Sto solamente introducendo un argomento abbastanza strano e che francamente mi ha dato parecchio da pensare: l’arrivo ipotetico di una sonda aliena.
Il tutto nasce da un articolo seriosissimo e tecnico apparso a metà gennaio scorso sul sito UniverseToday in cui alcuni scienziati hanno scritto e dibattuto su eventualità legate all’arrivo, non già di una sonda, ma di due o più sonde da parte di intelligenze extraterrestri.
Si tratta di un articolo molto lungo, che ho già tradotto perché l’argomento aveva da subito attirato la mia attenzione: rileggendo la bozza mi sono convinto che era davvero lungo e complicato ed ero indeciso su come proporlo alla vostra attenzione.
L’argomento è davvero stimolante ma, attenzione, non si parla di UFO o quant’altro (argomento sul quale preferisco calare un velo pietoso), ma della tecnologia ci potrebbe essere dietro all’arrivo di una sonda aliena.
Niente motori a curvatura o teletrasporti o altre diavolerie care alla fantascienza, ma semplicemente l’analisi di questi oggetti che vengono lanciati con una certa velocità e che impiegano un certo tempo (lunghissimo) a raggiungere la meta.
Come vedremo, si arriverà a conclusioni a cui francamente e generalmente non si pensa! Ma piuttosto che iniziare subito con la traduzione dell’articolone, ho pensato di proporvi questo articolo, che fa un po’ da apripista alla discesa libera di informazioni proposte.
Cercherò perciò di mostrarvi anche con dei facili disegnini l’argomento principe, per poi ritrovarlo in dettagli molto più tecnici nelle puntate successive : non spaventatevi! Non è richiesto niente di più della conoscenza delle quattro operazioni elementari, state certi…
Sia in questa che nelle prossime puntate, l’analisi delle varie vicende avverrà da due punti di vista, due prospettive:
- quella di chi invia delle sonde, una razza aliena intelligente e
- quella di chi all’improvviso, inattesa, si vede arrivare queste sonde, gli abitanti del pianeta Terra.
L’invio di una sonda intergalattica
Iniziamo dal caso più semplice, facendo riferimento al primo di una serie di disegni, realizzati apposta dal sottoscritto

Qui immaginiamo la presenza di una razza aliena intelligente, cioè che è in grado (tecnologicamente) di intraprendere il difficile compito di lanciare una sonda verso un sistema stellare lontano, in questo caso il nostro.
Nel disegno ho tracciato un asse orizzontale del tempo (infatti vedete un calendario sulla destra) la cui scala non è né giorni né anni, ma molto più grande, secoli se non millenni.
In particolare la “A” rossa indica l’istante in cui una certa sonda viene lanciata per arrivare a destinazione (a destra) in un altro istante, lontanissimo nel tempo anche migliaia o milioni di anni!
Stiamo parlando di sistemi stellari, che come tali sono generalmente posti a distanze che dire enormi è poco: direi improponibili, astronomiche appunto.
Riassumendo, una razza aliena in un certo istante lancia una sonda che raggiungerà la sua destinazione però dopo un lunghissimo tempo.
Ma la razza aliena non si ferma qui
Nell’articolo originale si parla di razza aliena intelligente, interessata allo sviluppo di un programma robottizzato di ricognizione di un altro sistema stellare : avendo a disposizione energia e motivazioni, ad un certo punto questa razza decide di inviare una seconda sonda. Occhio che qui non si parla di razze aliene malvagie (presenti in tantissimi film di fantascienza) che hanno come unico scopo conquistare e distruggere.
Inviare un’altra sonda dopo pochi anni , per una razza aliena intelligente , potrebbe sembrare un’inutile spreco di energie e risorse: infatti nell’articolo si prevede che la razza aliena sia così intelligente da decidere di inviare questa sonda solamente quando la tecnologia a loro disposizione è cresciuta di parecchio: intelligenti, sì, ma comunque legati a problemi di budget…
Potranno perciò essere passati anche secoli se non migliaia di anni, ma l’importante è pensare (siamo al limite tra scienza e fantascienza) che il livello tecnologico raggiunto sia tale da permettere alla sonda di raggiungere una velocità decisamente maggiore, rispetto alla primissima sonda lanciata.
Questo fatto, unito alle enormi distanze, comporterà il non piccolo dettaglio che questa sonda, grazie alla sua velocità maggiore, arriverà nei pressi dell’obiettivo in meno tempo rispetto alla sonda capostipite.
Il diagramma stavolta è quello precedente a cui ho aggiunto l’altra sonda:

