Il treno

Un viaggio in treno può essere molto lungo o anche molto corto: tutto dipende dalla velocità. L’importante è comunque che si arrivi alla propria stazione.


Quando si risvegliò la nebbia era ancora più fitta e gli occupanti erano cambiati. Due uomini ed una donna, nuovamente di bella presenza, ma con una testa un po’ troppo grossa. Soprattutto la cassa cranica sembrava esagerata. Dovevano essere parenti stretti perché esibivano tutti la stessa strana fisionomia. Scesero alla fermata successiva senza avere aperto bocca. Salirono due anziani. I volti erano pieni di rughe. Dovevano avere più di 80 anni, certamente, ma sembravano scattanti e lucidissimi. Erano magrissimi, quasi filiformi, ma anch’essi con una testa sproporzionata. Non poteva essere un caso. Forse era una caratteristica tipica di quella regione. Non proferirono parola, ma solo un triste sorriso.

Ormai la nebbia era impenetrabile ed il treno sembrava correre nel vuoto assoluto. Solo un tenue chiarore illuminava l’esterno. Gli sembrava di viaggiare in uno spazio magico, fuori dal tempo. Guardò l’orologio e vide che si era fermato. Poco male, era meglio vivere completamente quella specie di illusione, senza sapere quando sarebbe finita: solo pace e silenzio. Anche il treno non faceva più rumore. Molte persone salirono e scesero alle fermate successive. E sembravano tutte seguire uno strano ma ormai chiarissimo schema fisico. La testa era sempre più grande, mentre il corpo sembrava quasi diventare trasparente.

Lo sgomento iniziale si trasformò presto in un’accettazione quasi consapevole. Non sapeva perché, ma non riusciva a meravigliarsi più di tanto. Fu preso da grande stanchezza e piombò in un sonno pieno di visioni e di incubi. Quando riaprì gli occhi era estremamente consapevole di tutto ciò che lo stava circondando e non fu assolutamente sorpreso di vedere accanto a sé due figure simili a “spettri”. Si riuscivano perfino a scorgere nitidamente le infinite volute dell’enorme cervello e le vene ed arterie che lo percorrevano. Furono gli ultimi che vide. Poi rimase solo nel silenzio e nella nebbia.

Passò moltissimo o pochissimo tempo prima che sentisse il bisogno di abbassare lo sguardo verso le sue mani. Sapeva già cosa avrebbe visto e non ne fu spaventato. Si alzò e si diresse alla “toilette” per guardarsi allo specchio. Come ormai si aspettava il suo cervello era impressionante ed il corpo completamente trasparente. Lo aveva già intuito da tempo e tutto assumeva una sua logica assurda. L’accelerazione aveva superato enormemente le pur pessimistiche previsioni e le sue estrapolazioni erano risultate esageratamente ottimistiche. Sapeva che non mancava molto alla “sua” stazione e che sarebbe sceso senza valigia. Sapeva anche che la conferenza aveva perso di significato.

Il momento era ormai vicinissimo, lo sentiva, e non si sorprese nemmeno quando vide che la nebbia stava scomparendo piano piano. Ma non c’erano più le colline, né le case e nemmeno i campi coltivati. C’era solo un chiarore diffuso dappertutto. Le sue mani stavano sparendo e così anche il resto del suo corpo. Erano rimasti il treno, o quello che era diventato, ed il suo cervello. Il convoglio si stava fermando. Non si chiese nemmeno perché proprio lui era stato scelto per rappresentare l’ultimo nucleo di forma organizzata. Poi sentì una specie di tremore e cadde nell’incoscienza. L’ultima cosa che sentì, o meglio che pensò di sentire, furono le parole del “capostazione” che dava un annuncio all’unico viaggiatore rimasto. Sicuramente furono solo frutto dell’immaginazione, ma a lui sembrarono un urlo: ”massima entropia raggiunta!!”

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8 Commenti

  1. scusate l’ignoranza ma vorrei capire il succo di questa storia che mi ha colpito molto.
    grazie

  2. @mario,
    sapevo che non era proprio una storia banale… ma ho voluto provare lo stesso e do volentieri le spiegazioni del caso. Dunque, il nostro scienziato si è accorto dai suoi studi che l’universo ha accelerato la sua corsa verso il caos definitivo. Questa è la fine che ci si aspetta: il raggiungimento dell’ENTROPIA MASSIMA, ossia la completa disintegrazione di ogni forma organizzata. Purtroppo le cose vanno ancora più veloci di quanto temesse. Il treno vuole rappresentare l’ultima fase dell’umanità e del cosmo. Lentamente ci trasporta verso una rapida evoluzione dove riamarrà solo la mente come forma organizzata e poi anche l’ultima scomparirà nel caos o nella disorganizzazione finale. In fondo si parla solo dei Principi della termodinamica… In parole povere e per avere un’idea dell’entropia che tende a crescere basta pensare che io posso bruciare una casa di legno (aumento l’entropia), ma non posso, utilizzando la cenere ricostruire la casa (diminuire l’entropia). Oppure posso sciogliere lo zucchero nel caffè, ma non posso separare di nuovo i due elementi ? In ogni caso il treno voleva essere una consapevole e triste (ma non troppo) discesa verso lo stadio finale a cui mira il nostro universo e a cui non ci si può ribellare…

  3. ok, quest’ultima spiegazione è chiara…..ma l’entropia sarebbe la morte termica dell’Universo, avevo letto di una cosa tipo “Big Freeze” dove, dopo che tutte le stelle si sono raffreddate -spente?- tutta la materia finisce nei buchi neri? 😯

  4. ;-> grazie ora s che è molto chiaro..
    io so,che esempio: dell’entropia,si dice che se metto in ordine una camera(generica) si crea un ordine di entropia nella stanza,ma l’esatto opposto nell’universo,ovvero che nell’universo si crea caos..
    è vero???

  5. @Moreno,
    ci sono varie teorie più o meno ardite. Io ho seguito quella basata sui principi della termodinamica e ho immaginato lil raggiungimento del caos “perfetto”. D’altra parte un racconto non vuole fare divulgazione scientifica ESATTA, ma essere solo un modo, anche assurdo, di fer pensare e/o sorridere …
    @Mario,
    Hai ragione. IN realtà l’Universo è costellato di eventi che vanno “contro corrente”, ossia che si organizzano (noi esseri umani siamo un esempio e anche le stelle ecc.), ma la direzione è una e una sola. Si tende al caos completo, il vero ordine disordinato generale! Immagina un fiume che scorre verso il mare. L’acqua ogni tanto crea dei vortici e dei mulinelli e sembra tornare indietro, ma alla fine tutta raggiunge il mare …

  6. grazie x le spiegazioni :->
    più passa il tempo e più mi piace,
    ad osservare il cielo, come ho sempre fatto da piccolo.
    e man mano crescendo e studiando su questi fenomeni mi viene sempre di pù vogli a di sapere sempre di più.
    ancora grazie (complimenti x la storia e x il sito).
    😉

  7. Salve,

    Per quanto riguarda lo zucchero nel caffè si può in realtà tornare allo stato cristallino ma per farlo si deve consumare dell’energia. Infatti questo è un esempio di reazione reversibile ma non tutte le reazioni lo sono. Sono principalmente le reazioni non reversibili che portano l’universo verso l’entropia massima, mentre quelle reversibili possono portare una regione dell’universo verso una diminuzione di entropia a spese dell’energia necessaria. La vita è uno dei fenomeni che ottiene questo risultato, e spero possa un giorno, molto lontano, influenzare l’intero universo e portarlo verso l’entropia minima.
    THE END