La cometa vagabonda

Il lungo viaggio di una cometa un po’ “speciale”


La cometa vagabonda

Era così presa dalla sua estasi che quasi non si accorse di quel piccolissimo asteroide che le si stava avvicinando. Ma cosa voleva da lei? La lasciasse in pace in questo momento di gioia pura. Macché! Sembrava quasi inseguirla, violando le stesse leggi di gravitazione universale. L’impatto fu inevitabile, anche se non violentissimo. Sentì un enorme calore e la sua luminosità si moltiplicò in un attimo. Qualcosa doveva essere successo anche alle sue molecole organiche. Le sembrava che si fossero improvvisamente trasformate e sentì una specie di brivido che la percorreva tutta. Fortunatamente l’urto non la distrusse e si rese conto di essere ancora nella direzione giusta. Malgrado la strana sensazione che la invadeva, poteva continuare il suo viaggio. Però la direzione non era proprio quella che aveva così a lungo calcolata e verificata. Aveva subito una deviazione, non enorme, ma sufficiente a spostarla dalla rotta che l’avrebbe portata a girare vicinissima al suo Sole. La situazione era più grave del previsto. Stava puntando direttamente verso il terzo pianeta del sistema Solare, quel piccolo corpo roccioso coperto da un coltre di nubi scure, dove i lampi delle scariche elettriche illuminavano di continuo l’atmosfera.

Il suo viaggio stava finendo e purtroppo in maniera violenta e non certo programmata. Eppure non riuscì ad esserne delusa o triste. Aveva l’impressione che la variazione di rotta ed i cambiamenti che sentiva dentro di lei dovevano avere una ragione. Era ormai sicura di portare in sé qualcosa di speciale, un regalo stupendo a cui non sapeva dare un nome. Poi ci fu l’impatto. Un dolore, ma anche un piacere indescrivibile. Le sue molecole si sparsero al suolo, subirono shock violentissimi e furono colpite ripetutamente dai fulmini che illuminavano la cupa atmosfera terrestre. Le ultime impressioni prima di sciogliersi completamente furono di grande consapevolezza. Le sue molecole si erano trasformate, erano diventate aminoacidi e già sentiva che tra breve avrebbero formato delle proteine e poi la vita! Lei l’aveva portata. Il suo sacrificio non era certo stato inutile. L’ultimo pensiero fu per l’asteroide che l’aveva colpita. In effetti era diverso da tutti ed il suo movimento inspiegabile. Qualcuno o qualcosa l’aveva diretto verso di lei al di fuori delle leggi fisiche? C’era stata una volontà precisa di scegliere proprio lei? Oppure era solo una sua impressione? E si spense in un tripudio di emozioni.

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3 Commenti

  1. Apprezzo il modo in cui è stato affrontato il problema della nascita della vita sulla terra (spiegazione razionale), non escludendo a priori che ci possa essere stata una “Forza $superiore$” che abbia fatto in modo che quegli avvenimenti potessero accadere.
    Qual è la sua opinione a riguardo?
    Grazie.

  2. @simone,
    più che vedere una forza superiore (per la quale ho comunque lasciata aperta la porta e mi piace farlo …) io penserei ad una serie di casualità speciali, quasi magiche, che hanno portato la cosa giusta, al momento giusto e nel posto giusto. Questo non solo per il racconto (che è solo una favola), ma proprio per la mia visione della vita nell’universo. Credo che sia difficilmente … facile. Ossia i mezzi ci sono, ma che tutto vada per il verso giusto è molto arduo e speciale. Comunque penso che il giorno del “contatto”, se mai ci sarà, sarà la cosa più bella nella vita dell’uomo, sempre che ci sia ancora …

  3. @tutti !!
    Se non riuscirò a rispondere alle vostre domande o alle vostre critiche NON è perchè non voglia…Sarò in USA dal 2 al 20 maggio, per cui non leggerò il web … In ogni modo usciranno comunque i miei raccontini al sabato. Vi risponderò al ritorno … A presto !!