
Come era stato bello il periodo in cui l’enorme nebulosa aveva cominciato ad agitarsi e si erano formati al suo interno nuclei ad alta densità che avrebbero dato origine a centinaia di stelle. Sarebbe stata una di quelle e, ovunque guardasse, vedeva altre condensazioni simili a lei. Anche se era passato moltissimo tempo da quando la nebulosa era stata espulsa dall’esplosione di una supernova, ognuna di loro SAPEVA benissimo quale sarebbe stata la propria evoluzione e restava in trepida attesa di ripetere il ciclo di morte e nascita di una stella. Per milioni e milioni di anni avevano aspettato che la nube ricominciasse a vivere ed ora finalmente toccava a loro. Sentiva che il gas si contraeva e collassava verso il centro. Che emozione sentirlo ruotare ad alta velocità, avvertire la sua temperatura salire. Già pensava a quando il calore sarebbe stato abbastanza alto e la pressione sufficiente per cominciare a trasformare il suo idrogeno in elio e produrre l’energia necessaria a competere con la gravità che tendeva a schiacciarla. Che momento eccezionale sarebbe stato quello del raggiungimento dell’equilibrio tra le due forze in gioco: quella che tendeva a schiacciarla e quella creata dalla fusione dell’idrogeno che tendeva a dilatarla. A quel punto il suo motore sarebbe stato a regime e avrebbe continuato a funzionare per milioni o miliardi di anni.
Tutto ovviamente dipendeva da quanto era grande la massa di gas che aveva cominciato a contrarsi e da cui stava nascendo. Questo non lo poteva sapere, ma gli sembrava di essere enorme, sebbene non gigantesca come quella subito alla sua destra. In fondo era una grande fortuna. Quelle troppo grandi si sarebbero consumate in fretta e sarebbero esplose nel giro di pochi milioni di anni. Lei, invece, poteva probabilmente vivere per miliardi di anni e fornire luce e calore tutt’attorno. Forse avrebbe avuto anche dei pianeti tutti SUOI. Già si vedeva circondata da un bellissimo corteo di sudditi planetari che dipendevano completamente da lei. Che bello essere una stella! Non vedeva l’ora che la vita scattasse. Le sembrava ormai di essere caldissima e di poter cominciare da un momento all’altro a fondere il suo idrogeno. Poi si accorgeva che ancora non succedeva niente. Pazienza, non doveva avere fretta. Vide molte stelle iniziare a bruciare intorno, ma si disse: ”sono le giganti, prima cominciano e meno vivono, meglio aspettare”.
Bello davvero. Anch’io spesso mi soffermo a pensare alle stelle come esseri ‘viventi’ e forse addirittura pensanti, dopotutto sono abbastanza complesse e ricche di fenomeni interni (combustione, fusione nucleare, magnetismo, correnti di plasma ecc.) assimilabili alle scariche elettriche e altri meccanismi nel cervello umano; avrebbero pensieri e ‘parole’ lente come quelle -fatte le dovute proporzioni- dei cetacei sulla terra: sappiamo tutti che il verso delle balene accelerato ricorda quello di alcuni uccelli. Le vedrei forse più come ‘vegetali’ che come ‘animali’ visto che non possiedono un moto autosufficiente.
Per non parlare delle galassie…
wow…
simpaticissimo! E qui affiora tutta la sete di protagonismo di noi “sapiens” eh?! Cosa non faremmo per far sorridere una stella! Complimenti!
la tua fantasia si espande come l’Universo… 
Mi è piaciuta l’idea dell’elisir di lunga vita escogitato dalla razza umana a beneficio dell’intero nostro Pianeta: una flebo di idrogeno!!!
Complimenti ,molto bella la storia e la ho condivisa grazie ,buon weekend Efisio.
Ciao Vincenzo,scusa se ti do del tu ,ma vedi io ormai sono vecchio e mi sto abituando a considerare gli altri più giovani di me,se le scuse sonio accettate proseguo: Trovo bellissimo questo racconto che unisce un racconto fiabesco all’Astronomia ,trovo sia un modo nuovo per avvicinare i ragazzi all’astrofisica senza rompicapo ,quasi ti appassioni a loro come esseri che abitano nello stesso universo,non voglio dilungarmi per non rendere noioso il mio commento,ma dicco ancora che mi piace ed è molto bello.Nel chiedervi scusa per aver occupato una parte della vostra pagina ,ti saluto cordialmente insieme a tutti gli amici della pagina ,grazie Efisio.