Un mini-uovo di Pasqua con sorpresa

Una meteorite trovata nel 1934 contiene un piccolissimo uovo di Pasqua al suo interno. Ed è proprio lui la sorpresa, rappresentando il minerale più antico del Sistema Solare trovato finora.


Prima che la Terra si formasse, il Sistema Solare era un luogo molto caldo. I primi “mattoni” primordiali, ossia i primi grani solidi che avrebbero in seguito formato i planetesimi attraverso l’accrescimento di materia, dovevano essere particolarmente resistenti alle alte temperature. Non per niente i pianeti rocciosi più interni hanno densità maggiori di quelli esterni (a parte le atmosfere gassose, ovviamente) e hanno una percentuale molto alta di metalli e di minerali refrattari, ossia di quelli che ben sopportano un calore molto elevato. Se si voleva creare qualcosa di solido in quelle condizioni, si doveva farlo a temperatura veramente alte.

Le meteoriti, anche se trovate molti anni fa, sono sempre un laboratorio di ricerca importantissimo per studiare queste primissime fasi di formazione planetaria. Esse rappresentano veri e propri fossili dei primi vagiti del disco di gas e polvere che circondava la nostra stella appena nata. Non solo però. La tecnologia migliora sempre più e le possibilità di analizzare le meteoriti nei dettagli più piccoli cresce con lei.

Non deve stupire, quindi, se una meteorite trovata nel 1934 nel nord Africa (NWA 1934) continui a essere studiata ancora oggi. Al suo interno si vede molto bene un’intrusione biancastra a forma di uovo, attraversato da linee scure, che le ha suggerito il nome di “cracked egg” (uovo spaccato). Le dimensioni dell’uovo sono molto piccole: 2.75 mm x 4.5 mm, ma estremamente importanti. Esso, infatti, rappresenta un minerale che era ancora sconosciuto in Natura. Gli è stato dato il nome di Krotite, in onore del dottor Alexander N. Krot dell’Università delle Hawaii.

La kronite trovata all’interno della meteorite NWA 1934, sembra proprio un uovo spaccato

La krotite trovata all’interno della meteorite NWA 1934, sembra proprio un uovo spaccato.

La meteorite è una condrite carbonacea (tra le più antiche in generale), ma l’intrusione bianca è sicuramente ancora più vecchia ed è un fantastico refrattario, in grado di resistere a temperature altissime. Proprio quello che era necessario nelle prime $fasi$ del Sistema Solare. La sua composizione chimica è CaAl2O4, un ossido di calcio e alluminio formatosi a bassa pressione. La struttura è molto simile a quella di minerali creati in laboratorio per la produzione di calcestruzzi moderni resistenti al calore, ma mai si era trovato in Natura. Per crearlo in laboratorio è necessario arrivare a 1500°C e mantenere la pressione molto bassa, proprio in condizioni simili a quelle della nebulosa solare primitiva, circa 4.6 miliardi di anni fa.

Lo studio della NWA 1934 continua. Sembra che il nostro “uovo” contenga almeno altri otto minerali, di cui probabilmente uno ancora sconosciuto alla mineralogia. Le sorprese non sono finite.

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9 Commenti

  1. E’ fantastico Enzo, si scoprono nuove combinazioni di elementi, nuovi minerali.
    Conoscendone la composizione si potrà riprodurli in laboratorio e magari scoprirne utili proprietà.
    Si tratta pur sempre di minerali costituiti da elementi chimici conosciuti, un giorno si potranno scoprire anche nuovi elementi stabili della tavola periodica o è fantascienza?

  2. Veramente interessante. Chissà se si può procedere a una datazione con il calcio e l’alluminio…. 😕
    Interessante anche la presenza di un minerale sconosciuto… 😯
    Alla fine, caro Enzo, i misteri non ce li dobbiamo ceracre nella galassia: ce li abbiamo sotto casa…
    P.S.: Meglio rinominare il minerale da Kronite a krotite…. Non vorrei che lo scopritore la prenda a male…. 😉

  3. Molto,molto interessante.Le meteoriti mi hanno sempre affascinato.
    P.S. wow!Red,complimenti!Vedo che sei entrato nello staff del sito…com’è bello vedere quella piccola scritta verde nel tuo commento :mrgreen:

  4. @peppe: Grazie per il link!! 🙂
    In effetti, ricordavo vagamente il metodo del potassio – argon, in cui il potassio 40 si trasforma in calcio. Se non ricordo male, è il metodo utilizzato per datare le rocce più antiche rinvenute sulla terra. Non so però se sia applicabile in questo caso…..
    @Elis: 😳 Grazie per i complimenti!!! Anche a me piace la scritta “Staff di Astronomia.com” sotto i miei interventi. Ma mi rendo conto che non sono all’altezza degli altri componenti del gruppo… 😥 Vedrò di fare quello che posso per meritarla…. Come vedi, anche da “vecchietti” tocca crescere!!
    “E quando penso che sia finita, è proprio allora che comincia la salita!! Che fantastica storia è la vita…..” 😎

  5. Ma certo che sei all’altezza! :mrgreen: Enzo sa scegliere bene 😎
    Concordo con te…la vita è un fantastica storia ,ci stupisce ogni giorno come la Scienza 😉

  6. Salve,sono nuovo in questo forum…cercavo notizie al riguardo di questo nuovo minerale…sono 10 anni che colleziono meteoriti,e ho una piccola collezione di circa 400 pezzi,tra cui la sopra citata meteorite in cui hanno scoperto in minerale…prima era un pezzo tra tanti,ma adesso,e’ uno dei più importanti.dobbiamo molto della nostra conoscenza alle meteoriti,sono come dei libri aperti…
    Se qualcuno fosse di Rimini,vi inviterei volentieri in osservatorio per vedere da vicino delle vere meteoriti.
    Faccio di nuovo i complimenti per questo bellissimo sito.
    Notte
    Davide