Recentemente nel sito M.P.C. (Minor Planet Center) è apparsa una comunicazione, all’interno delle decine che vengono pubblicate quotidianamente, che solo agli occhi allenati ed esperti degli Astronomi professionisti e amatoriali conteneva all’interno la scoperta di un oggetto asteroidale particolare, ad iniziare dall’anno della sua prima osservazione, 8 anni fa.
In mezzo alle decine di comunicazioni targate con 2025 (e dunque relative ad oggetti scoperti e confermati da pochissimo tempo) in questo caso il valore 2017 indica che la scoperta e soprattutto la successiva conferma sono state oggetto di studio e analisi da parte di gruppi di studiosi e scienziati per un lungo periodo di tempo.
È più o meno quello che era successo nel caso degli ultimi 128 satelliti di Saturno di cui ho parlato recentemente in questo e soprattutto in quest’altro articolo: anche in questo caso le sigle dei singoli satelliti erano riferite ad anni differenti e remoti, quelli della loro prima osservazione e solo dopo anni di studi ed analisi sono state elaborate le orbite definitive e dunque confermati.
Significato misterioso della sigla e della denominazione successiva
La sigla di questo asteroide, 2017 OF201, che indica come di consueto la data della sua prima osservazione (23 luglio 2017) con un meccanismo abbastanza complicato, tipo il nostro codice fiscale: a parte il “2017” che rappresenta l’anno della sua prima osservazione, la prima lettera successiva “O” rappresenta un codice che lo posiziona all’interno di una certa quindicina (la prima o la seconda del mese di scoperta, dove la prima metà di gennaio è indicata da una A, la seconda metà da una B, la prima metà di febbraio da una C, ecc) e dunque la “O” dovrebbe corrispondere alla seconda metà di luglio, ma facendo un po’ di conti si vede che ci sono delle eccezioni per le quali non basta il mio amico Archimede Pitagorico…
La “F” ed il numero “201” invece sono una sorta di numero progressivo legato al fatto che i primi 25 asteroidi della una quindicina ricevono una lettera singola (dalla “A” alla “Z” escludendo la “I”) ed a partire dal 26-esimo si comincia con “AA”, “AB”… etc. per poi inevitabilmente aggiungere un numero che da “1” cresce senza limiti: siete in grado di calcolare il numero d’ordine di questo benedetto asteroide? Io no, ma tanto non è così importante saperlo, visto che una volta letta la sigla dopo 10 minuti ce la dimentichiamo.
Peggio ancora va con la successiva denominazione umana, lasciata alla fantasia del o degli scopritori: come dicevo nel caso dei nuovi satelliti di Saturno, ma anche dei meno recenti, la difficoltà è trovare nomi mitologici o simili, per cui nel caso degli asteroidi vengono ben accettati nomi legati alle tradizioni locali del sito da cui sono stati scoperti: è ad esempio il caso delle isole Hawaii, dove sorgono dei magnifici e potenti telescopi.
È così che tantissimi asteroidi hanno dei nomi assolutamente impronunciabili, ad esempio
- Kamoʻoalewa, un quasi satellite della Terra, obiettivo della missione cinese Tianwen 2, la cui traduzione dall’hawaiano è “il frammento di un oggetto che oscilla“
- Leleākūhonua, uno degli asteroidi più lontani dal Sole il cui nome significa “[l’uccello] che vola fino all’apparire di una terra” (ricorda molto la biblica colomba dell’arca di Noè)
- Makemake, divinità dell’isola di Pasqua
- Gonggong, divinità cinese
- Gǃkúnǁʼhòmdímà, assolutamente impronunciabile se non si conoscono le tradizioni della Namibia: per la traduzione rimando volentieri a Wikipedia… Tra l’altro ha una luna, che si chiama GǃòʼéǃHú
Torniamo al nostro 2017 OF201…
… che a breve avrà una denominazione ufficiale.
Dicevo che è stato avvistato la prima volta nel 2017 e successivamente studiato su lastre fotografiche riprese da vari osservatori dal 2011 al 2018: questo perché regola vuole che un oggetto venga annunciato solo dopo che ne viene calcolata un’orbita definitiva e affidabile.
