La cometa 3I/ATLAS – 32° aggiornamento – L’accelerazione non gravitazionale

la cometa interstellare 3I/ATLAS è sempre al centro dell’interesse da parte di Astronomi e Scienziati nel corso del suo viaggio nello spazio e nel tempo


Dal giorno della sua scoperta avvenuta a luglio, stiamo seguendo insieme le vicende della cometa interstellare 3I/ATLAS nel corso del suo viaggio attraverso il Sistema Solare: a più riprese la cometa è stata fotografata da osservatori sulla Terra e da una serie di sonde spaziali in giro per il Sistema Solare, nel corso del loro viaggio tra i pianeti, soprattutto intorno a Marte, in viaggio verso Giove e gli asteroidi.

In questa pagina del sito, aggiornata a mano a mano che ne pubblico altri, trovate l’elenco di tutti gli aggiornamenti che ho proposto all’attenzione di voi, appassionatissimi della Scienza, di Astronomia, del Cielo e di tutte le vicende ad esso correlate.

Questa volta vediamo insieme quanto riportato dal ben noto sito SpaceWeather riguardo gli ultimi studi sul viaggiatore interstellare, studi Scientifici e non certo pseudo-fantascientifici come purtroppo potremmo leggere in giro nei social, cosa che io personalmente non faccio per disprezzo assoluto verso chi, scienziato, prende in giro i seguaci con informazioni false e distorte.

Traduco dunque  come sempre in modo ragionato e non certo artificiale quanto riportato dal sito americano.

L’accelerazione non gravitazionale della 3I/ATLAS

Quando i non esperti sentono dire che “la cometa 3I/ATLAS ha un’accelerazione non gravitazionale”, alcuni pensano che l’oggetto interstellare sia un sonda spaziale (ndr: una vera stupidaggine!). Ma non è certo così, dato che tutte le comete subiscono un’accelerazione non gravitazionale.

In un nuovo scritto pubblicato nelle “Research Notes of the AAS” viene spiegato il perché di questa situazione e viene dimostrato che la 3I/ATLAS si comporta proprio come una qualsiasi cometa appartenente al nostro Sistema Solare.

L’autore principale del testo, Marshall Eubanks, spiega che “noi abbiamo misurato l’accelerazione non-gravitazionale della cometa 3I/ATLAS usando l’astrometria da lunga distanza da parte della sonda Psyche della NASA (ndr: in volo verso l’asteroide Psyche) e della sonda TGO (Trace Gas Orbiter) dell’ESA (ndr: in orbita intorno a Marte) : i risultati sono quelli tipici di una cometa ordinaria, qualunque e non certamente di una che cerca di frantumare record”.

L’accelerazione non-gravitazionale deriva dalla lieve spinta che le comete subiscono dalla loro stessa emissione di gas (ndr: secondo il ben noto effetto di Fisica di azione-reazione). Getti di materiale ghiacciato che sublima dal nucleo danno una sorta di contraccolpo come farebbero dei motori di razzi, dando una spintarella alla cometa al di fuori del percorso che seguirebbe solamente per effetto gravitazionale.

Eubanks continua affermando che “fino a poco tempo fa, il ritrovamento di accelerazioni non-gravitazionali di comete richiedeva osservazioni lungo molte orbite degli stessi oggetti, mentre finora non era stato possibile con le comete interstellari. Infatti ora, sfruttando le sonde interplanetarie, possiamo misurare queste piccolissime accelerazioni, appena poche centinaia di milionesimi della gravità terrestre, nel corso del singolo viaggio attraverso il nostro Sistema Solare”.

Per la cometa 3I/ATLAS, l’accelerazione provocata dall’emissione di gas è, tecnicamente, di circa 5 × 10⁻⁷ m s⁻², del tutto comparabile con quella delle comete del Sistema Solare.

Grazie a questo valore ed alle misure della produzione di diossido di carbonio, il team di Scienziati ha stimato per la cometa una massa di 44 milioni di tonnellate (ndr: indicate con l’unità di misura “metric tons”) ed un raggio tra i 260 e 370 metri (ndr: finalmente un’unità di misura certa e riconosciuta internazionalmente!), valori questi del tutto tipici e comuni.

