
Anche questa è fatta. Dopo oltre 1300 giorni marziani trascorsi sulla superficie del Pianeta rosso – un autentico schiaffo morale ai 90 giorni pianificati dalla missione originaria – e dopo le traversie di questa estate dovute alla tempesta di sabbia che ha flagellato l’intero pianeta, Opportunity può fregiarsi di un altro successo. Un paio di settimane fa ha iniziato la sua lenta discesa lungo le pendici del Victoria Crater e ora si trova sul fondo del cratere.
La sua posizione non è proprio stabile – la telemetria indica che è ancora inclinato di 25 gradi – ma la prima destinazione del suo pericoloso viaggio è raggiunta. Il rover, infatti, si trova nelle immediate vicinanze di una striscia di rocce chiare, parzialmente ricoperte da detriti sabbiosi, che i tecnici confidano di poter esaminare al più presto con le strumentazioni che equipaggiano l’estremità del braccio di Opportunity.
“L’analisi di questa striscia rocciosa sarà solo la prima tappa” ha sottolineato Steve Squyres, ricercatore della Cornell University e responsabile degli strumenti di ricerca che equipaggiano i due rover. “La nostra speranza, grazie a una serie di rilevazioni a differenti livelli, è quella di riuscire a saperne di più sull’origine del cratere e sul suo particolare aspetto”. Dalla parte opposta del Pianeta rosso anche Spirit, benché malconcio, è tornato all’opera. Sta esplorando un pianoro chiamato Home Plate, le cui rocce mostrano in modo evidente i segni lasciati dalla combinazione esplosiva tra acqua e fenomeni vulcanici.
Su Marte, dunque, lasciata alle spalle la forzata interruzione estiva, i rover stanno nuovamente macinando osservazioni su osservazioni. Anche lassù, insomma, le ferie sono ormai un lontano ricordo e tutti quanti sono tornati alacremente al lavoro.
Fonte: Coelum