Mondi in equilibrio – di Gaetano Piazza
Lo squillo del telefono squarciò d’improvviso il silenzio della notte.
Sara allungò tentoni il braccio in cerca del telefonino, lo afferrò e rispose.
“ Signorina Sara sono Matteo Monti, sono sotto casa sua che l’aspetto “ e , senza aspettare risposta, l’uomo al telefono riattaccò.
Sara accesa la luce, si mise seduta sul letto, riordinò le idee per qualche istante poi indossò i vestiti che si era tolta e aveva riposto non più di tre ore prima sul fondo del letto ed uscì di casa.
Quando Matteo la vide arrivare avviò la macchina che aveva parcheggiato sul lato opposto della strada , avanzò di qualche metro per fare inversione e si diresse verso di lei.
Durante i primi minuti di strada i due non si parlarono, poi Sara per interrompere quel silenzio un po’ imbarazzante disse: ” Bene immagino che abbia un’ottima ragione per avermi tirato giù dal letto nel cuore della notte senza alcun preavviso, costringendomi ad indossare gli stessi vestiti del giorno prima!”
“ Beh, avevamo un accordo io e lei se non sbaglio ?”
Sara guardò Matteo con fare interrogatorio ma sapeva benissimo qual era l’unico motivo per il quale dopo quasi tre anni quell’uomo avrebbe dovuto farsi vivo con lei.
“ Si mi ricordo del nostro accordo: io le ho presentato quei miei amici petrolieri pronti a finanziare le sue ricerche e le mi avrebbe dato l’esclusiva della notizia se le cose fossero andate come si auspicava.”
“ Bene le cose sono andate esattamente come mi aspettavo… ho trovato il luogo dove si trova l’antimateria , o meglio ho travato il modo di portarla da noi… nel nostro mondo !!!
Quando un atomo di antimateria viene a contatto con un atomo di materia i due si annullano reciprocamente , questo fenomeno è detto annichilazione .
In pochi anni potremmo produrre energia in quantità illimitate dall’annichilazione dell’ antimateria.”
Sara interruppe il suo interlocutore : “ Se devo essere sincera più che essere sorpresa dalla riuscita dei suoi esperimenti sono sorpresa del fatto che i suoi finanziatori le abbaino consentito di arrivare fino a questo punto… è chiaro che il loro vero intento era finanziarla per avere un controllo sulle sue ricerche , in modo da bloccarle nel momento in cui avessero potuto mettere in discussione il loro dominio nella produzione di fonti di energia.”
“ Infatti domani dovrei sgombrare il laboratorio per ordini dall’alto…ed è qui che entra in gioco Lei, stanotte io effettuerò esperimenti che possano provare le mie teorie, lei riprenderà tutto e domani divulgherà la notizia al mondo intero mettendo di fatto spalle al muro i nostri amici petrolieri !!”
Nel frattempo dietro le colline apparve il piccolo laboratorio.
Sara sistemò la sua attrezzatura per le riprese e propose di fare prima una sorta di intervista per spiegare a larghi tratti la natura degli esperimenti.
“ Bene professor Monti l’esistenza dell’antimateria è prevista in molte teorie della fisica moderna ma nessuno sa dove essa sia , cosa ha da dirci a proposito ?”
“ Che l’antimateria esiste ed è molto più vicino a noi di quanto immaginiamo…in effetti è in ogni luogo attorno a noi !”
“ Ma allora perché nessuno è mai riuscito ad osservarla ? “ obiettò Sara.
“Perché si trova in altre dimensioni rispetto al nostro universo conosciuto !“
Sara a questo punto non riusciva più a seguire il discorso di quell’uomo e cominciò a dubitare dell’utilità di trovarsi nel cuore della notte ad ascoltare discorsi senza senso.
Matteo capì al volo le perplessità della ragazza e cercò di spiegarsi meglio.
“Noi viviamo in un mondo con tre dimensioni o meglio tre sono le dimensioni che noi percepiamo, ma in realtà ce ne sono delle altre.
Siccome la possibilità che esistano altre dimensioni oltre a quelle che comunemente conosciamo è di difficile comprensione, immaginiamo per un momento di vivere in un mondo con solo due dimensioni: alto-basso e sinistra-destra.”
Prese un foglio di carta dalla scrivania e vi sparse sopra il contenuto di una bustina di zucchero.
“ Ecco questi granelli di zucchero rappresentano galassie, stelle, pianeti e via discorrendo fatti di materia ordinaria e il foglio è il nostro universo a due dimensioni .
Adesso prendiamo un altro foglio con dell’altro zucchero e diciamo che questo universo è fatto di antimateria e uniamo i due fogli mettendoli uno sopra l’altro.
Un ipotetico osservatore del nostro universo sarà portato a pensare che esista solo la materia ordinaria perché farà osservazioni solo nelle due dimensioni che conosce e delle quali ha percezione che sono alto-basso e destra-sinistra , mentre non potrà osservare l’universo fatto di antimateria che è davanti a lui semplicemente perché per lui la dimensione avanti-indietro non esiste !!!”.
