Geminidi lunari? Le scoveranno gli astrofili

Gli astronomi NASA hanno osservato 5 impatti sulla Luna provocati dalle ultime Geminidi. E’ in arrivo un software che aiuterà gli astrofili a registrare in proprio tali fenomeni.


Il 14 dicembre 2006, abbiamo osservato almeno 5 meteore appartenenti alle Geminidi colpire la Luna,” riporta Bill Cooke del Meteoroid Environment Office della NASA, ad Huntsville in Alabama. Ogni impatto ha provocato un’esplosione con una potenza compresa tra 30 e 60 Kg di tritolo e un bagliore di luce al pari di una stella di magnitudine compresa tra 7 e 9.

Impatti registrati sulla Luna

Sopra: Impatti lunari da Novembre 2005. I numeri 14-16 e 19-20 sono Geminidi

Gli impatti sono avvenuti mentre Terra e Luna passavano attraverso la nube di detriti del NEA 3200 Phaeton. Ciò accade ogni anno a metà dicembre e dà luogo alla famosa pioggia delle Geminidi. I frammenti di roccia di Phaeton, entrando in contatto con l’atmosfera, creano strisce luminose che solcano il cielo. Uno spettacolo eccezionale.

Ma la Luna, essendo priva di atmosfera, lascia via libera ai frammenti che si schiantano inevitabilmente al suolo. “Possiamo osservare un’esplosione ogni ora,” dice Cooke. Come esplode un meteoroide? “Non è la classica esplosione che siamo abituati a vedere sulla Terra,” spiega Cooke. La Luna non ha ossigeno che alimenti fuoco e comubustioni, e in questo caso non c’è n’è bisogno: i meteoroidi delle Geminidi colpiscono il suolo viaggiando ad una velocità di 35 Km al secondo, oltre 125.000 Km orari! “A quelle velocità, anche un sassolino può generare un cratere largo alcuni metri,” dice Cooke. “Il flash di luce viene generato dalla violenza dell’impatto con il suolo”.

Il team di Cooke tiene sotto monitoraggio la Luna dal 2005, e da questa data sono stati registati 19 impatti: cinque o sei Geminidi, tre Leonidi, una Tauride e dozzine di meteoriti sporadiche. “La cosa divertente è,” dice Cooke, “che abbiamo ottenuto questi risultati usando un paio di comuni telescopi da 14 pollici, equipaggiati con camere CCD commerciali. Anche gli astrofili potrebbero riuscire nella stessa impresa.” In realtà, Cooke spera proprio questo.

Il team NASA non può osservare 24 ore su 24. La luce del giorno, condizioni meteo, problemi tecnici alla strumentazione, sono “tutte varianti che bisogna considerare nel caso di osservazioni proloungate”. Gli astrofili potrebbero colmare queste lacune. Una schiera di amatori collegati via Internet “potrebbe incrementare di molto il numero di esplosioni registrate”.

Osservatorio al Marshall Space Flight Center

Uno dei due telescopi da 14 pollici per le

osservazioni, al MSFC

A questo scopo, Cooke ha deciso di rilasciare un software – dalle funzionalità ridotte – sviluppato appositamente per gli astrofili e astronomi professionisti che desiderano intraprendere questa attività. Il rilascio verrà comunicato su Science@$NASA$. Il software gira su comuni PC equipaggiati con scheda video digitale. “Se avete catturato una meteora lunare, il programma sarà in grado di rilevarla automaticamente, evitando così la fatica di rimanere ore a fissare un video aspettando di vedere un piccolo bagliore della durata di qualche decimo di secondo.”

I dati accumulati aiuteranno la NASA per stimare la minaccia dei meteoroidi in vista del prossimo sbarco sulla Luna. Maggiori dettagli e informazioni verranno comunicati prossimamente.

E voi, siete pronti per assistere la NASA in questo progetto?

Fonte: http://science.nasa.gov/headlines/y2007/03jan_lunargeminids.htm

Informazioni su Stefano Simoni 644 Articoli
Di professione informatico, è nato e vive a Roma dove lavora come system engineer presso una grande azienda nel settore IT. E' l'ideatore e sviluppatore di Astronomia.com, portale nato dal connubio tra due delle sue più grandi passioni: "bit" e stelle. Da anni coltiva l’interesse per la progettazione e lo sviluppo di siti web aderenti agli standard e per il posizionamento sui motori di ricerca.

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1 Commento

  1. Penso che cooke abbia avuto un’idea geniale.Credo che molti astrofili io compreso siano ben felici di aderire ad un’iniziativa del genere.Ma penso anche
    che la cosa potrebbe suscitare interesse nell’ambito scolastico.