Attorno a Vesta

Il 15 luglio la missione Dawn è stata immessa in orbita attorno a uno dei più grandi asteroidi, 4 Vesta. Le caratteristiche superficiali del tutto peculiari di questo oggetto e i suoi legami con alcuni NEA e con le meteoriti basaltiche dette Eucriti, ne fanno un obiettivo scientifico di prim’ordine.


L’asteroide Vesta

L’ultima immagine di Vesta, ripresa dalla sonda Dawn, è stata effettuata a una distanza dall’asteroide di circa 40000 km ed è mostrata nella figura a fianco. In essa un pixel corrisponde a meno di 4 km. L’entrata in orbita avverrà a una distanza ben inferiore, circa 16000 km, permettendo la visione di dettagli sicuramente sbalorditivi. Nel contempo si potranno effettuare misure accurate della massa e della densità. Non conoscendole ancora esattamente, l’esatto momento della cattura orbitale non può essere previsto con molta precisione.

Al momento Vesta è ancora considerato un asteroide anche se le sue dimensioni (578×560×458 km) e la sua forma molto regolare lo faranno quasi certamente spostare nella nuova classe dei pianeti nani, in cui vi sono già 5 oggetti (un asteroide (Cerere), tre oggetti della Fascia di Kuiper (Plutone, Haumea e Makemake) e un oggetto del disco diffuso oltre la suddetta fascia (Eris)). Non voglio assolutamente polemizzare con questa definizione a dir poco “bizzarra”, voluta principalmente per tenere Plutone (l’unico ex-pianeta scoperto dagli americani) in una posizione di un certo prestigio rispetto ai suoi innumerevoli compagni di viaggio trans-nettuniani. Tutto ciò ha ben poco di scientifico…

Tuttavia, accettiamo la situazione (sempre che duri) e parliamo di Vesta per quello che è: un nucleo proto planetario che è sopravvissuto alla strage avvenuta nella fascia asteroidale durante il completamento della formazione di Giove. La sua massa già considerevole ha fatto sì che non venisse distrutto da impatti con altri asteroidi, al pari di Cerere, Pallade e pochi altri. Tuttavia, la sua superficie è stata segnata da un enorme cratere i cui frammenti, espulsi nello spazio vicino, hanno dato origine alla “famiglia” di Vesta, ad alcuni NEA di tipo tassonomico peculiare, del tutto simile a quello del grande genitore, e alle meteoriti chiamate Eucriti. Esse mostrano chiari segni di evoluzione termica e si pensa che Vesta sia stato uno dei pochissimi asteroidi che abbiano subito un processo di differenziazione.

Pochi giorni ancora e potremo finalmente scoprire i tanti misteri di un asteroide davvero unico.

Poi la sonda Dawn lascerà il grande asteroide per proseguire verso il “re” della fascia asteroidale, Cerere, il più grande tra tutti con i suoi circa 1000 km di diametro, che raggiungerà nel luglio del prossimo anno.

Ci sentiremo sovente per descrivere i vari passi della fondamentale missione.

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21 Commenti

  1. stranamente la NASA è stata finora abbastanza avara nel rilasciare immagini di Vesta… 🙁
    Nell’attesa che arrivino immagini molto dettagliate, con le foto sin qui ricevute, alcune persone hanno realizzato piccoli filmati che potete vedere a questo link
    http://planetary.org/blog/article/00003078/
    😉

  2. Stupendo, finalmente! Non vedo l’ora che arrivino le immagini ad alta risoluzione e tutto il resto, chissà cosa si scoprirà! 🙂

  3. a mano a mano che la NASA fornisce foto di Vesta, mi fa molto piacere condividerle con tutti voi, appassionati come me!! 😉
    ecco un confronto tra le dimensioni di Vesta e altri asteroidi sinora incontrati dalle sonde negli ultimi 30 anni! Vesta è davvero enorme!
    http://dawn.jpl.nasa.gov/multimedia/images/571423main_pia14316-full_full.jpg

    qui invece vediamo un anaglifo (immagine in 3D da vedere con occhialini rossi e blu, la lente rossa sull’occhio sinistro)
    http://www.nasa.gov/images/content/571438main_pia14314-full_full.jpg
    questa è la parte australe di Vesta, nei pressi del Polo Sud

  4. Vesta è veramente un pianeta nano affascinante.
    Come possa esserci del basalto su un corpo celeste così piccolo è proprio un mistero…
    Nuove sorprese ci attendono!! 😎

  5. cari tutti,
    in ogni immagine di Vesta (che stanno arrivando sempre più frequentemente) si vedono delle strutture a strisce che sembrano essere più vecchie dei crateri (i quali non sembrano molto numerosi). Probabilmente, sono chiari segni di fusione superficiale e di scorrimento di materiale. Dalla NASA non sono ancora giunti commenti sulle immagini, ma sarei pronto a scommetterci… (basandomi solo sulle immagini, ovviamente…). Stiamo con le antenne dritte!

