Una serie TV molto bella – “The Expanse” (prima parte)

Capita raramente di vedere una serie di fantascienza, ben curata, non banale, quasi credibile, che pur ambientata nel futuro trae spunto da situazioni vere. In tanti commenti si legge che viene considerata la migliore serie SF degli ultimi anni: non posso che essere d’accordo!

Il mondo della fantascienza televisiva è molto ben rappresentato da serie, alcune note, altre meno note, ognuna con le proprie caratteristiche e particolarità: cercando qua e là in internet, giusto per non dimenticarmene qualcuna, potrei citare serie mitiche quali X-Files, Fringe, Heroes, Lost, Dr-Who assolutamente differenti l’una rispetto le altre ma che in genere si svolgono sulla Terra, anche se in tempi e modi molto differenti. Poi ci sono serie più recenti quali Minority Report (tratta dal film omonimo), The 100, e Wayward Pines, anche queste ambientate sulla Terra di un futuro vicino, lontano e lontanissimo.

Volendo staccarci dalla Terra, mi vengono in mente tre serie televisivo-cinematografiche, assolutamente di un altro livello rispetto a quelle citate: sto pensando a serie di fantascienza ed i film quali Star Trek (iniziato come serie per la TV e esploso negli anni nelle sale cinematografiche), Star Wars (la ben nota saga stellare del grande schermo), per poi passare al solo piccolo schermo con Battlestar Galactica (varie $stagioni$ condite di Cyloni e quant’altro) : si tratta di serie, le prime che mi sono venute in mente, nettamente diverse l’una dall’altra, con storie e situazioni differenti, tutte realizzate molto bene con dovizia di mezzi e tecnologia.
A mio parere hanno un filo conduttore comune e parallelo: sono ambientate in uno spazio enorme ricco di pianeti, stelle, nebulose e galassie tutti oggetti praticamente inventati, a cominciare dal nome per arrivare all’aspetto estetico, geografico: in Star Trek praticamente in ogni puntata si incontra una stella dotata di un certo numero di pianeti in cui la popolazione di aspetto e costumi differenti parla quasi sempre in inglese. In Star Wars si hanno pianeti con tre soli (Tatooine), rocce sparse qua e là per una galassia lontana, dove vivono anche personaggi non umani dall’aspetto ben strano e variegato: tutti questi pianeti sono accomunati dalla caratteristica peculiare di avere un’atmosfera respirabilissima, siano essi grandi o semplici roccette. In Battlestar Galactica c’è il famoso convoglio di astronavi (con a bordo i superstiti della razza umana), tutte ben costruite e rappresentate nei loro dettagli, ma anche in questo caso i pianeti coinvolti (ad esempio Caprica) sono completamente inventati.

The Expanse

Siamo arrivati alla serie che desidero recensire: a differenza delle altre serie citate, le vicende si svolgono nel XXIII secolo ben all’interno del Sistema Solare, praticamente conquistato dalla razza umana. A partire da Terra a mano a mano la colonizzazione si è spinta in praticamente ogni angolo ad iniziare da Luna, Marte in via di terraformazione, Ganimede, Cerere, Eros, asteroidi a non finire, tutti questi mondi essendo collegati da una fitta rete di astronavi per tutti gli scopi, da commerciali a militari.

Mentre queste astronavi sono ovviamente inventate, ma realizzate con un dettaglio veramente ottimo frutto della tecnologia attuale (la serie è del 2015), le locazioni viceversa sono assolutamente vere ed esistenti, realizzate con una dovizia davvero maniacale ed esperta: Cerere è ad esempio diventata la base dove vivono i Cinturiani (uomini nati e vissuti negli $asteroidi$ della Cintura, Belt in inglese) ed in essa è stata costruita una città ricchissima di passaggi, viali sotterranei, metropolitane, controllata dagli ormai immancabili droni in volo. L’asteroide Eros, come vedremo, è stato realizzato in base alle effettive conoscenze che abbiamo da parte della sonda spaziale NEAR Shoemaker che l’ha raggiunto nel 2000 e se ne riconoscerà la ben nota forma a banana o nocciolina americana.