qui vediamo che all’istante B (lontano per quanto detto da A) viene lanciata una seconda sonda, molto più avanzata a livello tecnologico e per giunta di gran lunga più veloce della precedente : nelle prossime puntate si parlerà di velocità che cresce linearmente oppure esponenzialmente, ma per ora meglio non complicare il ragionamento.
Cosa succede adesso? Che questa seconda sonda, dato che è per ipotesi molto più veloce della prima, ad un certo punto incontrerà nello spazio la prima, la sorpasserà, per arrivare al traguardo addirittura prima dell’altra.
Mi fermo un attimo per fare un paragone stupido ma chiarificatore
Supponiamo di voler viaggiare da Milano a Napoli in autostrada: l’idea è che ad un certo istante parte dal casello lombardo una Panda e solo dopo un paio d’ore parte una fiammante Ferrari…
È ovvio che (supponendo un’autostrada ideale, senza traffico!) ad un certo punto la Ferrari raggiungerà e supererà la Panda: macinando chilometri su chilometri la rossa arriverà a destinazione per prima, anche se era partita per seconda.
Giusto? L’esempio è davvero banale, ma dovrebbe servire allo scopo!
Ora cambiamo il punto di vista e spostiamoci sulla destinazione, la Terra, obiettivo della razza aliena intelligente e analizziamo varie situazioni che si possono verificare ai nostri occhi di spettatori, che nulla sappiamo di quello che è accaduto prima.
Finalmente arriva una sonda aliena (come da titolo dell’articolo)
E’ un momento critico, appassionante e suggestivo.
Confrontiamo questo nuovo diagramma con il primo: ci troviamo in questa situazione

tipica di tanti film di fantascienza: è appena avvenuto il cosiddetto primo contatto con una sonda aliena lanciata chissà quanto tempo prima (a noi non è dato saperlo!). Solo dopo accurati studi (se possibile!) forse ne sapremmo di più…
Su questo argomento sono stati scritti fiumi di argomentazioni riguardo all’impatto tecnologico, teologico e di costume che avremmo in questa delicatissima situazione : bene, paradossalmente adesso non mi interessa nulla di tutto ciò.
Il perché l’ho accennato all’inizio: espandiamo il nostro volo pindarico ricco di fantascienza ed immaginazione e supponiamo che dopo un migliaio di anni arrivi un’altra sonda dalle parti della Terra!
E ora come la mettiamo?
Noi (autore e lettori di questo articolo) sappiamo che ci troviamo in questa situazione

laddove, tantissimo tempo dopo l’arrivo di una primissima sonda aliena, inaspettatamente i terrestri ricevono la visita di una seconda sonda (il secondo contatto ) : magari sono passati millenni dopo il primo contatto!
Proprio questi ignari terrestri, che ricevono la doppia visita, ovviamente non sanno nulla di chi abbia lanciato le due sonde e soprattutto quando …
In questo caso quello che possono intuire i terrestri è rappresentato da questo mezzo diagramma

dove vediamo che sono arrivate a distanza di tanto tempo due sonde, senza sapere nulla sugli istanti di lancio.
Supponiamo perciò che i bravi terrestri riescano ad analizzare anche questa seconda sonda, non certo nel giro di pochi giorni, ma al termine di un lungo e faticoso periodo di studio (centinaia di anni? boh, chi può dirlo?).
La scoperta inattesa
Ecco uno dei punti chiave di tutto il ragionamento dello studio originario: a seguito di immensi studi e sforzi tecnologici, i terrestri si accorgono che la prima sonda ricevuta (magari oramai chiusa in un museo e forse dimenticata) è nettamente superiore come tecnologia rispetto alla nuova arrivata! Se ci pensate bene, questa è davvero una situazione inattesa ed impensabile, prima dello studio degli autori degli scritti originali.
Perciò, contro ogni logica, la seconda sonda che arriva nello spazio terrestre, non è più avanzata tecnologicamente, ma anzi potrebbe essere addirittura di parecchi millenni più vecchia e obsoleta rispetto a quella già arrivata in precedenza. Strano, no?
E se arrivasse poi addirittura una terza sonda…
… dopo altro tempo enorme? È facile capire che cosa potrebbe succedere: il diagramma ora sarebbe questo

dove ad un primo contatto ne seguono un secondo e poi un terzo, tutti distanziati nel tempo di secoli se non di millenni o milioni d’anni (i diagrammi non sono in scala, anche se non l’ho mai detto!) ed è facile estendere il discorso a più sonde: ne riparleremo appunto nei prossimi articoli.
Quello che succede dovrebbe essere chiaro e totalmente antiintuitivo : a mano a mano che arrivano sonde dalle parti della Terra, sempre ben distanziate nel tempo, queste sonde saranno sempre più vecchie ed antiquate rispetto alle precedenti!
Pensateci su un attimo e ve ne convincerete pure voi…
Il ragionamento presentato nell’articolo originale mi ha convinto fin da subito.
Ma allora?
Come si potrebbe spiegare una situazione in cui riceviamo la visita in tempi successivi di più sonde, ogni volta meno avanzate tecnologicamente rispetto alle precedenti?
In modo semplice, analizzando, digerendo e alla fine accettando quest’ultimo diagramma!
Quello che è dato sapere ai terrestri dopo il terzo sbarco è questo diagramma