  6. Ho seguito dal alcuni mesi il viaggio di avvicinamento dello spacecraft Dawn e devo dire che la sonda è stata puntuale come un orologio svizzero. Quanto alle immagini mi pare finora siano piuttosto scarse, se paragonate a quelle pubblicate per la sonda Messenger in orbita su Mercurio. Una domanda agli esperti: il picco centrale che vediamo nella foto dell’articolo e in quelle sul sito della NASA è il “mitico” (già rilevato da Hubble) rilievo che si trova al centro dell’immenso cratere presente nell’emisfero sud del protopianeta?

  7. Sono passati parecchi giorni da quando la sonda Dawn è entrata in orbita di Vesta. Mi sarei aspettato una pioggia di fotografie, come consuetudine della NASA e come era successo con altri asteroidi e comete, visitati da sonde spaziali. 😉
    In questo caso ufficialmente sono state pubblicate 4 foto… 😯
    Non saprei cosa pensare…
    L’ipotesi più strana che mi viene in mente è che per qualche capriccio alla NASA abbiano deciso di non renderle pubbliche (andando contro i loro propri interessi). 😡
    Altra ipotesi è che ci sia stato un maledetto guasto alla sonda, che alla NASA stanno cercando di riparare… ma… ricordate i guai del robottino Spirit su Marte? La NASA non si è mai tirata indietro quando c’è stato un guasto!! Anzi, ha sempre cercato di fare il possibile per sfruttare al meglio una situazione catastrofica, con ottimi risultati!
    Ultimissima ipotesi è che … 😳 😆 ma no! Lasciamo perdere… Per fortuna gli ufologi sono in vacanza, sennò chissà cosa si inventerebbero…

    Comunque ho studiato un po’ meglio le 4 foto e … ho trovato che inquadrano sempre la stessa zona, anche se sono state scattate in giorni differenti e con diverse condizioni di luce!!!

    http://software.astronomia.com/applets/clusters/vesta09luglioA.jpg
    http://software.astronomia.com/applets/clusters/vesta09luglioB.jpg
    http://software.astronomia.com/applets/clusters/vesta17luglio.jpg
    http://software.astronomia.com/applets/clusters/vesta18luglio.jpg

    per divertimento, tenendone fissa una, ho “girato” le altre e segnato con un cerchietto rosso quattro simpatici crateri che si vedono sempre!
    E’ proprio la stessa zona, non c’è che dire!!! 😯

    Però per una sonda che “orbita” un corpo celeste mi pare una strana coincidenza… sarà voluto?!… Mah… aspettiamo ancora i prossimi giorni… 😉

  8. Veramente affascinanti le immagini ! Pensare che la sonda si trova in orbita a poche migliaia di chilometri da questo corpo celeste, a me scatena l’immaginazione!! Utilizzando qualche dato circa le sue caratteristiche fisiche mi sono fatto due semplici conti e mi sono divertito ad immaginarmi su Vesta per una breve vacanza (e, concedetemelo, potendo rimanere miracolosamente vivo e vegeto!). Tenendo conto che sulla Terra la velocità di impatto al suolo di un uomo che salta da un primo piano di un edificio (circa 3 metri, una quota abbordabile senza farsi troppo male) è di circa 7,6 m/s, si può calcolare la massima quota da cui potersi lanciare (su Vesta) senza riportare danni: usando la sua debole gravità (0.22 m/s2) essa risulta all’incirca di 130 metri … come saltare giù dal grattacielo milanese Pirelli senza bisogno di paracadute!! Analogamente, si riuscirei, saltando da fermo, a compiere un balzo di circa 20 metri di altezza! Poi si potrebbe tranquillamente, e sottolineo il “tranquillamente”, giocare a tennis in un campo lungo quanto Central Park di NY aspettando circa 3 minuti l’arrivo della palla appena lanciata dall’ avversario posto circa 4 Km al di la della rete !! Se invece volessimo cimentarci al tiro a segno con una pistola (le pallottole fuoriescono tipicamente con velocità comprese circa tra i 200 m/s e i 500 m/s), la velocità di fuga di Vesta di 0.35 km/s ci permetterebbe di posizionare il bersaglio addirittura su di un altro asteroide vicino !! Essendo però la prima velocità cosmica alla superficie di Vesta di circa 270 m/s è sconsigliato praticare tale tipo di sport se non si vuole incontrare un giorno il proiettile che da noi può esser stato incautamente messo in orbita ad altezza uomo!!!

  9. bravo Lucio!!
    non mi metto certo a controllare matematicamente i valori che hai riportato: mi fido!!
    anche se fossero errati, chi se ne importa!!!
    E’ divertente giocare una partita su un campo così grande, ma credo che il pubblico si annoierebbe un bel po’!!! 😀 😆