l’asteroide Eros raggiunto negli anni 2000 dalla sonda NEAR Shoemaker

Invece i piccoli $asteroidi$ ognuno con la propria sigla, che si incontrano durante la narrazione, sono ovviamente inventati così come è inventato il loro aspetto, grazie all’uso di potenti programmi di computergrafica, che probabilmente sono proprio quelli già presenti nei nostri PC (mi viene in mente Maya, 3D Studio, Rhyno, ecc ecc) : avete mai provato a generare un asteroide con uno di questi programmi? Non è né difficile né semplicissimo, ma praticamente alla portata di chiunque sia interessato. In questi casi ci vuole un’ottima dose di immaginazione per arrivare alla creazione di una roccia cosmica non banale, sferoidale e ricca di crateri, avendo ben presente l’aspetto degli $asteroidi$ veri e delle comete. Non credo nessun esperto di grafica avrebbe mai potuto indovinare e generare l’aspetto di due mostri sacri del sistema solare, il bruttissimo asteroide Itokawa

l’asteroide Itokawa raggiunto dalla sonda Hayabusa

e la ben nota strana ma simpatica paperella cosmica, la cometa Churyumov-Gerasimenko.

la famosa cometa 67P raggiunta dalla sonda Rosetta

Devo dire che questa serie mi ha davvero entusiasmato soprattutto per la realisticità delle scene, degli oggetti che appaiono durante le vicende, per non parlare della storia, che è così complessa e variegata (sparsa in 10 puntate) che difficilmente cercherò e riuscirò a parlarne : nessun pericolo di spoiler dunque. E pensate che questo convincimento personale è nato semplicemente guardando ed osservando bene la sola sigla iniziale, che spiega iconicamente quanto raggiunto dalla razza umana del corso dei prossimi due secoli.

Come dire che già la sigla è fenomenale, corretta, intrigante e sarà oggetto della mia analisi a base di foto e di considerazioni: direi che non ho incontrato nessun errore grossolano, ma qualche piccola banale incongruenza, a sottolineare la precisione nell’impostare scene e situazioni da parte dei produttori, che si sono senz’altro avvalsi della collaborazione di uno stuolo di scienziati ed esperti.

La Sigla

In quasi un minuto e mezzo viene sintetizzata la conquista del Sistema Solare da parte della razza umana e dalle razze da essa originata, man mano che prendono piede gli insediamenti su altri pianeti, satelliti e asteroidi: in duecento anni è nata la razza Marziana, quella dei già citati Cinturiani, entrambe confinate in mondi dove la vita si svolge in strutture chiuse ermeticamente con necessità di aria, acqua e generi alimentari, più pregiati dell’oro. Terra rimane invece il posto più privilegiato grazie alla sua atmosfera ed il cielo aperto e come in Star Trek in essa sono presenti le organizzazioni civili e militari che conducono le danze, per contrastare soprattutto le emergenti schiere di gruppi di attivisti in lotta per rivendicare i propri diritti a vivere innanzitutto una vita decente e non da schiavi. Ci sono i soliti cattivi che in realtà sono buoni, ci sono quelli che sembrano buoni ma in realtà sono cattivi, il tutto a contorno delle vicende particolarmente intriganti e complesse di un manipolo di eroi (alcuni dei quali decisamente anti-eroi) che ritroveremo e seguiremo in varie zone del Sistema Solare per convergere senza saperlo verso un fine comune.

Il tutto condito con tantissime chicche tecnologiche quali gli smartphone di plastica trasparente ahimé non infrangibili,

smartphone del 23° secolo, molto sofferto e scheggiato, ma efficiente

tant’è vero che il detective Josephus Miller della polizia di Cerere, antieroe  (una sorta di Philip Marlowe del 2300) ne possiede uno con lo schermo scheggiato, ma con il quale può fare di tutto e di più a cominciare dall’aprire porte con serratura inattaccabile oppure decodificare messaggi criptati, alla ricerca della bella Julie “Andromeda” Mao.

Informazioni su Pierluigi Panunzi 500 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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6 Commenti    |    Aggiungi un Commento

  1. Visto è piaciuto .
    Ma come le tutte serie sci-fi ultimamente
    finiscono per la mancanza di budget
    Ultimamente Stargate reboot che tutti aspettavano uscita quest'anno.. .fine 2016 hanno annunciato che non sì farà più nulla
    Peccato

  2. Grazie Pier, la sto seguendo. Molto gradevole, mi tengo lontano dai tuoi articoli perché ho (troppa) paura delle anticipazioni. Non sopporto neanche i "prossimamente". Li leggerò appena finito di vedere.