Occhio di riguardo per KW4

I radiotelescopi di Arecibo e Goldstone sono stati puntati sull’asteroide 1999 KW4 e hanno permesso di tracciare un accurato modello tridimensionale di questo potenziale proiettile cosmico.


KW4

Rappresentazione di KW4

Questa volta lo studio di Steve Ostro (NASA / JPL), Jean-Luc Margot (Cornell University) e dei loro collaboratori ha avuto l’onore della prima pagina di Science (numero del 24 novembre). Non è la prima volta che il team dei due ricercatori riesce a stupire con le incredibili immagini radar di un asteroide, ma in questa occasione il bersaglio è un oggetto celeste davvero particolare.

(66391) 1999 KW4 è un NEA che appartiene alla classe dei cosiddetti PHA, una categoria di asteroidi che, per la loro particolare orbita, vengono attentamente tenuti d’occhio in quanto possibili proiettili in rotta di collisione con il nostro pianeta. Gli astronomi che si occupano di dinamica orbitale escludono che, almeno nel prossimo millennio, KW4 possa essere coinvolto in un simile drammatico evento, ma sul futuro più lontano non è possibile scommettere.

La pericolosità dei PHA, però, si accompagna purtroppo con una conoscenza piuttosto limitata della loro composizione, della loro struttura e anche della loro massa. Tutti elementi che, ahimè, sarebbero di primaria importanza l’infausto giorno in cui questa loro pericolosità dovesse farsi più concreta. L’occasione di saperne di più sul loro conto, dunque, è vista dagli astronomi che si occupano di queste tematiche come una vera manna dal cielo. Il passaggio ravvicinato di KW4 nel maggio 2001, il più vicino alla Terra fino al 2036, ha permesso di puntare sull’asteroide le antenne di Goldstone e Arecibo ottenendo immagini radar ad alta risoluzione.

Grazie ad esse, non solo i ricercatori hanno potuto determinare le dimensioni e la forma dell’asteroide, ma hanno anche scoperto un dato cruciale: KW4 è un asteroide doppio. Il primario (Alfa) ha un diametro di circa 1,5 km, una forma che richiama vagamente quella di un guscio di noce – con una cresta lungo tutta la fascia equatoriale – e ruota su se stesso in poco meno di 3 ore.

Il componente più piccolo (Beta), invece, ha un diametro di circa mezzo chilometro e una forma piuttosto allungata. La sua orbita intorno ad Alfa è circolare, con un raggio di circa 2,5 km e Beta la percorre in circa 17 ore e mezza, tenendo sempre il suo asse maggiore puntato verso il compagno più grande.

Una coppia ben assortita, dunque, quella che compone (66391) 1999 KW4. Ma questo ci induce a chiederci se proprietà fisiche e dinamiche piuttosto esotiche come quelle riscontrate in KW4 non possano essere piuttosto diffuse tra gli oggetti che ronzano intorno alla Terra.

Fonte: http://www.coelum.com/

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Di professione informatico, è nato e vive a Roma dove lavora come system engineer presso una grande azienda nel settore IT. E' l'ideatore e sviluppatore di Astronomia.com, portale nato dal connubio tra due delle sue più grandi passioni: "bit" e stelle. Da anni coltiva l’interesse per la progettazione e lo sviluppo di siti web aderenti agli standard e per il posizionamento sui motori di ricerca.