10 mila anni luce, questa la distanza della particolare stella di neutroni – o pulsar – scoperta da un gruppo di ricercatori italiani dell’università di Pavia, guidati dal professor Giovanni Bignami.
Le stelle di neutroni rappresentano la fase finale dell’evoluzione di stelle di massa medio-grande. Si tratta di astri di piccole dimensioni ma di enorme densità.
Per osservare 1E – abbreviazione di 1E161348-5055 – il gruppo di ricerca si è servito del satellite XMM-Newton dell’ ESA e l’analisi, condotta per ben 24 ore consecutive con uno strumento chiamato EPIC, ha evidenziato emissioni di raggi X mai osservate finora in oggetti simili.
Inoltre, la velocità di rotazione sul proprio asse è insolitamente lenta, forse per la presenza nelle vicinanze di un’altra stella. Sarebbe il primo caso di sistema binario “in miniatura”.
Gli scienziati ipotizzano che 1E possa essere una magnetar, una $stella di neutroni$ dal fortissimo campo magnetico, ma le sue peculiarità (sarebbe la prima magnetar mai osservata a ruotare così lentamente) portano a pensare che possa trattarsi in effetti del capostipite di una nuova classe di corpi celesti sconosciuti.
sono una appassionata di astronomia, soprattutto dell’evoluzione delle stelle e del’univeso!
questo articolo è molto interessante……..certo le stelle di neutroni si vengono a formare quando la massa del nucleo della stella ha una massa inferiore a 3-4masse solari, essendo che il campo magnetico è cosi elevato potremmo definirla anche come una pulsar, o mi sbaglio?