Il paragone tra la 3I/ATLAS ed il primo oggetto interstellare 1I/Oumuamua è sorprendente, dal momento che durante il passaggio di questa cometa attraverso il Sistema Solare del 2017, 1I/Oumuamua ha mostrato un’accelerazione non gravitazionale (di circa 10⁻⁶ m s⁻²) che ha attirato l’attenzione, dal momento che l’oggetto non presentava una palese emissione di gas. (ndr: e a questo punto per mia precisa scelta non posto nemmeno il link all’articolo originale da parte di pseudoscienziati sull’argomento, proprio per non fornire loro ulteriore notorietà. Se cercate sui social potrete trovare, purtroppo, di tutto e di più)

D’altro canto la 3I/ATLAS sembra del tutto normale: ha un’emissione di gas ovviamente cometaria con annessa un’accelerazione non gravitazionale corrispondente, che a suon di dati smentisce completamente le voci di una sua natura artificiale.

Come conclusione la 3I/ATLAS è sì esotica e meravigliosa, ma è pur sempre una cometa.

Una bellissima immagine

Dulcis in fundo possiamo vedere l’immagine stupenda della 3I/ATLAS ripresa dai mitici Gerald Rhemann and Michael Jäger (già citati più volte nel corso degli aggiornamenti)

credit : Gerald Rhemann and Michael Jäger

ripresa pochi giorni fa, il 2 dicembre: cliccando l’immagine, possiamo ammirare la versione in alta risoluzione, che vi suggerisco di vedere nel monitor di un PC e non sul mini schermo di un cellulare!

All’interno della galleria di immagini del sito SpaceWeather, leggiamo che la ripresa della 3I/ATLAS e della galassia PGC 37444 è stata effettuata da Gerald Rhemann e Michael Jäger, presso Farm Tivoli in Namibia, per mezzo di un telescopio ASA Astrograph da 12″, f3.6, dotato di fotocamera ZWO ASI 6200 MM Pro, mediante esposizioni con filtri LRGB rispettivamente di 20, 6, 6, e 6 minuti, che hanno consentito ai due autori di ottenere questa splendida immagine a colori di una cometa! In un mio precedente articolo potete vedere ad esempio un’altra bella immagine da parte dei due Astronomi…

La galassia PGC 37444

Per la cronaca, la galassia citata, PGC 37444, nota anche come UGC 6903, è quel batuffolo ovale in alto a destra, che qui possiamo vedere in un diagramma

credit : In-The-Sky.org

tratto dal sito In-The-Sky.org, in particolare in questa pagina, dove viene mostrato interattivamente il campo stellare nei pressi della galassia e si possono riconoscere le stelle presenti nell’immagine fotografica (vi prego, sempre sul PC!)

Se cercate “PGC 37444” su Google ed in particolare le immagini, la DI (Deficienza Artificiale) vi mostra pure immagini dell’escavatore CGT 374 e di altre elettropompe, che con la galassia c’entrano come i cavoli a merenda (consentitemi questo strettissimo gergo tecnico!!)

Rimaniamo sintonizzati per altre novità sulla 3I/ATLAS!

 

Informazioni su Pierluigi Panunzi 606 Articoli
Classe 1955, sono nato e vivo a Roma, laureato in Ingegneria Elettronica, in pensione dopo aver lavorato per anni nel campo del software, ma avrei voluto laurearmi in Astronomia. Coltivo la passione per l’astronomia dal giorno successivo allo sbarco dell’uomo sulla Luna, maturando un interesse sempre crescente per la Meccanica Celeste, il moto dei pianeti, la Luna e i satelliti. Da molti anni sono divulgatore scientifico e in passato ho presieduto a serate astronomiche organizzate a Roma e paesi vicini. Da parecchi anni mi sto perfezionando nell’astrofotografia grazie all’auto-regalo di varie apparecchiature digitali

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