dove la parte a sinistra è ancora una volta oscura, ignota, ma comprensibile solo dopo anni e anni di analisi delle sonde.
Se partiamo dal concetto che la razza aliena sia ad un livello tecnologico altissimo e che sia intelligente al punto tale da non desiderare l’invasione e magari la distruzione di razze sconosciute (i terrestri…) , ma solo volerle studiare, allora la scoperta antiintuitiva è che a mano a mano che arrivano sonde, queste sono sempre meno avanzate tecnologicamente, ma sempre più vecchie e obsolete e (se solo fosse possibile, ma non lo è) deteriorate e sempre più piene di polvere.
Vi ho convinto?
Altre considerazioni a margine
Analizzando proprio quest’ultimo diagramma mi sono venute in mente un paio di situazioni non proprio tranquille, ma decisamente angosciose, che potrebbero perfino essere già capitate o capitare in futuro: nel diagramma precedente non ho volutamente scritto “primo”, “secondo” o “terzo” contatto…
Il fatto è che una possibile situazione potrebbe essere questa: nel corso dei millenni sono arrivate tre sonde, ma noi terrestri ci siamo accorti solo della terza sonda, che per noi è ovviamente la prima .

A noi la sonda sembrerà comunque terribilmente avanzata a livello tecnologico (pur essendo solo la prima ad essere stata lanciata eoni addietro dalla razza aliena), ma nulla sappiamo delle altre eventuali sonde arrivate in precedenza!
Oramai sconfinando nella pura fantascienza, ma sempre ragionando concretamente, possiamo ipotizzare che scavando da qualche parte, che so io, nel deserto del Sahara oppure in Antartide, un certo giorno potremmo trovare una sonda molto più evoluta tecnologicamente della prima, proveniente dallo stesso sistema stellare della precedente: se all’epoca non avremo in mente il contenuto di questi studi e le ipotesi tanto faticosamente costruite e digerite, riceveremmo uno choc terribile e si potrebbe addirittura parlare (a torto) di viaggi nel tempo di queste sonde aliene.
Chiudo con la situazione peggiore
È quella in cui noi terrestri non ci siamo accorti dell’arrivo di nessuna delle tre sonde. In realtà le tre sonde sono qui, da qualche parte sulla Terra, in attesa di essere scovate sotto metri di terra o ghiaccio.
Lo so, siamo oramai nella pura fantascienza, ma se ci pensate un momento, anche questa è una situazione possibile.
Perciò concludendo questa puntata, trailer di quelle che leggerete in seguito, già la visita di una sonda aliena sarebbe uno shock allucinante per tutta la razza umana, ma ancora maggiore sarebbe la sorpresa nel momento in cui arrivi dopo tantissimo tempo un’altra sonda : potremmo scoprire che quella del fatidico primo contatto è una velocissima Ferrari, mentre quella arrivata dopo è una lentissima Panda…
Rimanete sintonizzati, in attesa delle prossime puntate di questo gioco delle sonde.
Inviato dal mio M2101K7BNY utilizzando Tapatalk
Tu non lo sai, caro mio bel pignolone.........

ma guarda che ci stanno preparando da anni, con film fantascienza, horror, storie fantastiche e via dicendo
Con il contorno di documentari e storie delle apparizioni e visuali degli OVNI ..... UFO
Penso che data la loro tecnologia per affrontare i viaggi interstellari o intergalattici, abbiano sicuramente una tecnologia molto piu avanti di qualche millennio.
Non dobbiamo pensare che possano neppure avere problemi di budget, visto che se togliessimo il denaro, faremmo un balzo in avanti di almeno 200 anni
Cercando di prosperare le tecnologie e condividendone il lavoro con tutti.
L'argomento pone molte domande e sicuramente qualche dubbio.........
Ma in ultima..
........... e se fossero gia' tra noi da 4000 anni ??
Il problema è...come fanno a sapere che dai noi è presente una vita in base carbonio idrogeno e ossigeno...con quale certezza hanno mandato le tre sonde e poi...se fosse random, quante sonde hanno mandato nello spazio interstellare. E anche con quali mezzi hanno accertato che da noi c'è vita (una propulsione avanzata in ParSec e non con tecnologie a noi conosciute, parliamo di anni e anni luce se non migliaia).
Una cosa è supporre di una esistenza intelligente e una altra è accertarsi. E 4000 anni fa non avevamo radiotelescopi con cui presentarci nell'universo.
Comunque una discussione interessante per vari aspetti.
Ragazzi, occhio a non sconfinare in argomenti che qui non sono consentiti...
Ok
La quarta (o la quinta) non la invierebbero più per paura di dare indizi sulla loro superiore tecnologia e sulla provenienza a razze pericolose!
Pierluigi, gran bel articolo introduttivo, altro che le storie dei soliti film di fantascienza americani!
L'ho letto in un baleno.
Per seguire le teorie dell'articolo, per ipotesi, se tutte le sonde fossero arrivate per coincidenza nei periodi di glaciazioni terrestri, piccole ( l'ultima circa 20mila anni fa ) o grandi, e fossero 'atterrate' in zone desertiche o impervie, sempre per ipotesi potrebbero essere ancora da scoprire