Il telescopio JWST colpisce ancora! Scoperto un asteroide molto piccolo

Il telescopio spaziale JWST non finisce mai di stupire: da alcune immagini, un tem di scienziati ha fatto una scoperta inattesa…


Analizzando alcune immagini di calibrazione di uno dei tanti strumenti a bordo del JWST, i tecnici hanno trovato che quello che sembrava errore era in realtà la traccia di un piccolissimo asteroide.

Lascio la parola non già ad Universetoday, ma al sito da cui hanno tratto la notizia ed a breve capirete il perché: si tratta del sito esawebb.org che tratta di tutto e di più riguardo il JWST e che suggerisco di visitare, soprattutto nella parte relativa alle immagini ed ai video tratti dal telescopio spaziale.

L’articolo che sto traducendo (per voi… come sempre) è intitolato “Webb detects extremely small main-belt asteroid” e lascio volentieri la parola all’articolista, che però non si firma o almeno non ne ho trovato indicazione…

JWST scopre un asteroide estremamente piccolo, della fascia principale

Utilizzando i dati del JWST (NASA/ESA /CSA) un team internazionale di Astronomi europei ha scoperto un asteroide finora sconosciuto dal diametro di 100-200 metri, più meno grande come il Colosseo.

(ndr: ecco perché ho scelto l’articolo originale, un po’ di orgoglio nazionale! e poi in seconda battuta su universetoday non ce n’è più traccia: forse perché non conoscono il Colosseo?! C’è da dire che una volta tanto non hanno detto che è grande circa come un campo da football americano oppure come il parcheggio del noto centro commerciale bla bla bla )

Il progetto di questo team prevedeva l’analisi dei dati di calibrazione dello strumento MIRI (Mid-InfraRed Instrument), tra i quali è stato scovato casualmente un asteroide.

Si tratta ad oggi dell’oggetto più piccolo osservato dal JWST ed è probabilmente un esempio di una schiera di oggetti che misurano meno di 1 km di diametro all’interno della fascia principale, situata tra Marte e Giove. In realtà serviranno ulteriori osservazioni per caratterizzare meglio la natura e le proprietà dell’oggetto stesso.

rappresentazione artistica del mini asteroide – credit : N. Bartmann (ESA/Webb), ESO/M. Kornmesser and S. Brunier, N. Risinger

Il Sistema Solare brulica di asteroidi e piccoli corpi rocciosi: gli Astronomi conoscono al momento attuale più di un milione di questi residui dei primi momenti di vita e di evoluzione del nostro Sistema Solare.

L’abilità del JWST di esplorare questi oggetti alle lunghezze d’onda dell’infrarosso di sicuro contribuirà allo sviluppo di una nuova ed innovativa scienza, ma come se non bastasse, in questo caso il team di scienziati ha appena dimostrato che il JWST ha una capacità finora sconosciuta di scoprire seppur casualmente oggetti piccoli e ignoti.

Thomas Müller, un Astronomo del Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics in Germania, afferma che l’asteroide è stato individuato in osservazioni di calibrazione del MIRI, disponibili pubblicamente in rete: queste misurazioni del MIRI ed il lavoro del suo team suggeriscono che parecchi oggetti potranno essere scoperti con questo strumento.

Vediamo in cosa consiste la casualità della scoperta

Le osservazioni del JWST riguardavano l’asteroide (10920) 1998 BC1, ma il team preposto a questa attività aveva considerato le immagini fallite per motivi tecnici, dovuti alla forte luminosità del target e ad un puntamento errato del telescopio.

Nonostante ciò, i dati dell’asteroide 10920 sono stati usati successivamente dal team europeo per stabilire e testare una nuova tecnica che forza la determinazione della sua orbita e della sua grandezza.

La validità di questo metodo è stata dimostrata incrociando queste osservazioni da parte del JWST, con quelle ottenute da telescopi sulla Terra e con i dati della missione GAIA.

Nel corso delle analisi hanno scoperto un intruso nello stesso campo visivo ed i risultati suggeriscono che l’oggetto abbia un diametro di appena 100-200 m, percorra un’orbita a bassa inclinazione e si trovi nella regione della fascia principale degli asteroidi.

Müller aggiunge che “anche osservazioni errate e respinte possono avere un valore scientifico proprio se si ha una mentalità aperta ed un po’ di fortuna. L’oggetto appartiene alla fascia principale e proprio per questo è stupefacente che il JWST sia riuscito ad individuare un oggetto di un centinaio di metri a più di 100 milioni di km di distanza”.

(ndr: e per fortuna non ha azzardato i soliti paragoni scellerati tipo, che so io, una moneta da un centesimo di euro posta sulla cima di un monte e vista dal 15° piano di un albergo di Rocca Cannuccia: normalmente sarebbe un paragone del tutto inutile, ma viceversa per gli americani sembra essere assolutamente esplicativo… )

Implicazioni importanti

La scoperta di questo asteroide potrebbe avere importanti implicazioni per la nostra comprensione della formazione ed evoluzione del Sistema Solare: il modello corrente già prevede l’esistenza di asteroidi di così piccolo diametro, ma questi oggetti sono difficilissimi da studiare rispetto a quelli normali, per puri problemi osservativi.

Il team sospetta (e si augura…) che anche brevi osservazioni mirate da parte del MIRI nei pressi dell’eclittica potranno includere anche alcuni asteroidi, molti dei quali sconosciuti: per confermare poi che gli oggetti scoperti siano proprio asteroidi, saranno richieste ulteriori immagini che presentino nuove posizioni rispetto alle stelle di sfondo.

Bryan Holler, scienziato di supporto al JWST, dello Space Telescope Science Institute di Baltimora, USA, si unisce al coro sottolineando anche lui che è un risultato fantastico il poter scoprire casualmente la presenza di oggetti della fascia principale e auspica che ulteriori osservazioni vengano schedulate in futuro, sperando di incontrare nuovi asteroidi come intrusi in quelle immagini.

Qualche considerazione finale

Wikipedia alla mano, desidero aggiungere qualche informazione sulla portata di questa scoperta.

Parlando di dimensioni di asteroidi, vediamo qual è il diametro approssimato di quelli più grandi:

  • Cerere : 950 km
  • Vesta : 500 km
  • Pallade : 500 km
  • altri 24 : più di 200 km

stiamo parlando quindi di centinaia di km, non di metri!

Altri esempi:

  • Sedna : 1500 km
  • Itokawa (esplorato dalla sonda giapponese Hayabusa 2) :  1 km
  • il famoso oggetto di Kuiper Arrokoth , osservato dal vicino nel 2019 dalla sonda New Horizons, misura 36 km nel suo lato più lungo.

Dall’altro lato abbiamo tra i pianeti nani : Plutone ed Eris con circa 2400 km di diametro, Makemake e Haumea con circa 1400 km.

Infine gli asteroidi troiani di Giove, meta del lunghissimo viaggio della sonda Lucy della NASA, hanno diametri che vanno da 4 km a 113 km: come controtendenza, l’ultimo asteroide Dinkinesh (1999 VD57), aggiunto come decimo target di questa sonda, risulta avere un diametro di appena 700 metri.

Come si vede, perciò la scoperta di un asteroide di poche centinaia di metri, per giunta osservato da distanze grandissime, ha veramente dell’eccezionale.

Informazioni su Pierluigi Panunzi 537 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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