Non molto lontana prospetticamente dalla più famosa nebulosa di Orione, si trova una nube molecolare ricca di polvere all’interno della costellazione dell’Unicorno (Monoceros). In realtà è molto più lontana e dista da noi circa 2700 anni luce. Lo spettacolo è già molto bello nella luce visibile, dominato da un gruppetto di stelle giovani e calde che illuminano di azzurro la nebulosità circostante. Ma la zona centrale rimane oscura e nascosta. Proprio lì risiede la maggior parte delle stelle appena nate, gigantesche e ancora avvolte nella loro placenta gassosa che blocca la luce.

Tuttavia, per l’osservatorio cileno Paranal dell’ESO è stato piuttosto facile scrutare i segreti nascosti e creare un’immagine fantastica. E’ bastato fare le osservazioni nell’infrarosso e più esattamente nelle bande I, J e K. Ed ecco che è sbocciato un fiore, dove filamenti di materiale interstellare si illuminano sotto l’effetto delle radiazioni emesse dalle giovani stelle, non più vecchie di dieci milioni di anni. Molte delle strutture viola e rosse che si vedono nell’immagine sono probabilmente i getti di idrogeno che vengono lanciati dagli astri neonati.
Può essere anche interessante vedere questi due filmati:
🙄 Che dimensioni avrà questa nube?
@Moreno,
tutto il campo è sui 40 anni luce, direi quindi una ventina… Niente di speciale 🙂
WOW! Grazie al primo filmato si percepisce la tridimensionalità del tutto… soprattutto grazie alle differenti posizioni delle varie stelle durante lo zoom.
Grazie dell’articolo Enzo
Enzo invece che stelle hai scritto stalle
7 riga
@Matteo…
accidenti hai proprio ragione!!!! Che figura 😳 😳 😳
magari è un lapsus freudiano…pensavo ai vtellini appena nati e ….
No, no, è inutile che cerchi di arrampicarmi sui vetri: è proprio una clamorosa svista!!!
STEFANO, se ci senti, batti un colpo!!!!
Grazie 😳 😳 😳
modificato, dalle stalle alle stelle!
grande Stefano! Nemmeno Einstein ne sarebbe stato capace…