Io visto da New Horizons

Diffuse le immagini del satellite Io riprese dalla New Horizons nelle ore seguenti il suo fly-by con il pianeta Giove lo scorso 28 febbraio.


Io

Il vulcano Tvashtar in eruzione

Per un istante ho fatto un tuffo nel passato. Guardando le immagini della New Horizons, infatti, per un attimo ho rivissuto le emozioni di quel giorno in cui la sonda Voyager ci inviò le prime fantastiche immagini di Io, di quel satellite di Giove davvero strano, con le meraviglie dei suoi vulcani attivi e quella sua curiosa superficie giallastra in continua trasformazione.

Dopo avere ripreso le incredibili immagini dei satelliti galileiani, prima tappa del suo viaggio, Voyager continuò la sua missione dirigendosi verso Saturno. Non proprio una passeggiata, ma poca cosa in confronto alla strada che deve ancora compiere New Horizons. Le immagini inviateci nei giorni scorsi da New Horizons sono quasi un’ultima prova generale prima di una lunga, paziente e silenziosa attesa del giorno del suo grande spettacolo, nel 2015. Le ha scattate lo scorso 28 febbraio, allorché ha sfruttato la fionda gravitazionale di Giove per un’ultima poderosa spinta in grado di lanciarla ancor più velocemente nella sua corsa verso Plutone e le sue lune.

Transitando a circa 2,5 milioni di chilometri da Io, New Horizons ha approfittato per un ultimo controllo del funzionamento del suo strumento di ripresa LORRI (Long Range Reconnaisance Imager). Nelle immagini si notano chiaramente i pennacchi di materiale espulsi da alcuni vulcani. Il più evidente è l’altissimo getto – 290 chilometri – prodotto dal vulcano Tvashtar, fotografato un paio di settimane fa anche dal telescopio spaziale Hubble. Altrettanto evidenti, anche se meno appariscenti, la piccola fontana di materiale espulso dal vulcano Prometheus e quella del vulcano Masubi.

Non tutte le immagini riprese da LORRI sono state inviate a Terra. Nel corso del flyby New Horizons era infatti troppo indaffarata ed ha ancora immagazzinate a bordo centinaia di immagini, che verranno inviate con calma al centro di controllo nelle prossime settimane. Non c’è alcuna fretta, dato che questa trasmissione di dati sarà l’unica occupazione della sonda prima di un lungo letargo.

Molto presto, infatti, le apparecchiature di New Horizons verranno spente e solo una volta all’anno se ne verificherà lo stato, quando si controllerà anche se la rotta verso Plutone è quella stabilita.
Il prossimo appuntamento è per il 2015, il giorno dell’unica e fantastica interpretazione alla quale verrà chiamata New Horizons. Nessuna possibilità di replica, vietato fallire.

Fonte: http://www.coelum.com

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Di professione informatico, è nato e vive a Roma dove lavora come system engineer presso una grande azienda nel settore IT. E' l'ideatore e sviluppatore di Astronomia.com, portale nato dal connubio tra due delle sue più grandi passioni: "bit" e stelle. Da anni coltiva l’interesse per la progettazione e lo sviluppo di siti web aderenti agli standard e per il posizionamento sui motori di ricerca.