Una coda di neonati

Il Galaxy Evolution Explorer della NASA ha scoperto una “coda” collegata a una galassia costellata di stelle appena nate. Il gigantesco filamento si è creato quando la galassia IC 3418 è entrata nell’affollato ammasso della Vergine. Ancora una volta si scoprono nuovi meccanismi che portano alla nascita di stelle. E’ proprio vero che la vita ha una forza dirompente, su qualsiasi scala sia rappresentata.


Le collisioni tra galassie sono un fenomeno piuttosto comune nell’Universo. La nostra Via Lattea farà lo stesso con quella di Andromeda tra pochi miliardi di anni. In questi casi le gigantesche strutture si aggrovigliano tra loro, gettando gas e polvere tutt’attorno. Spesso le galassie coinvolte lasciano come segnali della violenta battaglia gravitazionale code di materiale strappato durante la lotta.

La coda di IC 3418 si è invece formata in un modo molto diverso. La galassia non ha avuto un rapporto diretto con un’altra singola galassia, ma con tutto l’ammasso galattico della Vergine. Esso contiene circa 1500 strutture ad una distanza di 54 milioni di anni luce da noi. Questo enorme insieme è permeato di gas caldissimo che interagisce con IC 3418, obbligandola ad attraversarlo alla velocità di 1000 km al secondo (poco meno di 4 milioni di km all’ora). A questa incredibile velocità la piccola galassia è strattonata e forma una coda di gas violentemente increspato.

Questa coda non è visibile con gli strumenti comuni e si evidenzia solo nell’ultravioletto. Essa è punteggiata di stelle massicce e giovanissime. La formazione stellare avviene in questo filamento di idrogeno molecolare eccitato dal passaggio della galassia. E’ la prima volta che questo meccanismo, soltanto ipotizzato precedentemente, viene osservato direttamente. La turbolenza presente nel gas è sufficiente a creare nuovi nuclei stellari.

Viva la vita!

la galassia IC 3418

Nell’immagine a destra, presa da terra nella luce visibile, la galassia IC 3418 (vicina al bordo destro) si mostra del tutto isolata. In quella a sinistra, ripresa dal Galaxy Evolution Explorer nell’ultravioletto, si vede invece benissimo la coda che essa si sta trascinando dietro e creatasi durante il passaggio attraverso il denso e caldo gas che permea l’ammasso galattico della Vergine. La turbolenza esistente nella “coda” riesce a innescare gli addensamenti di materiale che portano alla formazione di nuove stelle.

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5 Commenti

  1. Wow! Favoloso 😀 Viva la vita! L’universo ci riserva ogni giorno nuove cose sorprendenti. Meraviglioso 🙂

  2. Certo che sì, caro Enzo, la vita è il fulcro di tutto e permea l’universo anche se non è detto sia biologica. E’ proprio lo “spirito” della vita, il suo modo di essere, la sua filosofia che si sviluppa, nel macro e nel micro.
    Belle notizie e meravigliose scoperte come sempre, grazie.

  3. Sono immagini eccezionali che ci mostrano l’eterna danza dell’universo che pare non abbia mai una fine

  4. si, avete proprio ragione… la vita non ha confini e vince sempre! L’astronomia ci insegna a essere più umili e ad aprire la mente verso cose più grandi e sublimi della misera vita quotidiana che cercano di imporci. Ma noi sappiamo dove guardare e a cosa pensare! 😀

  5. viva la vita…una cosa meravigliosa..che la maggior parte della gente non capisce…quando alzano gli occhi al cielo …dicono.”ah, guarda le stelle”..ma non riescono a capire cosa stanno guardando in realtà…la straordinaria varietà dell’universo…la sua meravigliosa comlessità…
    “Sebbene, come le stelle, siamo il frutto dell’evoluzione, per qualche ragione siamo diventati molto più complessi di un corpo celeste. E per questo abbiamo il dovere di preservare la straordinaria capacità di comprendere l’intero universo.”