“Come ha avuto l’intuizione dei due mondi separati ma allo stesso tempo legati indissolubilmente ?”
“ La risposta è semplicissima e si trova nella storia della nostra civiltà , nella saggezza popolare e nella natura di tutte le cose…”
Ancora una volta Matteo era riuscito a disorientare la giornalista, poi dopo aver assaporato la riuscita della frase ad effetto sfilò dalla camicia una catenina con un ciondolo.
“Sa cos’è questo ?” chiese.
“Certo è il simbolo dello yin e dello yang “
“Esatto … ogni cosa ha il suo opposto ed è legato ad esso in modo indissolubile , hanno origine uno nell’altro e coesistono in perenne equilibrio . L’uno non può esistere senza che esista l’altro come il bene e il male, il giorno e la notte, la luce e il buio …”
“La materia e l’antimateria !!! “ lo anticipò Sara che finalmente si convinse che i discorsi di quell’uomo non erano vaneggiamenti inutili.
Sara rimase per un attimo senza parlare poi prosegui nell’intervista.
“ Bene può spiegarci adesso cosa fate in questo laboratorio per catturare questa antimateria ? “
Matteo infilò la mano nel portamatite e prese quella che gli sembrava essere la matita più appuntita, poi con la stessa fece un piccolo foro sul foglio superiore e quando la ritrasse un pò di zucchero cadde sul foglio sottostante.
“ Ecco noi di fatto creiamo un varco tra i due mondi e facciamo si che un po di antimateria finisca nel nostro mondo proprio come la matita fa cadere un pò di zucchero da un foglio all’altro.”
Sara si alzo quasi di scatto ed esclamò :“ Ok …come direbbe adesso mio padre che fa il cuoco, diamo fuoco ai fornelli !!! Cambiamo il mondo per sempre !!!”
Matteo si fece serio e cominciò ad armeggiare alla tastiera del suo computer che dopo qualche minuto chiese conferma all’inizio del countdown per l’esperimento.
Il professore per un attimo esitò…quello era il suo primo tentativo e sapeva che sarebbe stato anche l’ultimo , quindi per lui sarebbe stata la vittoria o la disfatta definitiva .
“Yin e Yang ancora una volta “ pensò sorridendo con ironia Matteo che diede conferma , poi prese un paio di occhialini protettivi , ne diede uno a Sara e corse verso il fondo del laboratorio per osservare da un oblò l’interno del macchinario da lui ideato.
Dopo pochi secondi davanti ai due spettatori si formò un sfera grossa come una mela che emanava un luce intensissima, era la conferma che l’esperimento stava andando come previsto : dell’antimateria era stata catturata e portata nel nostro universo ed emanava energia dalla sua annichilazione dovuta al $contatto$ con la materia.
Niente male per uno che si è laureato a stento pensò tra se e se Matteo.
Improvvisamente però qualcosa cambiò: tutto nel laboratorio appariva deformato, i suoni ovattati e il trascorrere del tempo come fosse rallentato.
I dati del computer confermarono ciò che Matteo immediatamente sospettò e cioè che quella sfera non emetteva più luce ma anzi la assorbiva così come assorbiva l’energia e la materia intorno ad essa diventando sempre più grande.
Matteo si sentì gelare il sangue nelle vene quando realizzo ciò che era successo:
aveva creato un varco non solo tra l’universo di antimateria e quello di materia ma anche un varco tra i due ed un terzo universo che non aveva previsto esistesse , come se la matita dopo aver forato il primo foglio avesse proseguito la sua corsa andando a forare il foglio sottostante.
In pochi attimi tutto il laboratorio venne smaterializzato come se fosse fatto di tanti mattoncini Lego che vengono smontati uno ad uno e riposti in una scatola.
Stesso destino toccò dopo pochi secondi all’intero pianeta e prima di collassare su se stesso e richiudersi , il varco creato da Matteo fagocitò l’intero sistema solare.
Niente male per uno che si era laureato a stento… niente male davvero !
Ottimo! 😉
Bravo, anche se avrei preferito un lieto fine….
Però ripensandoci, si potrebbe fare un seguito…immaginando che il laboratorio si rimaterializza in un nuovo e sorprendente universo…..!!
I complimenti dal tuo omonimo 🙂
Una cortesia: puoi aggiungere P. quando commenti… io aggiungerò M. (l’iniziale del mio cognome, va da se).
@Marco Dal Prà
In effetti il mio racconto inizialmente aveva un finale simile ,ma poi l’ho cambiato con quello che conosci.
Dopotutto se ci pensi, il protagonista perde il controllo dell’esperimento e quindi ne è conseguito un riversamento casuale ed incontrollato di materia ed energia da un universo all’altro.
Chi o cosa avrebbe potuto ridare ordine a tutto ciò ?
Sarebbe come disfare un castello di carte e continuare a lanciare in aria le stesse aspettando che cadendo riformino casualmente la costruzione iniziale.
Salutoni