Buco nero in Omega Centauri

Lo studio delle dinamiche delle regioni centrali del grande ammasso globulare nel Centauro indicherebbero la presenza di un buco nero di 40 mila masse solari.

Buco nero in Omega Centauri

E’ sempre stata piuttosto incerta la classificazione di Omega Centauri, il gigantesco ammasso globulare che si trova a 17 mila anni luce da noi e che delizia gli osservatori dei cieli del Sud. Classificazione incerta non tanto perchè Claudio Tolomeo lo catalogò come stella, Edmond Halley come nebulosa e solo John Herschel, intorno al 1830, ne colse la natura di ammasso globulare, quanto piuttosto perchè le sue caratteristiche non collimano affatto con quelle degli altri ammassi globulari.

Non solo la sua massa è dieci volte più grande della media, ma anche il suo moto di rotazione è più rapido, anomalia che potrebbe spiegarne la forma piuttosto appiattita. Ciò che maggiormente sconcerta gli astronomi, però, è il fatto che al suo interno si possano individuare diverse generazioni di stelle. Una situazione assolutamente anomala per un ammasso globulare, dato che i teorici sono unanimi nel suggerire la nascita pressochè contemporanea di tutte le stelle che lo compongono.

Come si vede, dunque, ci sono davvero ottimi motivi per mettere in seria discussione la natura di ammasso globulare per Omega Centauri e in effetti gli astronomi sono molto più propensi a considerarlo una sorta di relitto, il residuo di una galassia nana catturata dalla Via Lattea. L’incontro avrebbe privato la piccola galassia delle sue regioni più esterne lasciando solamente la regione centrale: Omega Centauri, appunto. Questo scenario potrebbe aver ricevuto l’incoronazione ufficiale grazie alle ricerche effettuate da EVA Noyola (Max Plank Institute – Germania) e dai suoi collaboratori pubblicate nei gioni scorsi su Astrophysical Journal.

I ricercatori hanno misurato i moti delle stelle centrali di Omega Centauri e hanno scoperto che qualcosa non quadra con i moti riconducibili alla distribuzione di massa che si può dedurre dal numero e dal tipo di stelle osservate. C’è qualcosa di incredibilmente massiccio al centro dell’ammasso che sfugge alle osservazioni e che costringe le stelle a muoversi più rapidamente del previsto. In prima battuta, Noyola e i suoi collaboratori hanno pensato al possibile contributo di un gran numero di stelle sfuggite all’osservazione, per esempio nane bianche o stelle di neutroni, ma generalmente le dinamiche di un globulare fanno sì che queste stelle vengano rapidamente espulse verso la periferia. Hanno inoltre provato a verificare se l’elevata velocità non fosse colpa del fatto che le stelle centrali dell’ammasso possedessero orbite particolarmente elongate, ma l’evoluzione dinamica di tale situazione ha mostrato come simili orbite vengano rapidamente rese circolari. Scartati i due precedenti scenari, non è rimasto a questo punto che un unico possibile candidato: un buco nero centrale.

Grazie all’impiego di modelli computerizzati, la massa di questo buco nero è stata valutata dai ricercatori in 40 mila masse solari, dunque si tratterebbe di uno di quei famigerati buchi neri di massa intermedia sui quali tanto dibattono gli astrofisici, sia perchè manca una prova certa della loro esistenza, sia perchè è ancora controverso il meccanismo che porterebbe alla loro formazione.
Se, però, Omega Centauri era in origine una galassia nana, non sarebbe così strano che nella sua regione centrale possa albergare un buco nero. A un simile scenario è di conforto anche la stessa valutazione della massa del buco nero. Se, infatti, per le galassie piccole vale la stessa relazione che osserviamo per quelle più grandi e che lega la massa della galassia a quella del suo buco nero centrale, il buco nero di Omega Centauri sembra proprio fatto su misura.

Per il momento, comunque, è meglio aspettare a riclassificare Omega Centauri levandolo dall’elenco degli ammassi globulari. Non si sa mai che riservi qualche altra sorpresa.

Fonte: Coelum

Informazioni su Stefano Simoni 629 Articoli
Di professione informatico, è nato e vive a Roma dove lavora come system engineer presso una grande azienda nel settore IT. E' l'ideatore e sviluppatore di Astronomia.com, portale nato dal connubio tra due delle sue più grandi passioni: "bit" e stelle. Da anni coltiva l’interesse per la progettazione e lo sviluppo di siti web aderenti agli standard e per il posizionamento sui motori di ricerca.

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4 Commenti

  1. Quarantamila masse solari di massa???? 😯 ed è pure di dimensioni medie? Ma che diametro ha un buco nero così?E se fosse al posto del Sole arriverebbe all’orbita terrestre? 😕

  2. @Moreno,
    se guardi un articolo precedente si è trovato un buco nero, con satellite, di 18 miliardi di masse solari !! Quello si che è una bella bestia !!!

  3. Si si Prof., l’ho letto, grazie, una dimensione difficile da immaginare…secondo lei un colosso simile arriverebbe all’orbita di Plutone?

  4. @Moreno,
    no, sarebbe molto più piccolo. Il Sole avrebbe un raggio ipotetico di 3 km. La Terra sarebbe solo di 9mm !! Un buco nero supermassiccio, come quello al centro della nostra galassia avrebbe un raggio dell’ordine di 7-8 milioni di km “soltanto”. Non molte volte quello del nostro attuale Sole …