa legato solo alla gravita e alla velocità e direzione relativa (pura dinamica). Qui invece vi è un’interazione tra materia che cade velocemente e campo magnetico… (magneto-dinamica)….
@Enzo,
Grazie mille!
In realtà era più una speranza… per poter semplificare cose talmente ostiche da capire.
Ma a che cavolo di velocità viaggerano quasti gas? 😯 ?? A quella della luce? A noi ci protegge il vento solare, immagino.. 😕
Profe, meno male che continua a spiegare “terra terra” questi argomenti complessi, se non lo facesse non “visiterei” più Astronomia.com continui così. 😛
Carina l’immagine… somiglia molto a quelle macchie informi che spesso si presentavano sugli schermi dell’Enterprise sotto gli occhi di Kirk e Spock, e che in genere raffiguravano la classica “regione di spazio sconosciuta”!
domanda:
questi getti possono essere così potenti da trascinarsi dietro anche stelle vicine al centro della galassia, o sono comunque troppo lontane dal buco nero centrale per esserne influenzate? Dipenderà dalle masse in gioco, quindi ogni caso sarà differente, ma che distanza ci può essere tra il buco nero supermassiccio centrale e le prime stelle del centro delle galassie?
Quindi si potrebbero usare i buchi neri come motori a reazione!!! Che so… metti che si debba spostare il sistema solare: basta metterlo in orbita intorno ad un buco nero e direzionare il soffio! Facile, no? 🙄
una domanda, ho letto la descrizione su wikipedia e su decine di altri siti sui buchi neri, ma non riesco a trovare una risposta soddisfacente!
dove finisce la materia fagocitata dal buco nero?
disintegrata? modificata? gli atomi scompaiono così? nel nulla?