In questa immagine vediamo il percorso del nostro oggetto celeste nel corso degli anni, in base ad un’orbita inizialmente provvisoria e man mano migliorata con nuove osservazioni

I pallini e le relative date indicano il matching tra osservazioni e posizioni calcolate, mentre gli inserti mostrano due esempi di immagini davvero molto sofferte del nostro asteroide, che qui ho raggruppato per vederne meglio il contenuto
L’orbita è stata calcolata definitivamente e si è avuto il battesimo da parte dell’M.P.C. a memoria imperitura degli scopritori cinesi Sihao Cheng dell’Institute for Advanced Study (IAS) di Princeton e due studenti Jiaxuan Li, and Eritas Yang dell’Università di Princeton, nel New Jersey: data la loro origine, inevitabilmente il nome prescelto sarà cinese tipo “Ciangciang” che azzardo possa significare qualcosa tipo “uccello che vola al mattino presto mentre la gente ancora dorme beatamente” …
Rimaniamo sintonizzati per le evoluzioni della vicenda!
Io nel frattempo già mi sono dimenticato i nomi degli scopritori…
Ma l’asteroide 2017 OF201 è particolare!
Più seriamente (dato che l’argomento è complesso, ci vuole ogni tanto una pausa pubblicitaria) , dalle analisi del team cinese è emerso che si tratta di un oggetto molto lontano e di grandezza fisica notevole.
Dalle caratteristiche orbitali si desumono infatti questi parametri:
- il perielio (punto dell’orbita più vicino al Sole) di circa 45 UA, praticamente la distanza massima raggiungibile da Plutone (di cui parlerò a breve),
- la distanza massima dal Sole (afelio) di circa 1700 UA, a causa della forte
- eccentricità (0.946), valore per cui l’orbita risulta molto schiacciata,
- periodo orbitale (il tempo che impiega a percorrere l’orbita) pari a ben più di 25000 anni : sì, avete letto bene: venticinquemila anni…
Ma la cosa più importante, visto che sono stati scoperti altri asteroidi ancora più distanti dal Sole che impiegano tantissimo tempo ad orbitare la nostra stella, è che per 2017 OF201 è stato stimato un diametro tra 550 e 850km , decisamente confrontabile con quelli degli attuali cinque pianeti nani sin qui conosciuti e catalogati dalla IAU.
I pianeti nani
Si tratta di oggetti del Sistema Solare, aventi caratteristiche fisiche e orbitali per cui non rientrano nella categoria dei pianeti veri e propri e tra cui il ben noto Plutone ed i cui dati li ho tratti da Wikipedia inglese.
il nostro 2017 OF201 si piazzerebbe in fondo alla graduatoria per dimensioni fisiche, surclassando tutti gli altri per dimensioni dell’orbita (la colonna “a“) e come sappiamo per la durata della sua orbita.
Comunque c’è da dire che esistono almeno tre scuole di pensiero che considerano alcuni altri asteroidi come potenziali pianeti nani, per cui tra quelli potenzialmente papabili e altri riconosciuti da pochi scienziati, si ha una situazione assolutamente ingarbugliata considerando pure che com’è noto Plutone è stato riclassificato da pianeta a pianeta nano, ma ancora in parecchi lo considerano un pianeta.
La IAU, che sovrintende a queste decisioni, ancora non si pronuncia ed anche in questo caso ci tocca rimanere sintonizzati, in attesa di ulteriori sviluppi.
Le orbite in 3D
Così come ho fatto altre volte in occasione di scoperte di asteroidi oppure per le sonde in viaggio tra i pianeti del Sistema Solare, ho realizzato un programmino che mostra interattivamente ed in 3D le orbite di questi 5 pianeti nani ufficiali, il nuovo asteroide, nonché i pianeti Saturno, Urano e Nettuno, proprio per mostrare, nel caso di 2017 OF201, quanto la sua orbita si spinga laggiù nei vuoti spazi siderali.
Perciò clicchiamo questa immagine
con il che si aprirà un’altra pagina del browser dove possiamo vedere le orbite degli oggetti appena indicati, in un’immagine che possiamo spostare a piacimento, zoomare o allontanarci dal Sole, con le mosse solite del mouse (nei PC) oppure delle dita, sui dispositivi mobili, meglio se tablet.
In particolare appena apriamo il programma le orbite dei pianeti appaiono quasi complanari, com’è noto e giusto che sia, mentre viceversa tutti gli altri oggetti sono variamente inclinati, a cominciare da Cerere: potete notare che non ho mostrato l’orbita di Marte né tantomeno quella della Terra perché sarebbero davvero molto piccole.
Provate a vedere, allontanandovi dal Sole, di quanto bisogna arretrare per poter vedere l’orbita completa e schiacciata del nostro asteroide 2017 OF201, tracciata in un bel colore blu, pensando a quanti sono 25000 anni per percorrerla tutta.
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